Fin dalla nascita di questo magazine, nel maggio 2014, insieme all’amico Ivan Zorico ci chiedevamo quale valore aggiunto avrebbe offerto Smart Marketing in un mercato editoriale in crisi e fortemente competitivo.
Ci chiedevamo: “come possiamo distinguerci rispetto ai nostri competitor?”, “che strategie utilizzare?”, etc.. Ovviamente prendemmo ispirazione da riviste già consolidate, le stesse che leggevano anche noi, le stesse che ci avevano formato, ma capimmo subito che per costruire una nostra “identità” editoriale dovevamo attingere a quel bagaglio di competenze trasversali che avevano caratterizzato altri aspetti delle nostre vite.
D’altronde fu abbastanza facile: entrambi ci eravamo conosciuti ad un corso di marketing culturale ed in seguito avevamo, insieme ad altri corsisti, fondato ed animato un’associazione culturale che organizzava eventi di vario tipo.
Per quanto mi riguarda “Smart Marketing” fu l’occasione per mettere a frutto le mie grandi passioni: i libri, l’arte ed il cinema, che diventarono altrettante rubriche da me dirette ed alle quali, in seguito, hanno dato il loro apporto validissimi collaboratori.
Difficile dire quale fra queste rubriche sia quella che amo di più, ma quella di cinema è forse quella in cui mi muovo più agevolmente e con maggior interesse; scoprire dei film e raccontarli ai nostri lettori affinché ne traggano insegnamenti utili per il loro lavoro, per la loro formazione e per la loro crescita personale è un qualcosa che ho sempre vissuto come una missione, una sfida ed un viaggio di scoperta, innanzitutto personale.
Ma, dopo questa sentimentale digressione, veniamo a questo primo video che proponiamo ai nostri lettori: “F come Film e Formazione”. Questo video è nato all’inizio di maggio per fornire un contenuto all’evento “Italian’s Growth Talent” del quale eravamo media partner, e ci è parso naturale sia a me che all’amico e socio Ivan Zorico, partire da una passione comune e da 4 film che secondo noi hanno molto da insegnare ai manager, esperti di marketing ed a tutte quelle figure che operano in un mondo complesso e competitivo della comunicazione.
Nel breve video che vi proponiamo, vi parleremo di come il cinema italiano ed internazionale ha affrontato e risolto “creativamente” molte delle difficoltà che tutti noi quotidianamente affrontiamo, ma di più, il cinema, in quanto arte, ha addirittura anticipato soluzioni e pratiche che erano molto in anticipo sui tempi.
È il caso del primo film che vi proponiamo, “Innamorato pazzo”, una commedia italiana del 1981, diretta da Castellano e Pipolo con Adriano Celentano e Ornella Muti, che al suo interno cela il primo esempio in Italia di Crowdfunding, molti anni prima della nascita della prima piattaforma Produzioni dal Basso, nel 2005, ma anche 9 anni prima della maratona televisiva di Telethon che arriverà in Italia solo nel 1990 sulle reti Rai.
Il secondo film che vi proponiamo è “Jerry Maguire” del 1996, diretto da Cameron Crow, con protagonisti Tom Cruise e Renée Zellweger. La pellicola intreccia la carriera di un uomo con la sua storia d’amore, entrambi sottoposti ad esami di coscienza che ne segnano la svolta. Il film vede nel “coraggio” dei protagonisti il suo messaggio più forte e la lezione più importante per tutti noi.
La terza pellicola è “The Family Man” del 2000, diretto da Brett Ratner e interpretato da Nicolas Cage e Téa Leoni. Un film perfetto per come riesce a metterci in contatto con i rischi che possono venire da chi mette la propria carriera al di sopra di tutti e tutto. Un film che ci racconta che il successo non è fatto solo ed unicamente di soldi e potere e che, in qualunque momento della nostre vite, abbiamo la possibilità della “scelta”, una facoltà che spesso dimentichiamo di esercitare.
Quarto ed ultimo film di questo video è “L’inventore di favole” del 2003, scritto e diretto da Billy Ray. Una pellicola esemplare per come racconta la storia, vera, di Stephen Glass, che a 23 anni entra nel New Republic, una delle riviste più prestigiose d’America, intraprendendo una rapida carriera a suon di articoli spettacolari che poi si scopriranno quasi tutti inventati. Un film, se vogliamo, ancora più necessario oggi di quando fu pensato e girato, visto il dilagare delle fake news, non solo sui social. Il messaggio profondo del film resta però la potenzialità e la pericolosità insite nel saper raccontare storie, quello “storytelling” diventato negli ultimi anni così centrale nelle campagne di marketing e strategie di comunicazione.
Quattro film, quattro storie, quattro argomenti, quattro strumenti, quattro nuove possibili visioni della realtà, delle nostre professioni, del nostro futuro.
Buona visione.
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