Ivan Zorico (353)
Ormai è fuor di dubbio che i social network hanno stravolto il modo in cui comunicano gli uomini politici, le amministrazioni pubbliche e le aziende. Non si può forse ancora dire che i classici e tanto utilizzati comunicati stampa siano morti, ma di certo si può dire che i social, in qualche maniera, ne hanno depotenziato l’effetto e la loro stessa natura.
La possibilità di essere più immediati e diretti; capire, percepire e registrare quasi istantaneamente le reazioni dell’opinione pubblica o dei clienti; e poter avere un confronto diretto con tutti gli attori in campo, hanno fatto in modo che i social network (Facebook e Twitter su tutti) abbiano di gran lunga superato in efficienza il comunicato stampa tradizionale. Spesso e volentieri, si utilizza Twitter come mezzo per veicolare flusso sulle pagine profilo di Facebook, piattaforma, quest’ultima molto più incline alla diffusione di messaggi più cospicui.
L’ultimo recentissimo caso si rifà al messaggio che il Sindaco di Milano – Beppe Sala – ha voluto destinare ai propri cittadini (e non solo) attraverso il proprio profilo ufficiale di FB nel quale spiegava le ragioni dell’autosospensione e del successivo auto reintegro alla guida di Palazzo Marino.
Ma, ovviamente, non è l’unico caso.
Anche l’ormai dimissionario Presidente del Consiglio Matteo Renzi, proprio all’indomani delle sue dimissioni, ha affidato ad un post su FB la divulgazione di un messaggio accorato e quasi “intimo” per spiegare ai suoi follower, ed all’Italia intera, come stava vivendo quel passaggio ed infondere un messaggio di speranza. Il tutto per impostare una sorta di strategia futura.
Si potrebbero fare moltissimi altri esempi a dimostrazione di come aziende, istituzioni e personaggi pubblici, affrontino oggigiorno il tema della comunicazione esterna.
Il comunicato stampa magari resta ancora una freccia nell’arco degli addetti dell’informazione e della comunicazione, ma ormai risulta imprescindibile avere una conoscenza, una presenza ed una strategia comunicativa sui canali social. E soprattutto, monitorarli con attenzione.