Noi di Smart Marketing, per meglio capire le dinamiche di questo business e per conoscere più da vicino questa grossa realtà produttiva ed economica, abbiamo intervistato Michele Laterza, Communications & Public Affairs per Avio Aero, il quale ha risposto alle nostre domande.
Cosa produce Avio Aero e cosa viene realizzato nei siti pugliesi (tecnologie, manifattura, etc.)?
“Avio Aero è un business di GE Aviation che opera nella progettazione, produzione e manutenzione di componenti e sistemi per l’aeronautica civile e militare. E’ il centro di eccellenza per tutto il gruppo General Electric nel campo delle trasmissioni meccaniche e delle turbine di bassa pressione. In Italia ha la sua sede principale e importanti stabilimenti a Torino, Pomigliano d’Arco (Napoli) e Brindisi. Nel sito pugliese si svolgono: le attività di revisione di motori aeronautici militari e di motori aeroderivati per applicazioni navali militari ed industriali; l’assemblaggio di motori di produzione per applicazioni militari per aerei ed elicotteri; la produzione di componenti motori per applicazioni civili ed industriali, in particolare componenti della turbina di bassa pressione e moduli destinati ai motore GEnx installati sui Boeing 747-8 e 787”.
Quali sono le ragioni per cui la Avio Aero ha deciso di aprire degli stabilimenti in Puglia? Che ricadute, tale scelta, ha avuto per le PMI presenti sul territorio?
“Avio Aero ha una storia di oltre cent’anni e lo stabilimento di Brindisi è un’eredità che deriva dalle acquisizioni fatte dall’azienda nel corso degli anni. Avio Aero ha sviluppato nel tempo un fitta rete di collaborazioni con le università e con le piccole e medie imprese: oggi sono infatti circa cinquanta i dipartimenti universitari italiani e stranieri e quaranta le PMI con le quali Avio Aero sviluppa progetti di ricerca industriale, che consentono alle Università di applicare, su casi concreti, le loro specifiche competenze. Una rete che rappresenta un’opportunità per i giovani e per lo sviluppo del territorio, anche pugliese”.
In questi ultimi anni si parla in maniera insistente di fuga dei cervelli (soprattutto per quel che riguarda le Regioni meridionali): in termini di formazione, che tipologia di lavoratori è presente nei siti pugliesi? In qualche modo si è riusciti ad invertire questo trend? Qual è il numero dei dipendenti operanti in Puglia?
“Attualmente nello stabilimento di Brindisi sono impiegate circa 700 persone, qualche decina in più rispetto a qualche anno fa, e tutte fortemente specializzate. In Avio Aero c’è una convergenza di diverse competenze tecnologiche: aeronautica, meccanica, chimica, elettronica, software, ecc. Occorre quindi una formazione specialistica universitaria di tipo tecnico-scientifico. Ma questo non basta. Servono giovani con una mentalità aperta, collaborativi, che abbiano voglia di imparare ogni giorno qualcosa di nuovo e siano in grado di districarsi con autonomia tra le varie competenze che questo lavoro richiede. Le figure a cui guardiamo con più interesse sono gli ingegneri, come ad esempio quelli specializzati in aeronautica, meccanica o nei materiali, nonché operai altamente specializzati, data la particolarità delle lavorazioni che si svolgono nei nostri stabilimenti”.
Quali saranno i nuovi scenari e le nuove sfide che affronterete nel prossimo futuro?
“La prospettiva è sicuramente di continuare a eccellere nel nostro lavoro per rispondere alle richieste produttive di qualità che ci arrivano dal mercato. L’impegno che abbiamo oggi, di fronte a un mercato che vede il business civile in crescita, mentre in quello delle revisioni militari si registra una flessione, è di tutelare l’eccellenza dei nostri stabilimenti e le tante competenze delle persone che lavorano con noi. Operiamo in un settore che è sempre sotto pressione, dobbiamo mantenere altissimi livelli qualitativi e lavorare continuamente sull’innovazione per migliorare le prestazioni dei motori aeronautici. Per questa ragione, pur non essendo legati alle dinamiche dei consumi così come avviene con altre tipologie di prodotto, nel corso degli anni abbiamo sempre posto molta attenzione ad adeguarci ai cambi nelle necessità produttive. Questo affinché fosse preservata la crescita, un elemento essenziale per mantenere un’azienda economicamente sana nel tempo”.