#ripartItalia – L’editoriale di Ivan Zorico

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#ripartItalia - L'editoriale di Ivan Zorico

ivan-zorico-01-minPer partire e ripartire, bisogna fermarsi.
Può sembrare un controsenso ma non lo è.

Viviamo in una società votata alla ipervelocità, che mastica e sputa via risorse, contenuti e attenzione. In questo contesto è facile, per non dire scontato, vivere nell’istantaneità di un oggi ripetuto. Abbiamo perennemente lo sguardo rivolto verso lo schermo del nostro smartphone al quale chiediamo di intrattenerci (guai ad annoiarci o pensare), sorprenderci con notifiche e distrarci con aggiornamenti vari. I tormentoni social ci trasportano da una stagione meteorologica e televisiva all’altra con facilità accomodante, accompagnati dalla ciclicità dei meme che ormai hanno sostituito lo scorrere dei mesi del calendario. Viviamo insomma in una bolla dalla quale è difficile venire fuori.

Cosa succede su Internet in 1 minuto:  l’infografica di @LoriLewis e @OfficiallyChadd
Cosa succede su Internet in 1 minuto: l’infografica di @LoriLewis e @OfficiallyChadd

Ci troviamo in un periodo eccezionale.

Per la prima volta l’uomo si ritrova tra le mani la lampada di Aladino a cui può chiedere di avverare ben più di tre desideri. Se ci pensate basta strofinare con cura lo schermo del nostro device (dicasi anche genio della lampada) per farci restituire magicamente le risposte alle nostre domande o (per rimanere in tema) esaudire i nostri desideri.

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Ma gli stiamo facendo le domande giuste?

Al posto di intrattenerci, sorprenderci e stimolarci, potremmo chiedergli ad esempio di educarci, istruirci e aiutarci a riflettere. Se invece di contare quanti giorni mancano alla visione de “Una poltrona per 2” (leggasi Natale), lo usassimo per scoprire quanti anni mancano al raggiungimento della pensione, potremmo capire che c’è qualcosa che dovremmo iniziare a fare (leggasi lavorare su un “piano B”).

Meme "Una poltrona per 2"

Se invece di perderci tra le notifiche, lo utilizzassimo come strumento di apprendimento, potremmo migliorare le nostre competenze (hard e soft) e crearci nuove opportunità (vedi il “piano B”). Se invece di farci distrarre con aggiornamenti vari, lo impiegassimo per scoprire che non esiste solo la realtà che ci hanno raccontato, ma che possiamo percorrere tante strade parallele, potremmo prendere in considerazione di iniziare una nuova vita, forse più appagante (vedi il fenomeno del nomadismo digitale come, appunto, possibile “piano B”).

Ripartiamo dalla gestione del nostro tempo.

Impiegare il tempo che abbiamo a disposizione per queste attività ci porterà a ricavare del tempo per pensare e assorbire quanto appreso. A differenza di un meme che ha una vita di tre secondi, porre l’attenzione su quanto detto ci porterà a soffermarci su qualcosa che ci importi veramente: la nostra vita.

Sono solito incitare all’azione, a non restare con le mani in mano. In questo momento, invece, invito a fermarsi per considerare, valutare e immaginare. E solo successivamente agire. Chi è nato dagli anni ’80 in avanti è abituato a rimandare tutto. Il lavoro dopo la laurea, poi dopo il master, poi dopo anni di precariato, e così via. Con la vita privata che arranca in salita. Individuare le coordinate del proprio viaggio richiede tempo. E non è più il momento di rinviare. Prendiamocelo tutto. È nostro.

Buona lettura.

Ivan Zorico

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