Biopic: un’altra maniera di raccontare l’arte.

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Simona De Bartolomeo (107)

 

 

 

 

le-peintre-maudit-affiche_484204_6112Nel vasto mondo del cinema i generi in cui possiamo imbatterci consultando la programmazione di una qualsiasi sala cinematografica sono molteplici, ma negli ultimi anni un genere si sta facendo strada ricevendo premi e seminando seguaci in tutto il mondo. Parliamo del Biopic , termine nato dalla contrazione di “biographic ” e ” picture “, film biografico, in italiano.

Numerosi registi portano sul grande schermo le vite di personaggi che hanno segnato la storia, come scienziati, uomini di potere, musicisti, sportivi e scrittori. Ampio spazio, in questo vasto genere, viene dato soprattutto agli artisti ed, in particolare, ai pittori.

La settima arte porta in auge la vita, spesso travagliata, dei più grandi maestri dell’arte figurativa, narrandone le vicende personali e sentimentali, che spesso si fondono in un unico racconto con la nascita delle loro più famose opere d’arte.

Uno dei primi biopic dedicato ad un artista è di un regista italiano, Goffredo Alessandrini, che nel 1941 girò M8DSUPI EC004“Caravaggio, il pittore maledetto” , raccontando il rapporto del pittore barocco Michelangelo Merisi da Caravaggio con la città di Roma, fino agli ultimi giorni della sua sregolata vita.

Dedicato a un maestro della pittura del XX secolo, è il film del 1996, diretto da James Ivory, “Surviving Picasso” , incentrato sulle numerose avventure sentimentali dell’artista spagnolo Pablo Picasso, interpretato da Anthony Hopkins.

Protagonista del film di Julian Schnabel del 1996, è il writer-pittore statunitense Jean-Michel Basquiat, uno dei più importanti esponenti del graffitismo americano. Il film intitolato, appunto, “Basquiat ”, presenta il ritratto dell’artista metropolitano che insieme a Keith Haring portò i graffiti dalle basquiatstrade alle gallerie d’arte. Nel film troviamo David Bowie nel ruolo di Andy Warhol, il massimo esponente della pop art. Warhol, data la sua notevole importanza nel mondo dell’arte, trova spazio anche in un altro film, intitolato “Factory Girl” (2006), diretto da George Hickenlooper, basato sulla vita di Edie Sedgwick, la musa ispiratrice del pittore pop.

La pittrice italiana Artemisia Gentileschi è la protagonista del film del 1998 di Agnes Merlet, “Artemisia, passione estrema”, storia della donna che sfidò numerosi pregiudizi per inseguire la sua ispirazione artistica, in un’epoca in cui non era facile per una donna affermarsi come pittrice.

Sempre ad una donna è dedicato uno dei biopic più apprezzati, “Frida” (2002), della regista Julie Taymor, che ha portato sullo schermo le sofferenze fisiche e sentimentali della straordinaria pittrice messicana Frida Kahlo, famosa anche per il suo costante impegno politico.

Il pittore e scultore Amedeo Modigliani è al centro del film “I colori dell’anima – Modigliani”, pellicola del 2004, diretta da Mick Davis, che narra la vita dell’artista celebre per i suoi ritratti femminili caratterizzati da volti stilizzati e11073846_851074764953559_232174969_n colli lunghi e sottili, soffermandosi sulla grande rivalità con Pablo Picasso.

Al pittore austriaco Gustav Klimt, uno dei massimi esponenti dell’Art Nouveau, è dedicato l’omonimo film “Klimt” (2006) del regista Raoul Ruiz. All’attore John Malkovich è affidata l’interpretazione dell’artista che destò scandalo per il carattere erotico della sua pittura.

“Big eyes” (2014), uscito da pochi mesi al cinema , è l’ultimo film di Tim Burton, in cui racconta la storia di Margaret Keane, la pittrice che ama dipingere bambini dagli occhi enormi. Margaret fu vittima del marito Walter, che la costrinse a dipingere numerosi quadri spacciandoli per opere sue, ma dopo il divorzio lei svelò l’inganno.

L’artista che maggiormente ricorre nel mondo del cinema è il pittore surrealista Salvador Dalì . A lui sono stati dedicati lungometraggi, documentari e la ragione va trovata nel fatto che nella sua vita si è dedicato egli stesso al cinema, con sue opere, ma anche collaborando con registi come Luis Buñuel e Alfred Hitchcock. Uno splendido omaggio quello di Woody Allen nel film “Midnight in Paris” (2011), dove il protagonista incontra Dalì seduto in un bar, in un’epoca dall’atmosfera magica.

Il genere del biopic probabilmente è destinato a continuare il suo successo di ncritica e botteghino, perché è un modo diverso e piacevole per conoscere periodi storici ed i loro personaggi più importanti.

I libri di scuola ci raccontano gli avvenimenti, ma un film può aprirci la mente a numerose interpretazioni.

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