Raffaello Castellano (543)
Prendiamo in considerazione solo 3 notizie dell’ultimo periodo, fra le tante altre che potremmo citare:
1) Disoccupazione record in Italia nell’ottobre 2014: l’ISTAT rivela che si attesta sul 13,2%, un dato mai così alto dal 1977; sono 3 milioni 410 mila, in aumento del 2,7% rispetto al mese precedente, gli individui in cerca di occupazione (ANSA del 29/novembre/2014).
2) 1 Trilione di dollari USA (762 Miliardi di Euro) il costo annuale della corruzione, a livello mondiale, 60 Miliardi nella sola Italia, stando ad una stima della Corte dei Conti, due dati incredibili ma assolutamente reali (www.one.org dispaccio del 16/settembre/2014)
3) Sono 1200 le nuove vittime, nell’ultima settimana (anzi negli ultimi 3 giorni della settimana, da mercoledì 26 a sabato 29 novembre), in Africa per l’epidemia di Ebola. Ora sono un totale di 6928 i morti e 16.169 i contagiati dall’inizio dell’epidemia (OMS dispaccio del 29/novembre/2014).
Dopo aver letto questi dati, potremmo chiederci cosa ci sia da festeggiare, quale spirito avremo, quale predisposizione verso quello che si preannuncia uno dei Natali più poveri, mesti e per certi aspetti e latitudini (vedi l’Ebola in Africa e i dati della disoccupazione nel nostro Paese) perfino disperati della nostra storia recente.
Non voglio prendervi in giro: c’è poco, molto poco, per cui star contenti e per cui festeggiare questo Natale 2014!
Ma noi di Smart Marketing non saremmo noi se non riuscissimo a farvi vedere almeno una luce in fondo a questo tunnel.
Credo che questo Natale che ci apprestiamo a vivere, in tono minore, sia l’occasione per un’attenta analisi che tutti noi dovremmo fare per comprendere che cosa sia realmente importante e cosa no, per noi, le nostre famiglie, i nostri amici, il nostro futuro e quello del pianeta in cui viviamo.
Mi spiego: volenti o nolenti, queste sono festività che la maggior parte di noi passerà in famiglia o con gli amici più stretti.
Come sappiamo, in Italia, la Famiglia rappresenta il vero welfare, il vero ed unico armonizzatore sociale, che riesce a sopperire alle notevoli carenze di uno Stato e di una Politica totalmente autoreferenziali e ripiegati su loro stessi. Ora, la famiglia, oltre a supportarci, può e dovrebbe insegnarci una lezione che il mondo, ma soprattutto questo Paese, pare aver dimenticato da almeno 30 anni. Questa Grande Crisi dovrebbe insegnarci, o ricordarci, il valore delle relazioni e della solidarietà sociale.
Per anni i media, soprattutto la televisione, ci hanno insegnato, ma sarebbe meglio dire indottrinato, sul valore dell’uno, del singolo, del successo personale, dell’autorealizzazione, della ricchezza a tutti i costi, magari a scapito di altri, di tutti, dell’ambiente; siamo stati allenati all’individualità, addestrati all’egoismo, educati al cinismo.
Qui, adesso, in questo Natale, la famiglia può ri-insegnarci quei valori come l’altruismo, la fiducia nel prossimo, la solidarietà, il rispetto delle differenze, di genere e di razza, insomma la famiglia dovrebbe ri-insegnarci quella voglia di comunità, di comunione, che va sotto il nome di Amore.
Ma affinché questa lezione sia davvero imparata, bisogna che tutti noi si ri-diventi scolari e studenti diligenti, attenti, desiderosi di apprendere e di mettere subito in pratica quanto l’amore della famiglia ci sta insegnando.
Potremmo, a titolo di esempio, dedicare 3 – 4 ore a settimana ad una qualunque attività di volontariato; potremmo fare una spesa una o due volte al mese per una famiglia che sappiamo in difficoltà; potremmo, piuttosto che regalarci l’ultimo modello di smartphone, devolvere una cifra corrispondente ad una qualche associazione umanitaria impegnata in Africa sia contro l’Ebola, che contro la fame, la sete o una qualunque delle tante emergenze che riguardano questo martoriato Paese.
Queste pratiche, queste azioni, questi atteggiamenti, che in misura minore e/o maggiore pretendiamo dai nostri governi, devono diventare, innanzitutto, le nostre abitudini, perché se mai usciremo da questa Crisi mondiale, lo faremo solo ed esclusivamente “insieme”, tenendoci per mano, sostenendoci e supportandoci a vicenda. Il successo, quello vero, non è mai qualcosa di individuale o personale, ma è qualcosa di collettivo, anzi sociale.
Un altro Boom Economico, Sociale, Politico sarà possibile solo se sarà la collettività ad innescarlo e a farlo deflagrare.
Buon Natale a tutti gli uomini e le donne di buona volontà!