Quando ci capita di pensare al mondo del lusso, spesso ci soffermiamo a pensare a quanto possa costare una data vacanza o una tal macchina, ma con molta meno consuetudine ci interroghiamo su quanto possa valere complessivamente il mercato del lusso.
È un aspetto interessante perché dietro a quei prodotti e servizi di valore c’è un’industria, quella del lusso appunto, capace di generare un fatturato di quasi 1.200 miliardi di euro nel 2017 e, di conseguenza, numerosi posti di lavoro. Dopo alcuni anni di stagnazione, il mercato del lusso è tornato a crescere facendo segnare una crescita del 5% (dati dalla 16a edizione del “Bain-Altagamma Luxury Study”).
Sono stati 3 i fattori principali di questi risultati:
- I Millennials
- Il turismo
- Il web
Vediamoli meglio nel dettaglio.
#1 I Millennials
L’80% di questa crescita – ossia 12 miliardi di euro aggiuntivi realizzati nel 2017 – è stata determinata proprio dai millennials, soprattutto cinesi. I millennials appaiano essere dei consumatori molto diversi rispetto alla generazione precedente – i baby boomers – e con delle specificità ben marcate. I millennials non scelgono di acquistare un prodotto solo perché rappresenta uno status symbol, ma ricercano nel brand valori più alti come la trasparenza e la fiducia. Dietro ad un bene di lusso, per i millennials, c’è sempre e comunque l’idea della condivisione.
#2 Il turismo
L’altra importante fonte di ricavo per i brand del lusso è legata al tema del turismo ed alle spese fatte durante i viaggi nelle aree tax free, ossia negli aeroporti. Per quanto riguarda il mercato italiano, il 28% degli acquisti in aeroporto è stato fatto dai cinesi, seguiti dagli americani e russi, entrambi all’11%. L’Italia resta una delle mete preferite, insieme con Regno Unito e Francia. La crescita dei ricavi dei brand di lusso relativi al turismo è certamente stato trainato da un aggiustamento dei differenziali di prezzo che prima vedevano un’ampia sproporzione tra i mercati asiatici ed europei. Per capirci, tra Europa e Cina si è passati ad un differenziale di prezzo del 20-30% contro un 80% precedente. La spesa dei turisti in Europa ha quindi registrato un +6% rispetto all’anno precedente.
#3 Web
Il mondo legato al web è quello che senza dubbio è cresciuto di più in riferimento all’acquisto dei beni di lusso. Nel 2017 c’è stato un incremento del 24%. Se si misura il dato rispetto alla crescita degli altri canali di vendita, la crescita appare assai più evidente: wholesale +3% e retail +8%. Quanto generato nel 2017 dal web è stato quindi pari a 23 miliardi di euro che sostanzialmente equivale al mercato giapponese (22 miliardi di euro). Tale crescita non è casuale in quanto il 90% dei brand di lusso è oggi attivamente sui social – Instagram in testa – ed anche gli investimenti in pubblicità online sono cresciuti vertiginosamente (il 23% delle risorse allocate in promozione/comunicazione).
Uno sguardo all’Italia
Da uno studio fatto da Deloitte si evince che l’Italia può vantare 29 aziende nella Top 100 mondiale per fatturato operanti nel mercato del lusso. Quelle che maggiormente spiccano in questa speciale classifica sono: Luxottica al 4° posto, Prada al 15° e Giorgio Armani al 21° posto.
Le prime 100 aziende del lusso hanno raggiunto un fatturato di 222 miliardi di euro del 2014 del quale, purtroppo, le aziende italiane hanno contribuito solo per il 17%. Risultato, questo, da imputare in larga misura alla struttura familiare di molte delle imprese italiane o alle loro piccole dimensioni.
Ad oggi, il comparto del mercato del lusso italiano genera 88 miliardi di euro, di cui ben il 62% è destinato all’export, cresciuto a sua volta del 4% nel 2017. L’intero comparto è costituito da 67 mila imprese, con una forza lavoro formata 600 mila persone.