Ivan Zorico (353)
Come tutte le attività umane, anche quella di vivere le vacanze ha dei suoi riti imprescindibili che scandiscono ogni istante della giornata… soprattutto in epoca social!!!
#1: Buongiorno mondo!
In vacanza, si sa, si fa tardi e si tira dritto sino all’alba. Dopo aver passato giusto qualche ora a letto, il vacanziere 2.0 deve ricordarsi di ripristinare i contatti con il mondo esterno.
La prima cosa da fare, quindi, è postare una bella foto per ritornare socialmente in vita. I romanticoni posteranno una foto di sé ancora con la testa sul cuscino, i bontemponi un selfie con alle spalle le piastrelle del bagno, mentre, i più “ispirati”, una bella tazza di caffè ancora fumante.
Quale che sia il vostro genere, il buongiorno si vede da Facebook… ma anche da Instagram va bene! Anzi, meglio entrambi: ridondante è bello.
#2: Tutti al mare… o in montagna!
Mare o montagna, questo è il problema! Ma non per il vacanziere 2.0. Per lui non fa differenza.
Comunque sarà nel posto più top! E allora via con foto, video, commenti. Ad ogni commento dei suoi amici carichi di invidia, andrà in brodo di giuggiole. Se ogni suo post non raggiungerà almeno 20 like, andrà fuori di matto.
Diventare cintura nera di controllo delle notifiche: questo è il problema!
#3: #hashtag!
Il vacanziere 2.0 non può farne a meno. Ormai tutto è un #hashtag!
I veri commenti/post passano da lì. Ed ecco che si passa allora dalla pura fantasia – #daquassùsiriesceavederelavastitàdelc***ochemenefrega -, o da parole tratte ad capocchiam dall’inglese – #nofilfer è ormai eletta 1^ scelta a furor di social -, o da quello che più vi passa per la testa. Tanto, di questi tempi, va bene tutto.
I più divertenti però sono quelli enigmatici o, per meglio dire, ostili. Quelli cioè che contengono un messaggio “nascosto” al proprio interno. Si, sono quelli che il vacanziere 2.0 rivolge contro, di volta in volta (o a tutti contemporaneamente), a colleghi non troppo simpatici, al karma o al mondo in generale (che crede ce l’abbia con lui) e, ovviamente all’immancabile ex. E allora vai con tutto il campionario possibile: #stobene (più forte se scrivete: #orastobene), #vabenecosì, #lasciatemiqui (e le sue declinazioni: #ilparadisoèqui, #mammanontornoacasa, ecc. ecc.), #enjoy (qui rifà capolino il solito inglese ad capocchiam di cui sopra), #memestesso(/a)eio… e giù via così.
La grammatica italiana si riprende in mano a settembre. Sino ad allora, solo parole a caso… scusate #hashtag, come se non ci fosse un domani.
#4: “Ambrogio, avrei un leggero languorino…”
Il mare stanca e mette fame, le passeggiate in montagna fanno venire appetito e non esistono più le mezze stagioni. Qualunque sia la vostra meta, quando il sole inizierà a calare, una fame atavica verrà a bussare alle porte del vostro stomaco. Grigliate di pesce, cinghiali interi o, se siete vegetariani, tofu a volontà, non potrete esimervi dal divorare qualsiasi cosa di vagamente commestibile si trovi a portata di forchetta. Ma tutto ciò non è troppo fine. Quindi, il vacanziere 2.0 dovrà postare giusto un calice di vino affiancato da una tartina: questo sì che è #cool (caspita, mi sono fatto prendere dalla mania dell’hashtag, persino in modalità “inglese ad capocchiam”).
Sommelier e degustatori di tutto il mondo: unitevi!
#5: Andiamo a comandare!
Che ci vada con l’ormai celebre trattore, con il macchinone del papi, con l’eterno Pandino, con il monopattino o a piedi, il vacanziere 2.0, alla sera, deve dirigersi in maniera ignorante a fare serata.
Quindi: abito figo, sorriso smagliante e smartphone in mano (è vitale ricordarsi di dare una bella ricarica alla batteria prima di uscire), ed è pronto per andare a ballare. Mojito, cuba libre o acqua minerale, poco importa: l’importante è postare. Selfie a profusione ed in piedi sul bancone. Il vacanziere 2.0 non ha limiti: per raggiungere il maggior numero di like, tutto (o quasi) è lecito.
Attenzione, il buttafuori non è una figura mitologica: simpatici sì, troppo sopra le righe meglio di no. Se le cose si mettono male, potreste finire a comandare… al pronto soccorso in ospedale.