45 canzoni per raccontare l’Italia degli ultimi 45 anni, era questo il concorso “I Love My radio” lanciato dalle principali emittenti radiofoniche italiane per festeggiare i quarantacinque anni delle radio private. (ce ne siamo occupati in questo articolo)
Un evento unico nel suo genere, che ha visto il coinvolgimento delle principali emittenti radiofoniche italiane, unite per l’occasione, con lo scopo di decretare la canzone più amata dal pubblico tra quelle scelte dagli operatori del settore.
La canzone vincitrice è stata annunciata lo scorso 11 ottobre, durante un concerto-evento trasmesso a reti unificate su radio, tv e profili social delle emittenti aderenti.
A pensarci bene, la canzone più amata non poteva che essere “Albachiara” di Vasco Rossi, la stessa con cui il Blasco chiude tutti i suoi concerti dal 1979, data della sua pubblicazione, ad oggi, quella che il suo pubblico non smette mai incessantemente di chiedere.
La semplicità del testo, unita alla grandissima potenza comunicativa, probabilmente ne fa la canzone radiofonica per eccellenza, una canzone scritta da Vasco guardando dalla finestra e vedendo passare una ragazzina che andava a scuola, ma, allo stesso tempo, una canzone estremamente provocatoria, che poneva l’attenzione su un particolare aspetto dell’universo femminile, tabù anche oggi come allora.
Mi piace pensare che nella scelta abbia influito anche il momento attuale: in fondo, gli utenti delle radio hanno espresso il proprio voto, votando da maggio a luglio, subito dopo il periodo in cui hanno dovuto guardare, dal balcone o dalla finestra, la vita che scorreva lenta alla fermata dell’autobus senza potervi prendere parte, proprio come Vasco che racconta della sua “Albachiara” facendosi osservatore, ma mai protagonista. (ce ne siamo occupati in questo articolo)
Sarebbe bello provare a tracciare un profilo degli ascoltatori coinvolti, a partire dalla scelta delle altre canzoni sul podio; scommetterei che la prevalenza ha passato i trent’anni, non tanto per la scelta di “La donna cannone” di Francesco De Gregori, che si è classificata al terzo posto, poiché è capolavoro assoluto riconosciuto da tutte le generazioni, quanto per il secondo posto di “A te” di Jovanotti, brano del 2008 che ha segnato il passo di un’intera generazione, oggi poco più che trentenne.
La classifica, inoltre, mostra quanto sia stata variegata la scelta che non ha permesso ad un unico genere musicale di prevaricare; questo dovrebbe dirla lunga sugli ascoltatori della radio in generale, dimostrando che non sono affatto fruitori distratti e distaccati, ma grandi estimatori.
Le radio, spesso tacciate di influenzare i gusti degli ascoltatori, appiattendoli, in realtà non hanno mai smesso di proporre musica di qualità, educando ed offrendo una scelta musicale diversificata di cui la classifica stilata da “I Love My Radio” è lo specchio.
Sicuramente una bella iniziativa, che auspichiamo si possa ripetere in futuro, e che ci lascia alcune cover dei brani in gara interpretati dai big della canzone italiana, che hanno permesso di ridare notorietà e smalto a canzoni che fanno parte, ormai, del nostro patrimonio collettivo; canzoni che raccontano una società in continua evoluzione, ma, per certi versi, immutabile, dove non si riesce a capire se le canzoni sono talmente tanto universali da sopravvivere ai tempi oppure se sono i tempi a non essere affatto cambiati.
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