Quando si parla di lavoro, purtroppo, in Italia abbiamo poco di cui vantarci. Picchi di disoccupazione vergognosi, divari di opportunità esagerati tra regioni e in particolare tra nord e sud, troppo lavoro in nero, riforme che non sempre aiutano i lavoratori e così via. Altro vanto che non possiamo permetterci è quello della parità di genere in ambito imprenditoriale, ma pian piano qualcosa inizia a muoversi e a farci sperare.
I Millennials, a suon di startup, idee innovative, capacità di reinventarsi o inventarsi del tutto, stanno mostrando alle generazioni precedenti che si sopravvive anche senza il posto fisso, che le opportunità bisogna crearsele e non aspettarle…e dunque sono le donne millennials che iniziano a porre le basi per la vera crescita dell’imprenditoria femminile italiana.
Secondo i dati dell’Osservatorio per l’imprenditorialità femminile di Unioncamere e InfoCamere, le imprese rosa, ovvero quelle a conduzione femminile, nel nostro paese crescono di anno in anno.
Lo scorso anno le imprese create da donne sono state 10 mila in più rispetto al precedente, e ben 30 mila in più rispetto a tre anni prima. Una crescita che si concentra in particolare in Sicilia, Lazio, Campania e Lombardia.
Per quanto riguarda i settori, sono quello turistico e quello dei servizi ad avere maggiori numeri. Il settore dell’innovazione e del digitale, poi, è uno di quelli in cui sempre più donne decidono di investire e avviare la propria attività. La rivoluzione tecnologica e digitale rappresenta una grande opportunità per le donne, soprattutto grazie alla flessibilità e allo smart working, che permettono di gestire più liberamente le proprie attività e conciliare il lavoro con numerose altre esigenze.
Entrando nello specifico sono soprattutto le giovani donne under 35 a decidere di lanciare il proprio business. Complice dell’imprenditorialità femminile crescente è sicuramente la situazione economica attuale e le opportunità di lavoro che scarseggiano e che spingono le donne più intraprendenti a muoversi autonomamente, ad auto-impiegarsi.
Tutto ciò è possibile grazie anche alle numerose opportunità che oggi agevolano soprattutto le idee di impresa femminili e giovanili, come i finanziamenti agevolati, i contributi a fondo perduto, il fondo di garanzia o il micro credito.
Esistono poi bandi e opportunità dedicati a determinate zone geografiche, come il recente bando Resto al sud di Invitalia a favore del Mezzogiorno (rivolto non solo alle donne ma a tutti gli under 35 residenti in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia che vogliono avviare una nuova impresa) o i bandi che si rivolgono a settori specifici come Smart&Start, ideato in particolare per le startup innovative. [Per tenersi aggiornati sulle opportunità basta tenere d’occhio il sito della propria regione, quello del ministero delle pari opportunità e ancora il sito Invitalia e la Gazzetta Ufficiale.]
Purtroppo nel tempo ci siamo abituati all’idea che l’imprenditore sia uomo, ci stupiamo quasi quando troviamo un business creato da una donna, tanto da trasformarlo in case history da raccontare o in curiosa storia di successo. Capita di pensare così anche a noi donne. Non è discriminazione, è abitudine, e ci vorrà un po’ di tempo e qualche generazione per invertire la rotta.
Nell’imprenditoria, in Italia, la parità di genere è sempre stato solo un miraggio, e anche oggi, in cui sembra che le cose stiano cambiando, le imprese femminili rappresentano ancora soltanto circa il 20% del totale del tessuto produttivo nazionale.
Come anticipato, le giovani donne stanno cercando di invertire la tendenza, infatti secondo Unioncamere il 29% delle attività di under 35 ha oggi una donna al comando e complessivamente sono 154 mila le donne al di sotto dei 35 anni che sono a capo di una impresa in Italia: una ogni 12 aziende femminili. Umbria e Friuli Venezia Giulia sono le regioni con un maggior tasso di femminilizzazione delle imprese giovanili.
Inoltre in Italia sono in crescita anche le imprese femminili create da donne straniere immigrate nel nostro paese. Nell’ultimo anno le attività avviate da donne con passaporto straniero sono, infatti, aumentate del +3,7%. Anche in questo caso si tratta di imprese guidate soprattutto da under 35.
Altro dato interessante da sottolineare è che le giovani donne under 35 iniziano lanciare le proprie attività anche in settori tradizionalmente maschili come quello finanziario e assicurativo, immobiliare, sportivo e quelle scientifico e tecnico. La Tecnologia non è una cosa da uomini, e lo ha evidenziato anche Booking.com, che ha appena lanciato Technology Playmaker Awards 2019, la seconda edizione di un premio internazionale con l’obiettivo di riconoscere e premiare le donne che sono state capaci di trasformare o avere un impatto su business, settori e comunità grazie all’uso della tecnologia. L’iniziativa è stata lanciata con il claim “We know women are making an incredible impact in technology everyday, and we want to celebrate their successes” ed possibile candidarsi in tutto il mondo, per 7 diverse categorie, entro il 22 Dicembre 2018.