Eccoci qua.
Se sei atterrato su questo articolo per conoscere l’ennesima incredibile dichiarazione “by Belen Rodriguez”, beh caro/a mio/a ti devo deludere subito. Qui non la troverai.
E qui non la troverai non perché te la voglia tenere nascosta, ma perché non c’è nessuna incredibile dichiarazione e non è esattamente l’oggetto di questo articolo.
Non andare via però. Perché qui ti parlerò della strategia di comunicazione (a buon mercato) che ti ha portato a cliccare. Una strategia che sfrutta la tua buona fede, ingannandoti.
E non credo che ti piaccia essere ingannato, giusto?
Ti faccio una domanda: quante volte colpito da un titolo ed una descrizione/immagine accattivante (proprio come quella che ti ha portato su questo articolo) ti sei imbattuto su di un pezzo che non era realmente attinente al tema presentato? O che, peggio ancora, riportava una notizia palesemente falsa o inventata?
Tecnicamente questa strategia di comunicazione online ha un nome ben preciso: si chiama click-baiting. Tradotto letteralmente sta per “esca da click”. Questa strategia ha come unico scopo quello di costruire contenuti ingannevoli per il web con il chiaro ed unico intento di catturare l’attenzione dell’utente, creare traffico sul sito internet e generare così profitti tramite le inserzioni pubblicitarie.
Questa strategia è ovviamente amplificata dai social network, dove il processo di condivisione e diffusione è estremamente più veloce ed istantaneo. Ergo, maggiori ricavi pubblicitari per i produttori delle cosiddette fake news.
Pochi e semplici sono i segnali che ci consentono di smascherare questa strategia:
- Titoli fortemente sensazionalisti: es. “IL GOVERNO VUOLE RUBARCI I SOLDI”;
- Immagini di personaggi famosi ripresi in pose strane;
- Descrizioni che tutto fanno tranne che descrivere: es. “non potrai proprio credere a quello che vedrai…”
Pertanto se ci imbattiamo in titoli, immagini e descrizioni accattivanti o che ci colpiscono nella sfera emotiva, c’è un’elevata probabilità di essere di fronte ad una notizia falsa che sfrutta appunto il click-baiting per raggiungere quanta più visibilità possibile.
Bene, capito questo, cosa possiamo fare per fronteggiare questa strategia?
Semplice. Verifichiamo sempre prima la fonte: l’attendibilità e la reputazione della fonte è tutto. Come abbiamo detto, questi produttori di notizie false sfruttano molto i social per far circolare queste tipologie di notizie, pertanto seppur c’è un impegno da parte dei social network – Facebook su tutti – di limitarne in qualche modo la diffusione, molto possiamo fare anche noi. Basterebbe che smettessimo di seguire chi puntualmente ci propone contenuti non veritieri o comunque non di valore.
Personalmente è da tempo che lo faccio, e devo dire che le mie bacheche social sono tornate ad essere degli spazi molto più vivibili ed interessanti.
D’altronde, se nella vita reale odiamo le persone che ci prendono in giro o che mentono, perché invece su internet in generale, e sui social network in particolare, dovremmo consentirlo a farlo?