Ci può essere una relazione tra etica, brand, e influencer? Intervista a Omar Rossetto autore di “Influencermania”.

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Ci può essere una relazione tra Etica, brand, e influencer? Intervista a Omar Rossetto autore di "Influencermania".

In occasione dell’uscita del libro “Influencermania” di Omar Rossetto, edito da Hoepli, abbiamo rivolto alcune domande all’autore in merito al binomio tra etica e social network, anche alla luce delle figure professionali degli influencer.

Si parla spesso di responsabilità sociale delle imprese, di etica e approccio sociale legato alle aziende ma quanto è importante per un influencer questo aspetto per mantenere i follower?

L’aspetto etico è fondamentale per mantenere saldo il vincolo fiduciario che sta alla base della relazione follower-influencer. Un influencer senza una community attiva non si può definire tale. Fortunatamente negli ultimi anni, dopo un iniziale vuoto normativo, si sono instaurate delle pratiche di buona condotta nella comunicazione della natura commerciale di taluni contenuti da parte degli influencer (la più nota è la presenza dell’hashtag #adv et similia tra i primi tre # di un contenuto). L’altro aspetto da tenere in considerazione è quello della responsabilità sociale di queste figure, mi spiego meglio. Molti influencer hanno audience che sono paragonabili e talvolta superiori a quelle di un qualsiasi altro mezzo di comunicazione di massa (radio, tv, giornali)  e proprio per la loro natura di opinion leader dovrebbero tener conto del loro ruolo sociale nei messaggi che condividono. Per fortuna da questo punto di vista ci sono molti esempi virtuosi (ad esempio Chiara Ferragni l’anno scorso su invito del Presidente del Consiglio ha sensibilizzato il suo pubblico sull’utilizzo corretto della mascherina).

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Una fake news ben costruita può far aumentare l’engagement anche nel lungo periodo?

Si suol dire che il diavolo fa le pentole ma non i coperchi e credo che questo detto popolare riassuma in qualche modo la risposta alla sua domanda. 

Innanzitutto non credo sia compito dell’influencer diffondere notizie. Un’attività che molti fanno è quella di commentare le notizie prendendo una posizione a riguardo e in questo caso vale la considerazione di prima circa la responsabilità sociale. Ad ogni modo gli utenti nei social diventano ogni giorno più consapevoli e tradire la loro fiducia può semplicemente trasformarsi in un boomerang che distrugge la credibilità dell’influencer con tutte le conseguenze del caso.

Ci sono dei temi di sicuro successo sui social?

Quando si utilizzano questi canali con delle finalità di business, come nel caso degli influencer, ma la stessa cosa vale anche per i brand, non esiste il contenuto perfetto e di successo che funziona a priori. Funziona quello che il nostro pubblico vuole vedere o si aspetta di ricevere da noi. Il fine ultimo di qualsiasi piattaforma (Facebook, instagram, youtube ecc..) è il mantenimento dell’utenza per il maggior tempo possibile all’interno della piattaforma stessa quindi ogni contenuto va pensato e concepito con questa ottica. Tanti utenti connessi per tanto tempo vuol dire più spazio per gli inserzionisti e per la pubblicità che è la principale fonte di reddito dei social media.

C’è un’etica anche nelle comunicazioni social, sia commerciali che non? Cambia in base al social (es. Instagram o TikTok?)

Personalmente credo che l’etica debba essere insita nei brand, negli influencer e negli utenti che popolano i social media. Spesso si tende a demonizzare i social ritenendoli “colpevoli” di casi di violenza, bullismo o qualsiasi altra cosa deprecabile. Non sono i social il problema, è l’utilizzo sconsiderato e poco consapevole che le persone ne fanno. Poi ovviamente l’attività di monitoraggio deve essere intensificata, ma eticamente sta a chi crea il contenuto.

Omar RossettoClasse 1991, è nato a Montebelluna. Laureato in comunicazione all’Università degli Studi di Padova, è Head of Social Media in Velvet Media Italia, agenzia di marketing di Castelfranco Veneto. È co-founder di Just X, startup innovativa, attraverso cui ha sviluppato progetti come trovainfluencer.com, piattaforma-database di oltre 2.000 nano e micro influencer geolocalizzati in Veneto per campagne di influencer marketing, e All Stars For Good, piattaforma charity che mira alla valorizzazione del grande seguito delle social media celebrity a fin di bene. E’ autore di Influencermania. La storia, le novità e le strategie della più proficua attività media degli ultimi anni, Hoepli, 2020.

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