5 buoni motivi per vedere “Dunkirk”

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Ancora per pochi giorni nelle sale l’ultima opera del visionario regista inglese Christopher Nolan, Dunkirk”.

Il film racconta il salvataggio di quattrocentomila soldati inglesi, rimasti intrappolati sulla spiaggia francese di Dunkerque, dall’avanzata delle truppe naziste, nel 1940.

Ecco 5 buoni motivi per rimediare se non l’avete ancora visto.

  1. Il primo dei motivi è sicuramente avere la possibilità di guardare un film di guerra diverso dagli altri. Un regista come Nolan, infatti, doveva lasciare il suo inconfondibile segno e l’ha fatto raccontando la storia su tre differenti livelli spazio-temporali: il primo è dal punto di vista del cielo e dura un’ora, il secondo dal mare e dura un giorno e l’ultimo dalla terra e dura una settimana. Livelli dove i personaggi e le storie si intrecciano, obbligando lo spettatore a prestare la massima attenzione, ma a questo i fan del regista britannico sono allenati.
  2. L’attenzione necessaria contribuisce ad aumentare il coinvolgimento, tanto quanto l’ottima fotografia e la suspense, che vanno a colmare quella piccola mancanza di storie personali, di caratterizzazione del personaggio. L’intento di Nolan forse era proprio rendere unica protagonista la guerra ed i suoi drammi, infatti, neanche il nemico ha mai un volto.

    Locandina Dunkirk
    Locandina Dunkirk
  3. Il cast è un altro valido motivo, perché, in un film dove non c’è un vero e proprio protagonista, se non la guerra, tutti contribuiscono alla storia, da Kenneth Branagh, a Tom Hardy, fino a Harry Styles dei One Direction (consigliato al regista dalle figlie). Personaggio principale è il giovane sconosciuto attore al suo esordio, Fionn Whitehead, che riesce a trasmettere l’angoscia ed il terrore di quei giorni con poche battute e grande intensità nel volto.
  4. La storia che Nolan narra è anche una storia di famiglia, che conosce sin da bambino (il nonno era stato un ufficiale caduto in guerra) e da subito ne resta affascinato. Il regista, infatti, ha deciso di realizzare questo film, restando sempre fedele alla storia, anche per il passato della sua famiglia e per il padre da poco scomparso. Per restare in famiglia è stato anche prodotto con la moglie Emma Thomas.
  5. Come ultimo motivo c’è la promessa che alla prossima cerimonia degli Oscar sentiremo nominare questa pellicola molte volte. “Dunkirk” ha tutte le premesse per portare a casa statuette importanti e sarà difficile batterlo, soprattutto sul piano degli effetti visivi e sonori, veri protagonisti di questo film.

Nei prossimi giorni molti sono gli attesi ritorni sul grande schermo, da Sofia Coppola a Luc Besson, quindi, vi consiglio di non perdervi “Dunkirk”, prima dell’avanzata degli avversari di Nolan.

Perché l’unica guerra che ci piace è quella del botteghino.

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