Ivan Zorico (348)
Quali sono le tipologie di App più scaricate?
Per rispondere a questa domanda non servono delle illustri ricerche di mercato. Pensate il contrario? Allora provate a fare un rapido controllo sul vostro cellulare e vedrete che, sicuramente, avrete scaricato (o comprato) un’applicazione di meteorologia, intrattenimento, navigazione satellitare, news, viaggi, social network e video streaming. Magari ne avrete anche delle altre (come ad esempio quella della vostra banca o della vostra marca preferita), ma quelle relativamente a quei temi non credo proprio che non le abbiate.
Se ci riflettete, ormai, ci affidiamo alle app per qualsiasi aspetto riguardi il nostro quotidiano: per le relazioni sociali, per conoscere le condizioni climatiche, per l’acquisto di un biglietto aereo, ma anche per intrattenere il tempo con dei giochi o per aggiornarci su cosa accade nel mondo ed intorno a noi.
Ma come mai le applicazioni si sono diffuse così tanto e così rapidamente? “Elementare Watson”, per la dirla alla Sherlock Holmes. Il primo motivo è da ricercare nella presenza di smartphone e tablet. Secondo uno studio promosso dal Politecnico di Milano nel 2014 , in Italia si contano 45 mln di smartphone e 12 mln di tablet. Numeri che, a distanza di un anno da questa rilevazione, saranno sicuramente cresciuti visto il trend sin qui registrato: rispettivamente 37 mln e 7,5 mln di smartphone e tablet in circolazione nel 2007. Ed il secondo è riscontrabile nell’evocazione quotidiana del mito della “Lampada di Aladino”. Se ci pensate basta strofinare con cura lo schermo del nostro device (dicasi anche genio della lampada) per farci restituire magicamente le risposte alle nostre domande o (per rimanere in tema) esaudire i nostri desideri.
E tutto questo per voi potrebbe mai non generare un mercato?
Per tornare a citare lo studio del Politecnico di Milano, l’economia derivante dalle applicazioni equivarrà a 40 mld di euro nel 2016, pari al 2,5% del PIL (Prodotto Interno Lordo). Il mercato legato al mobile commerce arriverà, sempre nel 2016, ad oltre 7 mld di euro. I pagamenti eseguiti con gli smartphone potranno valere circa 4 mld di euro. E la situazione odierna è ovviamente in linea con quelle proiezioni: 4 italiani su 5 interagiscono con la pubblicità che visualizza, il 30% acquista attraverso il proprio smartphone, 1 su 3 ha acquistato un’applicazione e 1 su 2 vorrebbe utilizzare il proprio credito telefonico, al posto della carta di credito, come sistema di pagamento.
Incredibile? Straordinario? Certamente si!
Quindi, cari lettori, il nostro consiglio è quello di provare a trasformarsi da meri fruitori di applicazioni a sviluppatori. Vi bastano tre elementi. Una buona idea, ossia immaginate di creare qualcosa che possa essere utile dapprima a voi: probabilmente molte altre persone hanno le vostre stesse esigenze. Una valida educazione informatica per approcciarvi alla materia con la giusta consapevolezza. E, infine, tanta passione.
So a cosa state pensando: no, i soldi non sono un problema! Per realizzare un’applicazione non servono investimenti da capogiro e, se la vostra idea è davvero valida, magari troverete qualcuno disposto ad investire in voi e nel vostro intelletto. Mai sentito parlare di un modello di impresa chiamato startup?!