Raffaello Castellano (533)
Nello scegliere a metà luglio il tema su cui far vertere gli argomenti del numero del nostro magazine, la scelta non poteva non cadere sugli scenari internazionali, mai come ora complicati, caotici e, finanche, drammatici.
Gli attentati terroristici di matrice integralista islamica, l’ombra lunga della Grande Recessione, l’incertezza finanziaria ed economica innescata dalla Brexit e su tutto, i flussi crescenti ed inarrestabili di immigrazione, per di più favoriti dalla bella stagione, stanno allarmando il mondo intero.
Ma è qui, nella vecchia Europa, o meglio nell’area del Mediterraneo, sì proprio in quel mare che è stata la culla della nostra civiltà occidentale, che stanno naufragando molte delle nostre certezze, delle nostre sicurezze e delle nostre verità.
Sarà qui nel Mediterraneo, nel mare nostrum, che si tireranno le fila e si faranno i conti con la nostra idea di Europa, l’endemica crisi umanitaria di profughi ed immigrati, la crescente fama e consolidamento del famigerato califfato islamico. Il mare Mediterraneo ribolle letteralmente di problemi, crisi e profughi e mai come adesso rischia di tracimare ed inondarci con questioni che da molti anni, intellettuali, sociologi ed attenti osservatori, stavano denunciando senza ottenere il ben che minimo riscontro.
Nelle moderne democrazie il compito principale dell’editoria e della stampa, almeno di quella seria, è sempre stato quello di dar voce e spazio a tutte le minoranze e a quelle cassandre che, ahimè, troppo spesso, restano inascoltate. Ecco perché nelle pagine che seguono troverete, contributi ed interviste ad osservatori privilegiati ed attenti degli odierni scenari internazionali.
Come ormai chi ci segue ha imparato ad apprezzare, una delle maniere e dei media preferiti per esprimere al meglio il nostro pensiero e la nostra linea editoriale, è l’arte, soprattutto quella contemporanea, che proprio nei suoi linguaggi e nelle sue tecniche, prima ancora che nei suoi soggetti, è specchio fedele della nostra società contemporanea, qualunque sia il nome con cui la vogliate chiamare: post-umana, liquida, tecnocratica o globalizzata.
Ed infatti questo mese l’immagine cruda e toccante che illustra la nostra Copertina d’Artista rappresenta a suo modo un’altra “Cassandra”: il titolo scelto è il “Chiaroveggente” e l’autore, talentuoso e provocatorio, è Pierluca Cetera, che ha rappresentato un oracolo che invece di veder chiaro, è addirittura strabico. Il messaggio dell’artista rimane ambiguo, non capiamo fino in fondo se un chiaroveggente strabico sia solo un non-sense, una grande illusione, o se l’autore voglia suggerirci che solo attraverso una visone “storta” si possa, alla fine, cogliere il “verso giusto” della nostra condizione di esseri umani.
Oggi come ieri, l’arte quella con la A maiuscola spiega meglio di tante parole.
Il titolo del nostro magazine di questo mese, ne è un esempio, fa riferimento al film “La grande illusione” di Jean Renoir, che all’uscita denunciò gli orrori e le storture della guerra delle belligeranti, ambiziose e spietate nazioni europee; il lungometraggio divenne subito emblema e simbolo di un nascente, ma ancora disorganizzato, spirito pacifista, di cui l’Europa avvertiva, anche inconsciamente, un disperato bisogno. Oggi ci affidiamo, invece, ad un chiaroveggente strabico, augurandoci che sia più lungimirante di noi.
Buona lettura a tutti.