Oggi i lavoratori di tutti i settori guardano con timore e ansia alla crescente diffusione dell’AI e all’adozione dell’intelligenza artificiale in diversi ambiti di impiego. Ma la AI è davvero una minaccia e quale è e sarà il suo impatto nella creazione e distruzione di posti di lavoro? Ecco la mia opinione.
AI: perdita dei posti di lavoro nei ruoli ripetitivi e automatizzabili
La perdita di posti di lavoro nei ruoli ripetitivi e automatizzabili è una preoccupazione crescente con l’avanzamento dell’intelligenza artificiale e della robotica. Le tecnologie emergenti, come l’automazione, l’intelligenza artificiale e i sistemi di machine learning, stanno progressivamente sostituendo compiti che un tempo erano svolti da esseri umani, in particolare quelli che coinvolgono attività ripetitive, routinarie e previsibili.
I settori maggiormente colpiti includono:
- Manifattura e produzione: le linee di montaggio automatizzate e i robot industriali sono sempre più in grado di eseguire compiti che richiedono precisione e velocità, riducendo la necessità di operai umani.
- Logistica e trasporti: veicoli autonomi, droni e sistemi di gestione automatizzati stanno sostituendo ruoli tradizionali come camionisti, magazzinieri e addetti alla consegna.
- Servizi clienti: chatbot, assistenti virtuali e intelligenza artificiale per il supporto clienti stanno soppiantando le figure tradizionali nei call center e nel servizio al cliente.
- Amministrazione e contabilità: l’intelligenza artificiale è in grado di svolgere compiti ripetitivi come la gestione delle fatture, la registrazione delle transazioni e la preparazione di report, riducendo il bisogno di personale in alcune aree amministrative.
Questa transizione, sebbene porti a una maggiore efficienza e produttività, solleva il rischio di disoccupazione per chi ricopre ruoli che non richiedono competenze elevate. Oltre a questo, si sta anche aprendo un dibattito sul riqualificare la forza lavoro per compiti che richiedono creatività, capacità di problem-solving, empatia e altre competenze umane che l’IA non è in grado di replicare facilmente.
Adozione dell’intelligenza artificiale in azienda: i nuovi posti di lavoro e i mestieri connessi all’AI
L’adozione dell’intelligenza artificiale nelle aziende non solo riduce il numero di posti di lavoro in alcuni settori, ma crea anche nuove opportunità professionali e mestieri specializzati. Le aziende che abbracciano l’IA richiedono competenze nuove e specifiche per progettare, implementare, monitorare e ottimizzare le tecnologie basate sull’IA. Di seguito sono riportati alcuni dei nuovi posti di lavoro e delle professioni emergenti legati all’adozione dell’intelligenza artificiale:
- Ingegnere dell’intelligenza artificiale (AI Engineer)
Gli ingegneri dell’IA sono responsabili dello sviluppo, dell’implementazione e dell’ottimizzazione di algoritmi di machine learning e deep learning. Si occupano di scrivere codice per addestrare modelli, migliorare la loro precisione e adattarli ai bisogni specifici dell’azienda.
- Data Scientist
I data scientist analizzano grandi quantità di dati per estrarre informazioni utili e previsioni. Utilizzano tecniche di machine learning per creare modelli predittivi e analisi che aiutano le aziende a prendere decisioni più informate. L’uso dell’IA per l’analisi dei dati è in forte espansione, creando un aumento della domanda per professionisti in questo campo.
- Esperto di Machine Learning (ML Specialist)
Gli specialisti di machine learning sono esperti nella progettazione di algoritmi che permettono ai sistemi di apprendere dai dati e migliorare le performance nel tempo. Sono fondamentali per sviluppare soluzioni di IA in grado di risolvere problemi complessi e migliorare i processi aziendali.
- Architetto dell’IA
Un architetto dell’IA progetta l’infrastruttura tecnologica che supporta l’implementazione dell’intelligenza artificiale in azienda. Si occupa della gestione di sistemi di machine learning, cloud computing e big data, assicurandosi che l’intera architettura IT dell’azienda sia compatibile con le soluzioni basate sull’IA.
- Specialista in Etica dell’IA
Con l’espansione dell’uso dell’IA, è fondamentale considerare le implicazioni etiche delle tecnologie. Gli specialisti in etica dell’IA lavorano per garantire che le soluzioni tecnologiche siano giuste, trasparenti e prive di pregiudizi. Questo campo sta diventando sempre più importante, soprattutto nelle aziende che operano con dati sensibili o nelle aree della salute e delle risorse umane.
- AI Trainer (Allenatore dell’IA)
Gli AI Trainer sono professionisti che “allenano” i modelli di intelligenza artificiale, aiutandoli a comprendere e rispondere in modo più efficace a situazioni e dati reali. Si occupano della supervisione umana per affinare e migliorare i modelli di IA.
- Sviluppatore di Chatbot e Assistenti Virtuali
I chatbot e gli assistenti virtuali sono strumenti che utilizzano l’intelligenza artificiale per rispondere alle domande dei clienti e fornire supporto. Gli sviluppatori specializzati in questo campo creano e migliorano questi strumenti per garantire che siano efficienti e che soddisfino le esigenze aziendali.
- Specialista in Cybersecurity con competenze in IA
Con l’introduzione dell’intelligenza artificiale nelle aziende, la sicurezza dei sistemi diventa cruciale. I professionisti della cybersecurity specializzati in IA utilizzano tecniche di machine learning per rilevare minacce, monitorare attività sospette e proteggere le reti aziendali in tempo reale.
