Il culto novax. Può una convinzione diventare una vera setta?

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Nella foto un uomo incappucciato e mascherato - Smart Marketing
Photo by Max Bender on Unsplash.

Da quando è cominciata la campagna vaccinale contro il Covid, un’altra la segue parallelamente ed è la campagna antivaccino perpetrata da un sempre più folto gruppo di persone che sembra abbiano fatto una vera e propria ideologia antiscientifica, mettendo nel calderone tutto ciò che dalla ricerca scientifica derivi. Ogni link tratto da siti di disinformazione, ogni affermazione effettuata da ben noti medici di propaganda pseudoscientifica, vengono utilizzati come baluardi a sostegno di una propria convinzione che, oggi, va ben oltre la semplice paura o la semplice (si fa per dire) disinformazione o ignoranza scientifica.

In più occasioni ho evidenziato come il negazionismo sull’efficacia dei vaccini anticovid e su tutto ciò che la scienza ha evidenziato possa essere una sorta di difesa contro una paura personale: negare l’evidenza di ciò che più temiamo porta ad annullare “magicamente” l’oggetto delle nostre paure. Un meccanismo già descritto da Freud ben più di 100 anni fa, ma che si evidenzia in modo palese oggi, davanti ad un’emergenza mondiale dinanzi alla quale, nonostante l’elevato numero di morti, di malati e di contagi, c’è chi continua a dire: “E’ tutto un bluff”. Davanti ad una negazione di una realtà così evidente, appare chiaro che debbano esserci meccanismi psicologici disfunzionali di fondo, probabilmente legati ad una profonda paura, a sua volta negata e trasformata in negazionismo.  Ma la propaganda novax sta andando ben oltre: si costruiscono veri e propri siti web ad hoc con il solo scopo di raccogliere o addirittura creare notizie che vadano controcorrente, facendo riferimento a fonti prive di valore scientifico, modificando interviste e/o stravolgendo ciò che alcuni medici affermano.

Nella foto una folla novax manifesta contro le restrizioni - Smart Marketing
Photo by Ehimetalor Akhere Unuabona on Unsplash.

L’idea che sembra prender piede è che si stia creando una vera e propria propaganda ideologica antiscientifica che si può paragonare a dei veri e propri culti settaristici.

Luigi Corvaglia, psicoterapeuta e membro del (FECRIS) European Federation of Centres of Research and Information on Cults and Sects e autore del saggio No Guru” ritiene che: La diffidenza nei confronti della medicina “ufficiale” non è una novità e perfino l’esistenza della peste fu messa in dubbio nel Medioevo. Già al loro primo apparire furono in molti a diffidare dei vaccini. Senza andare così lontano, l’epidemia di Spagnola nel 1918 vide la prima ondata di “no mask” della storia. Questo scetticismo può definirsi un “sintomo” e, da solo, non può dirsi espressione di appartenenza ad un culto, quanto di tratti di personalità caratterizzati da eccessiva precauzione o diffidenza, talvolta di vera e propria paranoia, al limite di contagio sociale. Quello a cui invece stiamo assistendo adesso è il coagularsi nelle medesime persone di una costellazione di segni e di sintomi che possiamo definire una “sindrome”. Fra questi segni c’è il credere a una gran mole di teorie anche lontane dal tema della salute e che investono la società ed il mondo nel suo complesso, perfino la storia, in una costruzione cospirazionista che cresce inglobando ogni teoria “alternativa” in una elaborazione dalle caratteristiche gnostiche… Parlare con un novax odierno non significa discutere dell’efficacia dei vaccini, ma quasi sempre della realtà dell’epidemia, magari del ruolo della tecnologia 5G nel piano ordito dai Poteri Forti e del progetto di Bill Gates di sterminare la popolazione mondiale. Si può arrivare anche a QAnon e ai pedofili satanisti contro cui lottava Donald Trump. Capite che medicina ed epidemiologia sono territori lontani. È molto più vicino l’esoterismo….

Lo stesso Corvaglia utilizza il termine “setta” e lo fa in questi termini: egli parla di “settarismo pulviscolare” per definire la diffusione e la costante reciproca inseminazione fra sub-culture aggressive a cui mancano i classici confini rigidi dei “gruppi ad altro controllo” volgarmente detti sette (e che possiamo definire “culti analogici”), ma che sono egualmente escludenti il mondo dei non credenti e che non necessitano di frequentazione fisica di luoghi e persone. Possiamo definirli “culti digitali”. L’essere pulviscolari deriva dall’essere costituiti da individui che convergono in sciami digitali muta-forma e non in definiti schemi discreti, in più dall’essere interstiziali, cioè occupando ogni anfratto sociale, come la polvere.    

