Per il quarto anno consecutivo, anche nel 2024 voglio proporvi un libro al mese, forse due, per raccontare chi siamo, da dove veniamo, dove vorremmo andare e come ci vogliamo arrivare. Perché la lettura può essere svago, intrattenimento, ma anche un valido esercizio per imparare a pensare e sviluppare una certa idea del mondo.
Un libro al mese, in piccole schede, in poche battute, per decidere se vale la pena comprarlo e soprattutto leggerlo. Perché la lettura, come diceva Woody Allen, è anche un esercizio di legittima difesa.
Quante volte ci siamo chiesti se l’intelligenza delle macchine sia davvero paragonabile alla nostra? Questo interrogativo, che ricorda i grandi dilemmi della fantascienza, è il cuore di “La scorciatoia – Come le macchine sono diventate intelligenti senza pensare in modo umano”, di Nello Cristianini, professore di Intelligenza Artificiale all’Università di Bath.
Cristianini ci propone una riflessione radicale: forse, per capire davvero le AI, dobbiamo accettare che non penseranno mai “come noi”. Immaginate il test di Turing come un gioco di mimetismo, dove la macchina vince quando imita l’uomo. Ma Cristianini ci porta oltre, suggerendo che questa sia una visione limitata: perché mai l’intelligenza artificiale dovrebbe ricalcare l’umana?
La via delle macchine è un’altra, una “scorciatoia” che non tenta di riprodurre la nostra logica, ma di trovare soluzioni attraverso la statistica, la predizione e la pura potenza computazionale.
Per illustrare il tema, Cristianini ci fa pensare ai tanti algoritmi che governano le nostre vite: dal feed che decidiamo di scorrere ai consigli di acquisto su piattaforme come Amazon e Netflix. Questi “cervelli sintetici” non ragionano, non deducono, ma identificano pattern e selezionano probabilità.
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In sostanza, le AI operano come le visioni di Minority Report: un oracolo tecnologico che prevede “comportamenti” umani sulla base dei dati pregressi. Ma, a differenza di una narrazione rassicurante, queste tecnologie possono escludere, discriminare o persino sbagliare clamorosamente, generando le cosiddette “allucinazioni”.
L’autore esplora le implicazioni di questa intelligenza “aliena”, che non cerca di “capire” come farebbe un essere umano, ma segue strade, o meglio “scorciatoie”, completamente diverse dalle nostre.
Tutti noi ricordiamo le Intelligenze artificiali assassine del cinema come HAL 9000 in 2001: Odissea nello Spazio, o Skynet nella saga dei film di Terminator, che sono diventate il simbolo della macchina ribelle. Tuttavia, come osserva l’autore, le IA reali non hanno un’intenzione autonoma, bensì seguono logiche inaccessibili e poco intuitive che, pur non ribellandosi, possono sembrare tanto oscure quanto efficienti e imprevedibili.
La scorciatoia
Come le macchine sono diventate intelligenti senza pensare in modo umano
Autore: Nello Cristianini
Editore: Il Mulino
Anno: febbraio 2023
Pagine: 216
Isbn: 9788815299833
Cristianini ci porta così a riflettere sul rischio di cosa significhi vivere in un mondo governato da entità che non possiamo mai veramente “conoscere” fino in fondo.
Perché dovremmo leggere “La scorciatoia – Come le macchine sono diventate intelligenti senza pensare in modo umano” di Nello Cristianini?
Questo libro è per chi vuole capire davvero la posta in gioco, andando oltre gli stereotipi che accompagnano spesso il tema dell’intelligenza artificiale. Nello Cristianini ci invita, proprio come fa Philip K. Dick nel suo classico “Ma gli androidi sognano pecore elettriche?”, a riflettere su un’intelligenza che, pur essendo sempre più integrata nelle nostre vite, potrebbe restare in parte “aliena” e inaccessibile. Gli androidi di Dick imitano l’uomo, ma senza comprenderne appieno l’essenza, ricordandoci che le AI non pensano né sentono come noi, ma agiscono secondo logiche statistiche e algoritmiche. Questa distanza è il cuore del dilemma: anche le AI moderne sembrano “capaci,” ma non possiamo davvero sapere quanto ci “comprendano.”
In un’epoca in cui ogni nostra azione lascia una traccia digitale e i nostri dati alimentano sistemi complessi, La scorciatoia ci sprona a domandarci: quanto siamo disposti a fidarci di queste “scorciatoie” artificiali, che seguono percorsi lontani dalla nostra comprensione?
È possibile fidarsi di sistemi che non condividono il nostro modo di pensare, e che non hanno “esperienze” umane?
E se decidiamo di non fidarci, qual è l’alternativa?
Un invito, quindi, a considerare con sguardo critico, ma aperto, le implicazioni di questa intelligenza “aliena” nelle nostre vite, riflettendo sul nostro ruolo in un mondo dove umano e artificiale convivono senza mai sovrapporsi del tutto.