Una vittoria quasi annunciata, quella di Mahmood & Blanco, alla 72a edizione del Festival di Sanremo; del resto, di capolavori non ne abbiamo ascoltati molti.
“Brividi” è una canzone d’amore, ed a Sanremo non poteva che vincere una canzone d’amore come nella più grande tradizione, ma siamo davanti ad una canzone moderna, con un linguaggio attuale e che racconta un amore dei giorni nostri, dove abbiamo mille modi per comunicare ma non siamo capaci di dire “ti amo”, dove i rapporti sono complicati, si tende a scappare anche quando si vorrebbe restare e ci si sente inadeguati ad affrontare il rapporto di coppia.
“Brividi” è una di quelle canzoni che non vive di cliché, non conosce retorica, forse è anche per questo che è capace di toccare i giovani e giovanissimi ma di arrivare anche a chi è più maturo; una canzone che i brividi li fa sentire veramente, grazie anche alla potenza comunicativa sua e dei suoi due interpreti.
Oltre a “Brividi”, le canzoni in gara sono state tantissime, tanti i generi diversi, gli ospiti importanti, i musicisti e gli atleti, ma poche le polemiche: a questo ci ha abituati Amadeus nelle precedenti due edizioni del Festival e questo è quello che è successo anche nella terza edizione sotto la sua direzione artistica.
Questa edizione sarà ricordata per il ritorno del pubblico all’Ariston (dopo il deserto che caratterizzò lo scorso anno a causa delle norme di contrasto al Covid-19), protagonista indiscusso di tutta la kermesse e che quest’anno, più che nelle altre edizioni, ha fatto sentire il suo calore e la sua presenza tributando numerose standing ovation, esultando e ballando.
Anche il pubblico a casa, oltre 13 milioni di spettatori nell’ultima serata (il 64,9% di share), si fa sentire, soprattutto sui social, dove l’hashtag ufficiale #sanremo2022 verrà utilizzato 275 mila volte (solo nella prima serata) e dove si moltiplicano meme e le interazioni degli utenti, tanto da ispirare la comunicazione di alcuni brand, come ad esempio Amazon Prime Video, Netflix, Spotify, Taffo e Kimbo, che hanno letteralmente cavalcato i trend social.
Quest’anno è anche l’anno in cui tutti hanno giocato al FantaSanremo, gioco mutuato dal Fantacalcio, dove, invece che scommettere sui calciatori, si scommette sugli artisti protagonisti del festival.
A vincere è stato sicuramente Amadeus, non solo per gli ascolti da record e per l’esplosione sui canali social, a cui tra l’altro ci ha abituati anche negli scorsi anni, ma soprattutto per la sua capacità di mischiare leggerezza e profondità senza scendere nel banale.
In fondo, non è facile sostenere il peso di un Festival così lungo e che delle volte può risultare noioso, come non è facile tenere insieme generazioni differenti, generi e modi di cantare diversi senza propendere per l’uno o per l’altro e senza che qualcosa prevarichi sulle altre, pretendendo di piacere a tutti.
Ci è piaciuto moltissimo il ritorno sul palco dell’Ariston di Fiorello, l’energia di Cesare Cremonini, la poesia di Lorenzo Cherubini, la carica dei Måneskin, l’emozione che traspare dagli occhi di Maria Chiara Giannetta, l’ironia di Drusilla Foer, la simpatia di Sabrina Ferilli ed il brio di Orietta Berti, regina del primo palcoscenico in mezzo al mare della storia del Festival, insieme a Fabio Rovazzi.
Sanremo è stato anche il ricordo di Lucio Dalla e l’omaggio a Raffaella Carrà, ma soprattutto la commozione per la scomparsa di Monica Vitti, icona del cinema e grandissima artista.
La musica, protagonista indiscussa, ha avuto il suo apice nella serata dedicata alle cover e che ha visto trionfare Gianni Morandi con Jovanotti in un medley di successi dei due artisti.
Gianni Morandi è anche il terzo classificato al Festival con la canzone, scritta per lui da Lorenzo Jovanotti, “Apri tutte le porte”, che vince anche il Premio della Sala Stampa Lucio Dalla; al secondo posto l’inconfondibile voce di Elisa con “O forse sei tu”, che prende anche il Premio Giancarlo Bigazzi assegnato dall’orchestra, mentre il Premio della critica Mia Martini va a Massimo Ranieri con “Lettera di là del mare” ed il Premio Sergio Bardotti per il miglior testo va a “Sei tu” di Fabrizio Moro.
Al di là di premi e classifiche, ci sono piaciuti anche Giovanni Truppi con “Tuo padre, mia madre, Lucia”, Ditonellapiaga e Rettore e la loro “Chimica” e Highsnob e Hu con “Abbi cura di te”.
L’edizione 72 del Festival della canzone italiana si è concluso ma non finisce qui, ci prepariamo ad ospitare a Torino L’Eurovision Song Contest 2022, che sarà condotto da Laura Pausini, Alessandro Cattelan e Mika, e che sarà il modo migliore di promuovere all’estero la musica italiana.
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