Negli ultimi tempi, sembra quasi di assistere al realizzarsi di un futuro distopico, narrato da tanti romanzi cyberpunk fantascientifici, dove la tecnologia ha sempre più potere sull’uomo, che la subisce intrappolato dalla sua stessa creazione, con intelligenze artificiali che non hanno nulla di senziente, meccanismi predittivi che hanno potere sulle vite umane, social network senza nessuna socialità.
Ma è davvero così? Stiamo creando una società basata sulla preponderanza della tecnologia digitale, e soprattutto, siamo pronti per farlo?
Fra poco sposteremo gran parte delle nostre esistenze nel Metaverso?
E ancora, che ruolo stiamo attribuendo alle tecnologie di deep learning e alla sorveglianza digitale?
In questo periodo, più che in altri momenti storici, comprendere appieno gli aspetti, le potenzialità ma, soprattutto, i limiti della rivoluzione tecnologica può aiutarci a capire il mondo in cui viviamo ed in cui vivremo nel prossimo futuro.
Ogni giorno, ed in maniera sempre più pervasiva, le nuove tecnologie digitali stanno modificando il nostro mondo, e se da una parte ci agevolano il lavoro e la vita quotidiana, dall’altra ci si chiede se siano davvero utili, puntuali nelle risposte e se non stiano effettivamente minando le nostre libertà.
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Prendere a prestito quest’espressione per parlare di qualcosa che sta accadendo in questi mesi nel mondo del marketing, dell’innovazione e della comunicazione, i cui effetti prossimi e futuri, a nostro parere, non sono ancora totalmente colti.
È, ad esempio, il caso di ChatpGPT, la celeberrima Intelligenza Artificiale creata da OpenAI di cui, ormai, pare non riusciamo più a fare a meno, degli algoritmi predittivi ai quali stiamo cedendo gran parte delle valutazioni che un tempo erano personali, degli strumenti di social scoring che possono modificare i nostri comportamenti e la nostra libertà.
Allora, qual è l’atteggiamento giusto nei confronti delle nuove tecnologie digitali? Accettarle incondizionatamente, sicuri della loro imparzialità ed infallibilità, o rifiutarle mettendo in evidenza bug di sistema e pericolosità?
Probabilmente nessuno di questi, anche perché, se è vero che da un lato non possiamo arrestare l’ascesa del progresso tecnologico, dall’altro non possiamo affidarci completamente a qualcosa che stiamo imparando a capire, che non sia infallibile.
Per imparare a distinguere le nuove tecnologie digitali e conoscerne anche gli aspetti meno noti, per comprenderne l’utilità ma soprattutto per cercare di utilizzarle al meglio senza doverle necessariamente subire, non possiamo non ascoltare il podcast “CRASH – La chiave per il digitale”, ideato da Andrea Daniele Signorelli, giornalista e esperto di nuove tecnologie, in collaborazione con Vois, piattaforma di podcast di intrattenimento responsabile.
Intelligenza artificiale e deep learning, realtà virtuale, social network, bitcoin e criptovalute e capitalismo della sorveglianza sono alcuni degli argomenti trattati nelle 53 puntate (ad oggi) di circa 15 minuti in cui il podcast racconta, in modo chiaro e semplice, gli aspetti più laterali della rivoluzione tecnologica per fornirci non solo informazioni, ma anche una chiave critica di lettura del mondo in cui stiamo vivendo, lasciandoci lo spazio per riflettere su quello che potrebbe essere il nostro futuro prossimo venturo.
Del resto, se da un lato è vero che stiamo delegando la gestione di sempre più aspetti (anche importanti) della nostra vita alle Intelligenze Artificiali, è vero anche che l’utilizzo consapevole del digitale è la chiave per un futuro più giusto, solidale ed equo per tutti, e solo interrogandosi sui tantissimi limiti che, giorno dopo giorno, stiamo riscontrando e mantenendo un atteggiamento critico potremo realizzarlo.