Tutto comincia nell’autunno del 1969: l’Italia, ancora attraversata dai tumulti del ‘68, complice la scadenza triennale dei contratti collettivi di lavoro, in particolar modo quelli relativi alla categoria dei metalmeccanici, vede i numerosi e massicci scioperi organizzati dai sindacati convergere con quelli degli studenti, il paese sarà bloccato dalle rivolte e dagli scioperi per diverse settimane. E’ l’Autunno Caldo.
L’espressione, una felice intuizione dell’allora leader socialista Francesco De Martino, passerà alla storia e, da allora, è spesso usata a sproposito per designare una situazione politica, sociale ed economica instabile e pronta ad esplodere.
Non c’è dubbio che, con la situazione geopolitica particolarmente sensibile, con i due conflitti in corso, quello in Ucraina e quello nella Striscia di Gaza, uniti ad una situazione di politica interna dell’Italia esasperata e molto divisa, oltre alla situazione climatica che ancora ci consente di fare i bagni a mare a fine ottobre, questo si possa definire, senza dubbio alcuno, un Autunno Caldo.
Come magazine verticale sui temi del marketing e della comunicazione, spesso e volentieri abbiamo delle difficoltà ad occuparci di tematiche di questo tipo, vuoi perchè alla fine non è la nostra materia, vuoi perché gran parte della nostra redazione è rappresentata da professionisti molto verticali sui temi del marketing.
Infatti, per chi come il sottoscritto o l’amico Ivan Zorico scrive prevalentemente l’editoriale del nuovo numero, è assai più facile fare “incursioni” nella cronaca, nella geopolitica e nell’attualità.
Ma il facile, il comodo, per parafrasare il poeta Rainer Maria Rilke, non è, e non dovrebbe essere, il nostro compito, come scrive nel memorabile “Lettere ad un giovane poeta”: “poco noi sappiamo, ma che dobbiamo attenerci al difficile è una certezza che non ci deve abbandonare”, concetto ripreso anche da alcuni autori contemporanei come il giornalista e professore all’Università del Nevada Michael Easter nel suo recente bestseller ”Troppo comodi: accettare il disagio per riconquistare la nostra parte selvaggia, felice e in salute”.
Ed allora eccoci qui, proprio perché a noi di Smart Marketing piace complicarci un po’ la vita ed uscire dalla nostra zona di comfort, con questo nuovo numero appunto intitolato “Autunno Caldo” nel quale cercheremo di parlare di tutte quelle criticità di cui sopra, però dal nostro personale e particolare punto di osservazione, cercando di declinare, o mescolare se volete, l’attualità nei nostri articoli di marketing e comunicazione.
Scopri il nuovo numero: “Autunno caldo”
Prendere a prestito quest’espressione per parlare di qualcosa che sta accadendo in questi mesi nel mondo del marketing, dell’innovazione e della comunicazione, i cui effetti prossimi e futuri, a nostro parere, non sono ancora totalmente colti.
“Attenerci al difficile”, diceva Rilke, che bel modo di educarci, di migliorare e di evolvere; a tal proposito mi viene in mente il famoso discorso dell’ex cestista e allenatore di pallacanestro della NBA Aaron McKie che vi trascrivo e che vi invito a vedere se non lo conoscete.
“Tempi duri creano uomini forti, uomini forti creano tempi facili, tempi facili creano uomini deboli, uomini deboli creano tempi duri”.
Buona lettura e, ricordate, questo autunno cercate il difficile, vedrete che ne varrà la pena.
Raffaello Casteallano
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