- Product Manager per soluzioni basate su IA
I product manager con competenze in IA sono responsabili della gestione del ciclo di vita di prodotti e servizi basati sull’intelligenza artificiale. Si occupano di guidare la strategia, l’implementazione e l’evoluzione dei prodotti intelligenti, coordinando team di sviluppatori e ingegneri.
- Consulente AI
I consulenti AI forniscono alle aziende una guida esperta su come integrare soluzioni di intelligenza artificiale nei loro processi aziendali. Lavorano con i dirigenti per identificare opportunità di automazione e miglioramento, aiutando le aziende a scegliere le tecnologie più appropriate per le loro esigenze.
- Designer dell’esperienza utente (UX) per IA
Poiché l’IA è sempre più integrata in prodotti e servizi, i designer UX specializzati in IA si concentrano sull’esperienza dell’utente. L’obiettivo è garantire che le interazioni con i sistemi intelligenti siano intuitive, facilmente utilizzabili e che rispettino le necessità degli utenti finali.
- Responsabile della Governance dell’IA
Questa figura è incaricata di garantire che le soluzioni di IA siano utilizzate in modo responsabile e conforme alle normative legali. La governance dell’IA si concentra su aspetti come la trasparenza, la protezione dei dati e la conformità alle normative locali e internazionali.
L’intelligenza artificiale sta creando una domanda crescente per professioni altamente specializzate, favorendo l’emergere di nuove opportunità di carriera in tutti i settori. La sfida per le aziende sarà quella di investire in formazione e sviluppo professionale per preparare la forza lavoro a questa evoluzione.
Scopri il nuovo numero: “Autunno caldo 2024”
Con settembre e l’autunno, tutto prende una forte accelerata e le cose lasciate in sospeso tornano a richiedere attenzione. Dagli obiettivi personali a quelli professionali, passando dai progetti e le sfide future.
Lavoro e AI: le soft skills non sono automatizzabili
Sebbene l’intelligenza artificiale e l’automazione possano svolgere compiti ripetitivi, analitici e basati su dati, le soft skills (competenze trasversali o “umane”) rimangono cruciali e, per ora, non sono automatizzabili. Queste competenze sono fondamentali in molti ruoli professionali e sono difficili da replicare da parte di una macchina. Le soft skills includono:
- Creatività
La capacità di pensare in modo innovativo, trovare soluzioni uniche a problemi complessi e generare idee originali è qualcosa che l’IA non può facilmente emulare. Sebbene l’IA possa suggerire soluzioni basate su dati esistenti, la creatività umana continua a essere indispensabile, soprattutto in settori come il design, l’arte, il marketing e l’innovazione tecnologica.
- Empatia e intelligenza emotiva
L’abilità di comprendere e gestire le emozioni proprie e altrui, creare rapporti genuini e adattarsi alle emozioni delle persone è una soft skill che l’IA non può replicare in modo autentico. Le professioni che richiedono interazioni umane, come quelle nel settore della salute, dell’educazione e del servizio clienti, si basano fortemente su queste competenze.
- Comunicazione
L’abilità di comunicare chiaramente, sia in modo verbale che non verbale, e di adattare il messaggio in base al contesto e al pubblico è un’altra soft skill che rimane esclusivamente umana. Sebbene l’IA possa generare risposte o contenuti scritti, la capacità di comprendere il contesto, interpretare segnali emotivi e rispondere in modo personalizzato è difficile da automatizzare.
- Pensiero critico e problem-solving
Mentre l’IA può analizzare dati e identificare pattern, il pensiero critico implica la capacità di valutare informazioni, fare scelte ponderate e risolvere problemi complessi in modo originale. La capacità di prendere decisioni in situazioni ambigue o eticamente complesse è una competenza che rimane esclusivamente umana.
- Leadership e gestione delle persone
Le abilità di leadership, motivazione del team, negoziazione e gestione dei conflitti sono fondamentali per guidare gruppi verso obiettivi comuni. Un leader deve essere capace di ispirare, motivare, e adattare il proprio stile di gestione alle persone, cosa che l’IA non è in grado di fare.
- Adattabilità e apprendimento continuo
L’abilità di adattarsi ai cambiamenti, imparare nuove competenze e adattarsi a nuovi ambienti o situazioni è essenziale in un mondo che cambia rapidamente. Sebbene l’IA possa imparare dai dati, l’essere umano ha la capacità di imparare e adattarsi in contesti non previsti, con intuizione e flessibilità.
AI in Italia: quanto è usata dalle aziende in questo 2024?
Nel 2024, l’adozione dell’intelligenza artificiale (IA) in Italia sta crescendo rapidamente, con investimenti in aumento, ma ancora con margini di crescita. Le previsioni indicano che gli investimenti italiani nell’IA cresceranno del 68% quest’anno, segnando un forte impegno da parte delle aziende, in particolare nel settore della IA generativa.
Tuttavia, non tutte le imprese hanno ancora un piano definito per integrare l’IA. Circa il 52% delle aziende ha avviato progetti sull’intelligenza artificiale, ma la maggior parte di esse sta affrontando sfide legate alla mancanza di competenze specializzate e a infrastrutture tecnologiche adeguate.
Le aziende italiane si concentrano principalmente su efficienza operativa e miglioramento dell’esperienza del cliente, ma solo una minoranza le utilizza per trasformazioni di business più radicali. Il settore bancario è tra i più avanzati, con l’80% delle aziende già fortemente digitalizzate. Nonostante questo, molte aziende devono ancora affrontare sfide legate alla gestione dei dati, alla sicurezza e alla comprensione delle normative europee sull’IA, come il recente AI Act.
E tu temi l’AI o non vedi l’ora di abbracciare il cambiamento?