Spesso, quando intraprendiamo qualcosa di nuovo, non abbiamo bene in mente quello che ci aspetterà dopo 1, 3 o 5 anni.
Magari conosciamo bene le motivazioni che ci spingono ad iniziare qualcosa, forse abbiamo bene in mente cosa vorremmo sviluppare o raggiungere, ma quasi mai quello che abbiamo pensato in quei momenti si realizza per come ce lo siamo immaginati.
Progetti, iniziative e obiettivi nascono sì da un’idea, ma poi prendono realmente forma con il passare del tempo. Opportunità a cui non avevamo pensato, sviluppi che danno benefici superiori (o inferiori) alle aspettative o feedback che ci indicano di seguire una strada diversa, tutto contribuisce alla costruzione e alla realizzazione del nostro progetto.
Sia che si parli di un progetto personale o di vita e sia che si parli di un progetto professionale, credo sia davvero difficile trovare qualcuno in grado di affermare che quanto pensato inizialmente sia stato poi rispettato fedelmente a distanza di anni o che sia restato completamente immutato.
Passando dalla teoria alla pratica, penso a quanti ad esempio avevano in mente di laurearsi in una data disciplina per poi accorgersi che magari la propria passione li spingeva altrove, o a chi pensava di svolgere una professione e prima di riuscirci si è trovato a fare percorsi alternativi e così via.
Se puntiamo lo sguardo al mondo delle imprese, penso a quelle “piccole” storie di successo di chi, ad esempio, aprendo una singola pizzeria (o un negozio in generale), si è ritrovato poi a gestire una propria catena (piccola o grande che sia) dopo qualche anno dall’inizio dell’attività. Probabilmente non aveva considerato questa opzione, ma opportunità in itinere hanno consentito di sviluppare un business diverso da quello progettato.
Se invece penso a storie di successo più eclatanti, come ad esempio Facebook o YouTube, faccio fatica a pensare che nelle menti dei fondatori, seppur geniali, fosse già tutto ben chiaro: successi, problemi ed evoluzioni. A testimonianza di quanto detto basta infatti leggere le loro storie aziendali per trovarne riscontro.
Vediamole brevemente.
Facebook nasceva per fornire un servizio riservato ad alcuni college americani ed è diventato, a distanza di 15 anni, una piattaforma multiservizi con oltre 2 miliardi di utenti mensili attivi al mondo. Per quanto riguarda YouTube, sono tante le storie in circolazione sull’idea primordiale: c’è chi dice che doveva essere un servizio di dating, chi una sorta di sito per vacanze e viaggi e chi un modo per mostrare video ad amici e parenti; a distanza di anni oggi è stabilmente tra i siti più visitati al mondo e la Generazione Z lo utilizza come un vero e proprio motore di ricerca.
Quello che appare chiaro quindi è che pur partendo da un’idea, si deve poi lasciare spazio alla capacità di ognuno di noi di saper cogliere i segnali ed agire di conseguenza.
Nel nostro piccolo anche noi di Smart Marketing ci siamo trovati a fare i conti con questa semplice legge sintetizzata lucidamente da Albert Einstein (che quest’anno spegnerebbe 140 candeline): “Continua a piantare i tuoi semi, perché non saprai mai quali cresceranno – forse lo faranno tutti”.
Ormai lo sapete (e se non lo sapete cliccate questo link), quando siamo partiti ormai 5 anni fa con la prima pubblicazione, avevamo sì in mente cosa avremmo voluto fare ma di certo non ci aspettavamo tutto quanto è accaduto.
Non avevamo grandissime pretese, tutto quello che volevamo fare era dar “sfogo” ad una passione, il marketing e la comunicazione, e di parlarne con un linguaggio giornalistico capace di comunicare non solo agli addetti ai lavori ma anche a chi si approcciava per la prima volta a questa materia. Tutto qui.
Volevamo creare contenuti che fossero utili e di valore. Non avevamo grandi pretese. Non avevamo (e non abbiamo alle spalle) grandi gruppi editoriali e né potevamo contare (come tutt’ora) su grandi investimenti. Per questo motivo ci siamo focalizzati sull’unica cosa che poteva dipendere realmente da noi: la qualità dei contenuti.
Però, come detto, i progetti prendono corpo con il passare del tempo. E quello che era un progetto un po’ scanzonato nato in un bar, dall’idea di due amici, è diventato una realtà affermata. Ce lo dice Google (se cercate le parole chiave “giornale”, “mensile” o “rivista” di “marketing”, “comunicazione” o “social media”, il nostro sito appare stabilmente nelle prime posizioni) ma anche i tanti eventi di settore in cui siamo invitati in qualità di media partner. E soprattutto ce lo dite voi lettori che mostrate sempre una grande attenzione per i nostri contenuti.
Pertanto se all’inizio, anche ricorrendo a tutte le analisi e i ragionamenti del caso, non possiamo determinare con certezza cosa sarà della nostra idea, quello che invece possiamo e dobbiamo fare è prendere nota della strada fatta e riscrivere la nostra idea alla luce di quanto realizzato.
Gli anniversari (da cui il titolo di questo numero) servono proprio a questo.
Per noi di Smart Marketing, ad esempio, può essere stato quando abbiamo cambiato 2 anni fa il layout del nostro sito internet o il raggiungimento proprio in questo mese della pubblicazione di 60 numeri in 5 anni di attività, per Facebook invece il 1° milione di iscritti o l’entrata in borsa. Ovviamente non importa la grandezza assoluta ma quella relativa.
Ed anche su questo punto – la relatività – credo che Einstein avrebbe qualcosa di interessante da dire.
Ivan Zorico