Sembra, quindi, che si abbia a che fare con una sorta di setta virtuale e/o digitale che si autorinforza mediante uno scambio continuo di false informazioni e di ideologie di pseudolibertà che vengono condivise tra gli “adepti”. Una setta virtuale che trova il suo momento di aggregazione reale nelle varie manifestazioni contro le scelte del Governo.

Ma qual è il livello culturale dei partecipanti?

A tal proposito la dottoressa Lorita Tinelli, psicologa clinica e criminologa, fondatrice del CeSAP (Centro Studi Abusi Psicologici) afferma che chi aderisce a tale ‘settarismo pulviscolare’ non sempre è una persona “ignorante”, ma di sicuro non possiede una preparazione specialistica, possibilmente di tipo logico-analitica. Aderisce ad una forma di relativismo cognitivo, secondo cui ogni forma della scienza sarebbe un’opinione e porta avanti la sua verità, non tanto per affermare ciò in cui crede, ma per affermare la sua stessa persona. Lantian ed altri (2017) in un articolo dal titolo “I know things they don’t know: the role of need for uniqueness in belief in conspiracy theories” (So cose che loro non sanno!: Il ruolo del bisogno di unicità nella credenza nelle teorie del complotto) evidenzia i risultati di una ricerca secondo cui esistono due fattori che portano ad aderire a teorie cospirazioniste: l’incertezza e il bisogno di sentirsi unici e speciali. Secondo questi studiosi, i tratti di personalità del cospirazionista sono una marcata sfiducia e la tendenza alla manipolazione, ovvero la persona è talmente concentrata sui propri interessi da mostrarsi indifferente ai bisogni altrui, giungendo a manipolare la realtà per ingannare il prossimo e raggiungere l’obiettivo prefissato.

Nella foto due manifestanti novax mascherati, protestano contro le restrizioni - Smart Marketing
Photo by Ehimetalor Akhere Unuabona on Unsplash.

In pratica più che l’istruzione è il sistema percettivo di elaborazione delle informazioni e la personalità che entra nel merito delle scelte novax, infatti Tinelli aggiunge che si tende ad avere caratteristiche cognitive e di personalità che portano a sentirsi migliori degli altri, tanto da sentirsi legittimati a calpestare gli altrui diritti e a svilire il prossimo. Il novax assume la certezza della conoscenza e mai il dubbio della non conoscenza, teme di essere danneggiato da qualcosa che non può capire e non ricerca attivamente teorie alternative, ma si ferma alla prima che possa sostenere la causa e soddisfare il proprio convincimento e dà la sensazione all’altro di conoscere la Verità, nonostante questa non possa essere supportata dai fatti, da relazioni cause-effetto dimostrabili. Non è mosso da alcun dubbio, quanto dalla certezza di possedere una Verità che lo porta a sentirsi più illuminato, più saggio, più informato rispetto agli altri che vengono, a suo dire, imbrogliati dal Sistema dei Potenti.

In altre occasioni ho evidenziato come la stessa comunicazione, purtroppo anche contraddittoria da parte di alcuni organi di informazione, abbia creato quello che gli studiosi delle relazioni chiamano “doppio legame” ossia una dinamica a causa della quale una comunicazione è subito contraddetta da un’altra, creando quindi confusione e atteggiamenti paranoici del tipo “qualcuno nasconde qualcosa” e, di conseguenza, una modalità paranoica all’interno della quale tutto ciò che viene detto è visto con sospetto e diffidenza. Tuttavia la cosa strana è che questa diffidenza sembra più orientata verso ciò che deriva dalla scienza e dalla ricerca seria, piuttosto che dalla propaganda pseudoscientifica.

A tal proposito Corvaglia evidenzia che: il nostro pensiero non è guidato dalla razionalità. Il suo sistema di default è primitivo ed emotivo, prono alle fallacie logiche definite bias che tendono a difendere le nostre teorie. Fra queste, grande importanza ha l’”effetto dotazione” (bias di costo). Significa che nessuno vuole svendere ciò che gli è “costato” molto in termini di investimento emotivo, di tempo, di studio, ecc. Figuriamoci se quello che abbiamo costruito è il senso del mondo! Abbandonarlo ci porterebbe allo smarrimento. Ecco che ogni tentativo di controbattere con le armi della logica comporta un “backfire effect”, cioè un aumento della cintura difensiva della teoria che si cerca di colpire. 

