Tra poco più di un mese (1-11 settembre), inizierà la 78esima edizione di quello che è e sarà sempre il Festival del Cinema più antico e prestigioso del mondo, ovvero Venezia. Questa edizione, per il Cinema italiano, sarà un’edizione record. Avremo infatti, ben 5 pellicole nazionali in concorso, segno di una ritrovata vena produttiva, che fa ben sperare per il futuro.
Tutti film d’autore, che siamo sicuri, incanteranno le sale della Mostra del Cinema: America Latina, thriller dei fratelli Damiano e Fabio D’Innocenzo con Elio Germano; Il buco di Michelangelo Frammartino che narra una straordinaria impresa italiana di speolologia; Freaks out di Gabriele Mainetti con Claudio Santamaria e Pietro Castellitto nel cast e Nicola Guaglianone, sceneggiatore che ne firma il soggetto originale; Qui rido io di Mario Martone con Toni Servillo nel ruolo di Eduardo Scarpetta; È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino, in cui il regista premio Oscar, racconta la sua passione per il Napoli di Maradona e la scomparsa dei suoi genitori, quando aveva 16 anni, nel 1987.
I titoli sono stati annunciati dal direttore artistico Alberto Barbera durante la presentazione del programma della kermesse, che si terrà in Laguna dall’1 all”11 settembre 2021. Numerosa anche la presenza del cinema italiano nei film fuori concorso o nella altre sezioni. Tra gli eventi più importanti la pellicola d’apertura di Pedro Almodovar con Madres Paralelas e l’anteprima mondiale di Dune di Denis Villeneuve. Nella Mostra, sarà forte anche la presenza femminile sia come registe che come storie. Già annunciate le misure di sicurezza che saranno quelle in vigore in tutta Italia con accesso in sala la cui capienza è dimezzata, con posti numerati e green pass.
Ovviamente, i “soliti noti” hanno storto il naso: “troppo vasta la presenza italiana in concorso”. Ai detrattori, ha risposto il direttore artistico Alberto Barbera: “Non si tratta di sostenere a ogni costo il cinema italiano, credo che il settore sia in un momento di grazia e se ben 5 pellicole sono arrivate al rettilineo finale, è perché lo hanno ampiamente meritato. Abbiamo lavorato per tutto l’anno, senza sosta, nella selezione dei film – ha detto ancora Barbera -. Ci ha sorpreso la qualità media, che è complessivamente più alta del solito, come se la pandemia avesse stimolato la creatività di tutti. Sono ottimista sullo stato di salute del cinema italiano, nonostante le difficoltà dell’industria cinematografica”.
Insomma, la Mostra del Cinema di Venezia, promette, come ogni anno, scintille, le solite polemiche, tante pellicole interessanti e tanti ospiti, pronti a calcare il red carpet, di quello che rimane il Festival dei Festival, 78enne, ma più giovane che mai.
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