Come il coraggio di non essere sempre al top ci porta al vero successo

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Come il coraggio di non essere sempre al top ci porta al vero successo

In un mondo in cui tutto ci spinge a dare sempre il massimo ad ogni costo, ad essere iper produttivi, a dare almeno il 120% e così via, bisogna ricordarci che possiamo scendere da questa giostra e guardare le cose da un altro punto di vista.

Ci sono giorni in cui ci sentiamo meglio, abbiamo un maggiore focus, abbiamo riposato bene, etc, e ci sono giorni in cui sentiamo di non avere abbastanza energie, siamo più distratti o stanchi. Un giorno non è mai uguale ad un altro. E anche noi non siamo sempre gli stessi.

Se ne prendiamo atto, possiamo liberarci da quello che il contesto ci porta a credere come l’unica strada percorribile e tracciare il nostro personale percorso per raggiungere, comunque, i nostri obiettivi.

Già, perché alleggerirci dalla pressione (collettiva) può aiutarci a vedere le cose da un’altra prospettiva, avere maggiore consapevolezza e sentirci realmente al centro. 

La chiave di tutto è personalizzare, guardarsi al proprio interno e silenziare le voci esterne. 

Se infatti un giorno sentiamo di non averne abbastanza per fornire un certo grado di performance, quella a cui siamo solitamente abituati o, peggio, quello che il sentire comune prevederebbe e che in qualche modo abbiamo fatto nostro, non dobbiamo sentirci in colpa… dobbiamo solo prenderne atto e andare avanti.

Assicurati di non fare mai meno del tuo meglio (Walt Disney)

Questo significa che se ad esempio siamo in palestra e in quel giorno, di norma, avremmo dovuto seguire un dato allenamento ma sentiamo di non avere le necessarie energie fisiche per fare alcuni specifici esercizi, piuttosto che vivere un momento di frustrazione (che ci porterà a sentire di avere ancora meno possibilità) possiamo consapevolmente virare su altri esercizi o fare, ad esempio, una serie in meno. 

In questo modo avremo comunque fatto un passettino avanti nel nostro percorso, senza l’angoscia di dover essere sempre al top. 

Cambiando prospettiva, il focus passa dal dare quello che dobbiamo, a dare quello che possiamo. In questo modo, spesso saremo in grado di dare comunque quel qualcosa in più. Tornando all’esempio della palestra, magari riusciremmo a terminare anche quella serie che in un primo momento sentivamo di non avere la capacità di completare. E questo lo si può estendere un po’ per tutto: per un contenuto che avremmo dovuto pubblicare sui social, per leggere le pagine di un libro che avevamo intenzione di terminare entro un tal giorno, etc.

Il motivo? Perché, l’avremo voluto noi. Ed è tra volere e dovere che risiede tutta la differenza del mondo.
Ciao e grazie per essere arrivato sino a qui.
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