Sicuramente immaginare il mondo di domani è difficile, ma non impossibile soprattutto per gli artisti e i creativi professionisti, capaci di respirare l’aria del cambiamento prima ancora che arrivi. Lo stesso accade per chi si occupa di creazione di siti web e gestione di pagine sui social media, ovvero del professionista che lavora sempre per i mesi a venire e vive costantemente proiettato nel futuro.
Ogni anno Depositphotos parla con fotografi, designer e content creator per individuare idee, movimenti e nuovi trend della comunicazione visiva, quelli che caratterizzeranno il futuro del settore. Vediamo quindi cosa ci riserverà questo 2019.
Personalizzazione, l’unica via da seguire
Le campagne di digital marketing sfruttano oggi nuovi modi personalizzati per raggiungere il singolo consumatore e questa è oggi l’unica via da seguire per avere successo. L’utente di oggi è sempre più connesso e rinuncia volentieri alla privacy per accedere a contenuti – soprattutto immagini – davvero rilevanti per lui.
Di grande tendenza sono i contenuti UGC – creati dai consumatori per i consumatori – e quelli co-creati con gli influencer, studiati per adattarsi alle singole persone e raggiungere il destinatario anche in un momento in cui la ad-blindness è ai massimi livelli.
Abbandonato il marketing per tutti, che si rivolgeva a un pubblico ampio e indistinto, oggi il segreto del successo è portare l’utente a vivere un’esperienza ravvicinata con il brand e per farlo si utilizzano soprattutto i contenuti visivi.
Provocazione creativa per attirare la curiosità
Chi lavora sui social media conosce bene l’importanza della provocazione visiva, che può portare a un concreto vantaggio competitivo e stimolare la curiosità dell’utente online. Oggi le campagne di Digital Marketing puntano su immagini audaci e folli, approcci non convenzionali alla fotografia e all’arte e a tecniche pensare per un consumo in movimento del contenuto visivo.
Scopri il numero dedicato al marketing della nostalgia:
L’immagine che oggi ha successo online è un’immagine incredibile e inaspettata, che si fa notare ed emerge dal feed sovraffollato che caratterizza tutte le piattaforme social, da Facebook a Instagram, da Twitter a Linkedin. Non basta più individuare l’argomento e l’orario perfetto: il vero marketer di oggi sa creare conversazioni e ampliare la portata organica del suo contenuto sul web.
La nostalgia e il vintage: il sito Adidas ispirato agli anni ‘90
L’uso di colori, pattern e caratteri degli anni ’90 è alla base del nuovo sito Adidas, che ha catturato la nostalgia di quel periodo per presentare le sneaker del futuro, rivolte ai Millennials di oggi.
Il sito della Yung Series sembra uscire dall’epoca iniziale del web design, ma è rivisitato in chiave assolutamente moderna, l’ideale per chi si sente retrò ma ha da sempre un occhio attento al design e che questo sforzo promozionale del brand catturerà sicuramente.
La nota azienda ha, infatti, deciso di promuovere la collezione di sneaker Yung ispirate agli anni ’90 con un sito nostalgico, che richiama gli inizi della storia del World Wide Web e si aggancia al trend attuale che prevede la creazione di siti web addirittura brutali. Abuso di GIF animate, un vortice di colori e orribili sfondi piastrellati, rendering 3D ispirati al passato e font di sistema che annunciano che il nuovo sito web è ancora “Under Construction”. Manca sicuramente l’invito animato a aderire al webring Adidas, ma un pulsante animato davvero terrificante impone al visitatore l’iscrizione alla mailing list.
Il sito vintage include anche Yung Rappa, un vero gioco per browser che si ispira all’hip hop e che si adatta a ogni schermo dal 640×480 tipico del passato, ad un 1920×1080 allora impensabile.
Sicuramente vedere un sito di questo tipo fa un certo effetto, ma i brand come Adidas hanno saputo sfruttare lo stile vintage, portando online la nostalgia per il passato per presentare la nuova collezione di scarpe sportive ispirate agli anni ’90.
Non abbiamo dubbi che nei prossimi mesi, navigando online, troverete davvero tanti altri riferimenti alla cultura visiva degli anni ’60, ’70, ’80 e ’90 per attirare tutti coloro che in quegli anni erano giovani, ma anche i Millennials che guardano al passato con curiosità.