Digital Detox: il podcast di Alessio Carciofi che ci insegna il Digital Wellbeing

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Nell'immagine si vede un microfono professionale per la registrazione di un podcast - Smart Marketing
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Le vacanze sono il periodo migliore per cercare di “staccare” da tutto ciò che ci risulta stressante, interrompere la routine quotidiana e ricaricarsi per la ripresa.

Possiamo inserire tra i comportamenti tossici il troppo utilizzo dei social network ed il restare costantemente connessi?

Probabilmente sì, se pensiamo che secondo We are Social, l’agenzia che ormai da qualche anno studia e dirama i dati di utilizzo del digitale, trascorriamo in media online 6 ore e 40 minuti al giorno, di cui 2 ore e 23 minuti sulle piattaforme social, mentre un altro studio ci racconta che la Generazione Z cambierebbe oltre 6 outfit al giorno durante le vacanze preoccupandosi di ricercare location e look instagrammabili da postare e condividere.

6 ore sui social, 6 outfit da cambiare al giorno, vi sembra tutto così esagerato?

Probabilmente lo è, ma non spetta a noi giudicare, registriamo invece in controtendenza (sempre partita da Gen Z e i Millennials) la moda dei “Dumb Phone”, cellulari che ammettono solo le funzioni base senza possibilità di connettersi ad internet, forse perché, se è vero che da un lato non è possibile fare a meno di postare e condividere ogni singolo momento, dall’altro ci si rende conto che tutto questo overflow non ci fa vivere bene, quindi, se da un lato passiamo più tempo online, dall’altro la tendenza opposta ci mostra che c’è sempre più gente che sceglie di prendersi un periodo in cui mettere il pratica il digital detox.

Le vacanze, in cui non si deve essere necessariamente connessi per lavorare, sono il periodo migliore per sperimentare uno stile di vita più a contatto con il reale tralasciando il digitale, favoriti da posti da visitare e da nuove esperienze da vivere, e magari iniziare per poi adottare al rientro uno stile di vita più sano.

Ma da dove cominciare ad occuparci del nostro benessere digitale?

Dovremmo cominciare con acquisire la consapevolezza che forse l’essere costantemente iperconnessi non ci fa vivere bene ed in armonia con noi stessi: le incessanti notifiche, i messaggi a cui rispondere per forza in tempo reale, il dover postare qualsiasi momento della nostra vita sui social a lungo andare generano una situazione di burnout difficile da gestire.

Per capire di più e meglio sul nostro benessere digitale e su come approcciarci al digital detox prima che la situazione ci sfugga di mano possiamo ascoltare sulla piattaforma Storytel, il podcast del professor Alessio Carciofi, docente in Marketing e Digital Wellbeing, intitolato inequivocabilmente “Digital Detox”.

Sei puntate che partono dalla consapevolezza che il burnout dovuto alla troppa iperconnessione ci fa vivere male ma che abbiamo i mezzi per evitarlo, per raggiungere un approccio più sano e produttivo verso la tecnologia che non possiamo solo silenziare o annullare in quanto, ormai, viviamo nel digitale.

Nell'immagine un microfono, un paio di cuffie e un laptop, la strumentazione base per realizzare un podcast - Smart Marketing
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Il podcast non è solo pura analisi di quello che stiamo vivendo avallata da supporti scientifico-psicologici e testimonianze, il professor Carciofi ci guida all’ascolto e all’azione dispensando utilissimi consigli pratici su come raggiungere passo dopo passo il benessere digitale affrontando il cambiamento nel comportamento nello stile di vita che ne deriva.

Molte sono le patologie e le dipendenze legate ad una troppa esposizione al digitale, ma non per forza bisogna arrivare a contrarne una per rendersi conto del fatto che l’utilizzo eccessivo dello smartphone erode la nostra attenzione, generando quello che viene chiamato sovraccarico cognitivo, con la conseguente distrazione che ci fa perdere persone, momenti di vita e molta produttività.

Distrazione che si ripercuote in tutti gli ambiti nella nostra vita, dal lavoro, dove la perdita di produttività è tangibile e spesso coincide con una perdita di fatturato, ai rapporti sociali, che pian piano cominciano a diventare più tossici e dove la mancanza di comunicazione diventa la costante anche dei rapporti familiari.

Ma com’è possibile avere il mondo e tutti i mezzi di comunicazione in un palmo di mano e non riuscire a comunicare o a produrre come si vorrebbe?

La risposta che potremmo dare dopo aver ascoltato il podcast di Alessio Carciofi è che se da un lato lo smartphone e tutta la tecnologia che abbiamo a disposizione sono strumenti indispensabili e validissimi alleati per vivere e lavorare nel tempo odierno, d’altro canto sono anche dei grandissimi catalizzatori di energia che ci succhiano tempo ed attenzione, e sappiamo bene che il tempo è la risorsa più preziosa che abbiamo a disposizione.

Se pensiamo che questo riguardi solo i momenti passati a lavorare, qui il prof. Carciofi ci insegna che non è propriamente così: la tecnologia è ormai diventata pervasiva e regola ogni rapporto umano, da quello più intimo, come la relazione con partner e figli, alla conoscenza occasionale, ecco perché un sano e consapevole utilizzo della tecnologia può aiutarci a migliorare il nostro benessere generale e privarsene è altrettanto dannoso quanto abusarne.

L’invito quindi, non è demonizzare la tecnologia, ma utilizzarla con moderazione, cercando di non oltrepassare quella linea sottile tra averla come alleata ed esserne succubi.

Del resto, in un mondo in cui la tecnologia come la intendiamo oggi non esisteva, il filosofo Apuleio già recitava che “In tutti gli strumenti con cui si adempiono i compiti della vita tutto ciò che supera un’idonea moderazione diventa un di più che pesa invece che servire”.

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