Raffaello Castellano (543)
Nel 1956 la scena artistica internazionale è scossa da una mostra multidisciplinare che ha luogo a Londra presso la Whitechapel Art Gallery, curata da Theo Crosby, Reyner Banham e Lawrence Alloway: This is Tomorrow.
La mostra è passata alla storia per almeno due motivi: in primo luogo perché è una delle prime rassegne a carattere interdisciplinare in cui si fondono ed amalgamano arti visive, architettura e design; in secondo luogo perché tiene a battesimo quelle che molti storici e critici dell’arte considerano le prime opere Pop. Fra tutte spicca, tanto da diventare emblema e manifesto della stessa mostra, il grande collage “Just what is it that makes today’s homes so different, so appealing?” dell’artista Richard Hamilton.
Nel suo intervento Hamilton condensa e cristallizza gli elementi caratteristici e distintivi della cultura popolare: il culturista, la pin up, l’aspirapolvere, il televisore, il registratore-riproduttore a bobina magnetica, l’avvento del film sonoro, rappresentano tutti quegli elementi della vita quotidiana degli anni ’50, che da una parte attestano la definitiva ripresa economica, il vero e proprio boom, conseguente alla ricostruzione del secondo dopoguerra, e dall’altra parte consacra tutte quelle “cose” che diverranno di lì in avanti i nuovi oggetti del desiderio, nuove icone della religione del consumismo che da quel momento in poi assoggetterà milioni, miliardi di credenti.
Nello scegliere l’argomento da approfondire sulle pagine del nostro magazine, in questo mese di marzo che ci vede impegnati (il primo appuntamento è stato il 25 marzo alla Momart Gallery di Matera), con la prima mostra itinerante “NEWS-COVER. Notizie immagini e visioni ai tempi dell’infotainment”, che finalmente dà corpo e sostanza al progetto La Copertina d’Arista (nato su queste pagine nel gennaio 2015), abbiamo deciso di rifarci a questa importante e paradigmatica mostra d’arte contemporanea.
Il titolo di questa importante esposizione This is Tomorrow, ossia Questo è Domani, raccoglie, condensa e sintetizza tutte quelle tematiche care anche al nostro magazine, prima fra tutte la cultura, ma anche l’innovazione tecnologica, il costume, la comunicazione, l’arte, la moda, la cronaca, viste attraverso quella lente, avversata dai più, ma estremamente pragmatica, del marketing. Marketing che oltre a dare il titolo al nostro magazine è il leitmotiv che ha accompagnato il progetto “NEWS-COVER. Notizie, immagini e visioni ai tempi dell’Infotainment” sin dall’inizio.
Un progetto, quest’ultimo, che è cresciuto e si è sviluppato oltre le, forse un po’ timide, intenzioni iniziali, diventando un vero e proprio evento espositivo itinerante che toccherà 2 regioni e 4 città, per un totale di 70 giorni di esposizione. Un progetto che ha visto la sinergia e la collaborazione di diverse associazioni oltre la nostra, tra le quali: le associazioni di promozione sociale A.C.S.I. ed ERIS di Taranto, l’associazione Taranto Vecchia e Prometeo Video Lab., l’istituto d’Istruzione superiore Archimede di Taranto, la Geo Arte di Bari, oltre alla Chiesa Sant’Andrea degli Armeni di Taranto ed alla Momart Gallery di Matera, che saranno anche sede espositiva dell’evento.
Un progetto che, per svilupparsi ed evolversi, si è avvalso della collaborazione e professionalità di persone come Maddalena D’Amicis, Simona De Bartolomeo (entrambe collaboratrici del nostro magazine) e Massimo Giusto, oltre ai 12 artisti invitati e ai 18 allievi del Corso di Management degli Eventi Culturali che, da novembre 2015, si è affiancato al progetto principale della mostra.
Cosa altro dire?
Credo che le parole di Ennio Flaiano: “La moda [ma anche l’arte] sono l’autoritratto di una società sono l’oroscopo che essa stessa fa del suo destino.” siano insieme un augurio, anzi una profezia, che dobbiamo adempiere come singoli, come gruppi e come umanità.