E’ facile osservare come novax e complottisiti in genere, proprio come accade tra chi appartiene ad una setta o chi la dirige, aderiscano il più delle volte a teorie pseudoscientifiche spesso anche in contrasto tra loro, perché ciò che conta è che siano controcorrente, non che siano coerenti o che non sfiorino il ridicolo. Esiste un vero e proprio rinforzo reciproco dettato dalla denigrazione di chi aderisce alla scienza, da loro definita “ufficiale”, e dall’elogio di chi da quest’ultima abbia preso le distanze. Ci si complimenta addirittura con chi ha avuto il coraggio di “pensare con la propria testa” gratificandolo con una sorta di vero e proprio “love bombing” cognitivo. Più aumenta la gratificazione “intellettuale” che deriva da questo riconoscimento da parte degli alternativi o di chi, come evidenziato, crede di essere illuminato, maggiore è il senso di appartenenza al gruppo e il radicamento nelle proprie idee.

Nella foto manifestamti novax con cartelli contro i media - Smart Marketing
Photo by Trey Musk on Unsplash.

Lorita Tinelli cita il testo dello storico Marco Ciardi “Breve storia delle Pseudoscienze”nell’evidenziare come le discipline pseudoscientifiche abbiano la caratteristica di rimanere sempre uguali a se stesse, ovvero non comprendono un’evoluzione della conoscenza e si rifanno ad una concezione del sapere di tipo magico nella cui autorità e tradizione contano più di qualsiasi cosa. Questo fa di loro un campo rassicurante, in cui si mescolano vari argomenti: dall’uso di medicine ‘complementari’, alla propaganda contro i vaccini, dalla negazione del cambiamento climatico, all’avversione agli ogm, passando per l’agricoltura biodinamica, etc etc. I bias mentali su cui tali convincimenti si basano inducono risposte irrazionali che possono dar vita a qualsiasi forma di fanatismo, di estremismo e di intolleranza.  Il novax in talune occasioni è un alternativo e rimane fermo sulla sua posizione esattamente come le discipline alternative.

Più volte abbiamo sentito dai media che il fenomeno novax sembra essere poco rilevante, ma visti gli effetti che sta ottenendo si tratta di una ridotta rilevanza dall’altissimo potenziale aggressivo. Infatti, come avviene nei culti settaristici, riesce, addirittura, a far insorgere anche molti che hanno già accettato in precedenza i consigli della scienza, facendoli reagire con sentimenti persecutori contro ogni scelta del Governo grazie ad un continuo bombardamento di immagini, fake news, video di pseudomedici che riportano teorie strampalate sul Covid e personaggi pubblici che si ribellano a fantomatiche dittature sanitarie. Una dittatura che, paradossalmente, vuole difendere la salute delle persone e fa il possibile per evitare di far contrarre una malattia che può avere esiti gravissimi.

Ringrazio Lorita Tinelli e Luigi Corvaglia per questa conversazione.

 

Nella foto Luigi Corvaglia - Smart MarketingLuigi Corvaglia

Psicoterapeuta, saggista e formatore. È stato presidente del CeSAP (Centro Studi Abusi Psicologici) ed è componente del direttivo, come anche del comitato scientifico, della FECRIS (European Federation of Centres of Research and Information on Cults and Sects).  È membro dell’Advisory Board della Open Mind Foundation (USA), dirigente psicologo presso il Dipartumento Dipendenze Patologiche dell’ASL Bari e collaboratore della cattedra di Medicina Legale e Criminologia dell’Università del Salento.

 

 

 

 

Nella foto Lorita Tinelli - Smart MarketingLorita Tinelli

Psicologa clinica e criminologa, iscritta all’albo dei Periti del Tribunale di Bari. Già collaboratrice del corso di Perfezionamento di Criminologia Generale Applicata e Penitenziaria dell’Università di Bari. Socia Onoraria dell’associazione La PEC – sezione Lecce (laboratorio di esame e contro esame permanente), Affiliata dell’American Psychological Association (APA). Fondatrice e attuale Presidente del Centro Studi Abusi Psicologici (CeSAP). Studiosa e autrice di diversi libri e articoli sulla manipolazione mentale.

 

 

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