Oggi, in pieno clima da Europei di Calcio, vi voglio parlare di uno spot in puro stile calcistico, o meglio sportivo: siamo nel 2004 ed Adidas lancia una campagna pubblicitaria attraverso uno spot e un claim che diventeranno identitari per il brand stesso.
Lo spot è il celebre “The long run” e il claim è Impossible is Nothing.
Il video sembra girato in uno stile documentaristico, con riprese quasi amatoriali, ma ciò che rende questo commercial indimenticabile sono i protagonisti e la voce fuori campo.
Cominciamo dai protagonisti: il primo è Muhammad Ali, poi ci sono la figlia Laila, i calciatori Raùl, Zidane e Beckham, ma anche stelle di altre discipline come il nuotatore Ian Torphe e il cestista Tracy McGrady.
La storia poi è semplicissima, infatti vediamo gli atleti prepararsi per la corsetta mattutina con la voce fuori campo che recita:
“Some people listen to themselves rather then listen to what other say. These people don’t come along very often but when they do, they remind us that once you set up in a path, even though critics may doubt you, it’s okay to believe that there is no can’t, won’t or impossible. They remind us it’s okay to believe impossible is nothing”.
Pochi elementi, ma superlativi, per uno spot potente e motivante che passerà alla storia.
Le informazioni sulla produzione sono frammentarie, la maggior parte dei critici dice che le riprese con un Muhammad Ali giovane ma non giovanissimo sono del documentario “Quando eravamo re” del 1996 di Leon Gast, che riprende a sua volta vari filmati di archivio fra cui gli allenamenti del pugile a Kinshasa nello Zaire del 1974 per il famoso incontro contro George Foreman, passato alla storia come The Rumble in the Jungle. Gli altri sportivi, quindi, furono aggiunti digitalmente.
Sembra che la frase “impossible is nothing” fosse stata pronunciata proprio da Muhammad Ali in Africa, dove si riprese il titolo dei pesi massimi combattendo a 32 anni contro un Foreman più giovane di 7 anni e fisicamente più potente.
E voi vi ricordate questo spot?
E soprattutto, pensate anche voi che “impossible is nothing”!?
Fatemelo sapere nei commenti.