Diego Durante (15)
Diverse sono le realtà di cui si potrebbe parlare per richiamare l’attenzione sulle eccellenze agroalimentari del nostro Bel Paese. Personalmente ne ho scelta una, l’Orto di Lucania che unisce la trazione alimentare alla storia di una terra antica come la Basilicata. L’agriturismo, situatoin agro di Montescaglioso a pochi km da Matera, fa parte di una tenuta di circa 250 ettari sulle rive del fiume Bradano dove si coltivano con certificazione biologica i prodotti tipici della tradizione italiana. Il complesso ricettivo, è considerato un gioiello nel settore dell’ospitalità agrituristica italiana, tanto da essere annoverato tra i migliori cinque agriturismi d’Italia dai quotidiani britannici The Guardian e il The Times. Scrivono di loro: “L’Orto di Lucania è un altro luogo dove si può gustare il cibo coltivato sul posto e nel modo più onesto possibile – e per di più biologico, che, infine, è l’indicatore dell’alta qualità. E che valore!” [Alastair Sawday, The Guardian]. Senza dimenticare alcune delle testate nostrane quali: il Quotidiano, la Stampa, Bell’Italia, etc…
Unire la tradizione di una terra al buon cibo, significa riappropriarsi dei valori e dei sapori di un tempo; un viaggio nella storia attraverso il quale proporre non solo degustazioni di prodotti agroalimentari apprezzati e richiesti in tutto il mondo, ma anche visite culturali ai più importanti siti e monumenti del territorio. Storia di gente che combatte ogni giorno la crisi offrendo la semplicità di un tempo che viene poi sempre ripagata. Come è riportato sul loro sito: “E’ la scelta di offrire agli ospiti l’occasione di vivere una parte del proprio tempo in campagna con la riacquisizione della sua vecchia tempistica, dei suoi colori, odori, delle piante, dei gusti specifici delle sue cucine, senza perdere del tutto i confort propri della vita cittadina. Vieni da noi in campagna e riappropriati delle tua vita: è stato il nostro motto”
Abbiamo rivolto a Beniamino Spada, titolare dell’agriturismo, alcune domande per capire la sua/loro storia.
Cosa produce la tua azienda agricola e quali sono i mercati verso i quali vi indirizzate?
L’ Azienda che conduco produce per il 49% della superficie grano duro e per l’altro 49% mais da foraggio, meloni, carciofi, melanzane, melanzana rossa, peperoni, pomodoro. Per il restante 2% olive da olio. La produzione di grano duro è indirizzata ai mulini della Puglia murgiana (Altamura-Corato). Il mais da foraggio, invece,è destinato alle aziende zootecniche appulo-lucane; i carciofi vengono indirizzati alla conservazione sott’olio o alla linea del freddo; i meloni sono venduti sul posto ai commercianti all’ingrosso che successivamente li smistano nei mercati vari; gli ortaggi restanti sono venduti ad una società che effettua un semilavorato che ha come destinazione ultima il Giappone. Il pomodoro viene impiegato per la trasformazione industriale.
Creare un’impresa agrituristica è importante per diversi obiettivi: recuperare fondi rustici abbandonati, dare un’alternativa di impresa, offrire occupazione. Ma quali sono le difficoltà che al giorno d’oggi incontri nell’essere imprenditore agricolo nel Sud?
Difficoltà nel raggiungere i mercati internazionali, di accesso al credito, maggior costo del denaro rispetto al nord, calamità naturali, politiche regionali non sempre tempestive.
Nonostante questo perònon demordete e portate avanti con passione la vostra struttura, tanto che leggo sul vostro sito che il The Guardian e il Times hanno scritto di voi. Che effetto vi ha fatto? E come mai hanno scelto proprio voi?
È stato lusinghiero!Credo che abbiano scelto la nostra struttura perché ha in sé il fascino dell’identità lucana. I colori della terra, i profumi delle essenze mediterranee, il paesaggio asciutto della argilla riarsa, il sole forte del mezzogiorno, insomma tutti quegli elementi che vengono colti dall’obbiettivo di un attento fotografo.Queste autorevoli testimonianze contribuiscono a gratificare anni di amore e passione per questo splendido lavoro che la nostra famiglia porta avanti con impegno e professionalità.
Pensi che l’agricoltura possa avere un ruolo nello sviluppo del Sud? Se sì, perchè?
Il Sud è votato all’agricoltura e la Basilicata in particolare offre paesaggi agrari di tradizione storica. L’agricoltura può essere volano per l’economia lucana, soprattutto ora che presenta diverse sfumature della propria primaria attività. L’agricoltura tradizionale è affiancata dal turismo agro-alimentare e da strutture ricettive prestigiose che offrono ospitalità in un ambiente naturale che ha in sé tutto il paesaggio italiano. Ci sono strutture agrituristiche sui litorali, all’interno, sulla Murgia materana, sui laghi e a pochi chilometri dai centri urbani e dal patrimonio rupestre.
Quale é secondo te il connubio tra agroalimentare e storia di un territorio?
Rispetto dell’ambiente e della tradizione. Il patrimonio agroalimentare lucano aggiunge valore alla dieta mediterranea e alla consuetudine alimentare dei popoli del sud Italia.
Come valorizzate i vostri prodotti dal punto di vista del marketing?
Attraverso le fiere del settore, con le O.P., on-line e tramite gli ospiti dell’agriturismo che diventano latori del nostro marchio.
Un’ultima domanda. Cosa consiglieresti alle persone che hanno in mente di iniziare un’attività come la vostra?
Di investire in motivazione, passione, professionalità e competenza. Consiglierei di adottare una politica dell’interazione con altri imprenditori del settore in modo da convogliare le sinergie atte a rafforzare sul territorio la cultura del risultato.
Tutto questo fa parte di una storia di gente italiana che crede ancora fortemente nei valori della propria terra. In un’epoca in cui siamo chiamati ad accelerare i nostri ritmi, in cui perdiamo il valore della semplicità delle cose, mi tornano in mente le parole di Enzo Bianchi, priore della comunità di Bose che sul suo libro scrive: “Quelli che visitiamo sono angoli di mondo, ma anche luoghi della vita e dell’anima […]. Un viaggio nel tempo, un viaggio nella vita che scorre nei giorni di un uomo e in quelli delle stagioni. […].Sono giorni che attraversano il tempo e fanno parte del nostro vivere: alcuni ci fanno soffrire, altri ci rallegrano e ancora ci stupiscono. Dentro ognuno di questi ricordi ci sono tante cose: c’è un senso esatto dell’esistenza, dello scorrere del tempo e delle stagioni dell’uomo. C’è un guardare avanti. E c’è una parola per la vita di ognuno di noi” . [E. Bianchi, Ogni cosa alla sua stagione,Einaudi, 2010].