L’Arte ha sempre rappresentato per l’essere umano un’ideale, un’ispirazione, una sorta di faro che lo facesse emancipare dalle tenebre della sua barbarie. E proprio di barbarie si tratta: non dimentichiamo che prima dell’apparizione della scrittura cuneiforme, in Mesopotamia, inventata dai Sumeri intorno al 3200 a.C., l’uomo aveva già praticato e frequentato le arti. Se le origini della musica rimangono avvolte dal mistero (l’uomo ha cominciato a percuotere ogni sorta di strumento per produrre rumori e suoni fin dalla sua comparsa), per le arti figurative abbiamo dati e testimonianze a sufficienza per definire, se non proprio l’anno esatto, almeno il periodo della sua invenzione. Prendiamo ad esempio la Grotta di Altamira, nella Spagna settentrionale, una caverna famosa per le pitture rupestri del Paleolitico superiore raffiguranti mammiferi selvatici e mani umane. Studi del 2008, realizzati adottando il sistema di datazione uranio-torio, hanno dimostrato che alcuni dipinti sono stati realizzati 35.000-25.000 anni fa; e non sarebbero neppure le più antiche pitture rupestri. Quindi l’arte ha rappresentato il primo vero e proprio mezzo di comunicazione “astratto” utilizzato dall’essere umano.
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