Come si fa a promuovere sé stessi ed il proprio lavoro?
Qual è la strategia giusta da adottare per promuovere il proprio profilo professionale?
Quanto tempo bisogna dedicare alla costruzione e al rafforzamento del proprio personal brand?
Queste ed altre domande sono all’ordine del giorno di tutti coloro i quali mirano ad acquistare nuovi clienti, rendere il proprio profilo professionale credibile ed appetibile sul mercato del lavoro, affermare il proprio personal brand in un mercato sempre più competitivo e variegato.
Costruire un personal brand forte è un lavoro che richiede tempo, impegno, dedizione e costanza, ma anche tanto studio per capire come proporsi e cosa proporre al mercato di riferimento.
Raccontata così, sembra una questione piuttosto noiosa, ma, fortunatamente, in rete possiamo trovare dei contenuti gratuiti e divertenti per imparare e gestire il nostro personal branding.
Uno di questi è sicuramente il podcast sul personal branding “Brand me” di Alessandro Mazzù, che ama definirsi consulente per i consulenti di web marketing.
Pochi minuti a puntata, dai 5 agli 8 minuti, per spiegare a chi di marketing si occupa per professione quanto sia importante curare il proprio personal brand, ma in realtà il podcast è utile non solo ai professionisti del marketing (che dovrebbero già essere in grado e sapere come promuovere il proprio brand personale), ma a tutte le categorie.
Il personal branding, se è vero che è vitale per i consulenti di marketing che nel promuovere se stessi promuovono anche la capacità di fare bene il proprio lavoro (lascereste la promozione della vostra azienda ad un consulente che non è neanche capace di promuovere quello di cui si occupa?), è importante per ogni categoria professionale che deve mettere a punto la propria strategia per differenziarsi dai competitors.
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Chi è riuscito a costruire nel tempo (ed a mantenere) un ottimo brand personale, ha davanti a sé molteplici possibilità. Il lavoro lo attrae e non lo cerca. Questa è la figata del personal branding.
Nel podcast “Brand me” di Alessandro Mazzù possiamo trovare riferimenti pratici e concreti sul come fare personal branding consapevole con una strategia ben definita, utilizzando tutti gli strumenti a nostra disposizione, sia on-line che off-line, dall’utilizzo dei social all’elevator pitch, strumenti che però ognuno di noi deve adattare e calibrare al proprio brand personale.
Alessandro Mazzù ci insegna, prima di tutto e prima di ogni strumento di marketing, che per differenziarci veramente dagli altri dobbiamo essere autentici e che non esistono ricette preconfezionate che vanno bene per tutti, ma solo principi generali che ognuno deve adattare alle proprie doti.
Il personal branding e la credibilità che ne deriva vanno costruiti nel tempo, non si può fingere di essere quello che non si è nel lungo periodo, non si possono millantare doti e competenze che non si posseggono sul serio, né tanto meno pensare che imitando le strategie efficaci messe a punto da qualcun altro (magari dai nostri competitors) si possano raggiungere gli stessi risultati.
Il personal branding “a modo” di Alessandro Mazzù parte da una riflessione e una autoanalisi su quelle che sono le proprie caratteristiche distintive, quelle peculiarità che solo noi abbiamo e che ci permettono di differenziarci rispetto agli altri, ma anche sulla consapevolezza che le tecniche di marketing e di comunicazione non bastano, bisogna costruire relazioni, mostrare il proprio lato umano senza dimenticare un pizzico di ironia.
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