Commedia brillante, “10 giorni senza mamma” è l’ennesima fatica sostenuta dal talento comico di Fabio De Luigi, in questo determinato momento storico, uno degli attori più presenti al cinema: è stato già pochi mesi fa, a novembre, in sala con “Ti presento Sofia”, al fianco di Micaela Ramazzotti, sui problemi familiari di un papà divorziato con figlia in fase pre-adolescenziale alle costole ed una nuova fidanzata.
Questo nuovo film, procede sulla falsariga del primo, rimangono i problemi familiari, affrontati con il sorriso sulle labbra. Stavolta Fabio De Luigi è un padre di famiglia, con una moglie e tre figli, anch’essi dai dieci anni in giù. Ad un certo punto “mamma” (Valentina Lodovini, bellissima) decide di partire per 10 giorni con la propria sorella, lasciando i tre figli con un papà praticamente assente, per lavoro e per pigrizia: guai a catena.
E ancora una volta il volto di “gomma” di Fabio De Luigi si presta a meraviglia ad una tragicommedia familiare. Sebbene sia innegabile infatti che alcune delle vicende in cui si ritrova invischiato il suo personaggio siano esilaranti, dietro nascondono la forte malinconia di un padre che ha trascurato i propri figli. Ed ancora più importante, di un padre che non comprende a pieno il ruolo di una madre full time.
In questo si nota la volontà degli sceneggiatori di scrivere un prodotto diverso, sia pure nell’ambito della commedia brillante. Così facendo, creano un lavoro dal retrogusto amaro, che convince soprattutto nel rapporto di questo padre con i suoi tre figli, e soprattutto in quello, ancora salvabile, con la propria partner.
E quindi appare chiara la forte volontà di portare sul grande schermo tematiche attuali quali la frustrazione di una donna nell’essere “solo” una madre o il difficile connubio famiglia/lavoro. E specialmente nell’affrontare la prima, è lodevole il modo con cui è stato scritto il personaggio interpretato da Valentina Lodovini, un ruolo femminile dal sapore (finalmente) contemporaneo. Il film rimane come uno dei migliori prodotti brillanti dell’annata, che si prospetta proficua per il nostro cinema e per la commedia, all’alba del nuovo decennio.
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