Inizia con i grandi successi di Sanremo, la 67esima edizione del Festival della Canzone Italiana, un omaggio alle canzoni che hanno fatto la storia della competizione canora pur non vincendo, a volte neanche riuscendo a sfiorare il podio.
È il caso di Vasco Rossi, classificato ben due volte all’ultimo posto con canzoni del calibro di “Vita Spericolata” e “Vado al Massimo”, ma anche di Luigi Tenco, al quale Tiziano Ferro, ospite atteso, ha dedicato un bel omaggio.
Oltre sessant’anni di autentici capolavori che, però, per un motivo o per l’altro, non piacquero alla giuria del Festival, una sorta di mea cupa collettivo, che il Festival regala a chi comunque negli anni lo ha reso grande.
Mattatore indiscusso della serata, un raggiante Carlo Conti insieme ad un’ironica, a volte impacciata e poco espressiva, Maria De Filippi.
Ad aprire la gara canora, Giusy Ferreri, prima tra gli 11 artisti in gara nella prima serata, seguita da Fabrizio Moro, Elodie, LodovicaComello, Fiorella Mannoia, Alessio Bernabei, Al Bano, Samuel, Ron, Clementino, Ermal Meta.
Meravigliosa l’interpretazione di Fiorella Mannoia, troppo scontata la canzone di Ron, troppo poco sanremese, la canzone di Clementino, interessante e coraggiosa quella di Ermal Meta.
Regina indiscussa della serata, Paola Cortellesi, accompagnata da un misurato Antonio Albanese, che duettando, scimmiottano la musica italiana in un esilarante mix di canzoni sanremesi; scontata la coppia Bova – Muñoz, in gran forma Ricky Martin, emozionante l’omaggio agli eroi quotidiani della tragedia dell’Hotel Rigopiano.
Crozza, in collegamento da Milano, regala come sempre sorrisi velati da amare verità e la sua satira risulta sempre graffiante; in fondo anche Carlo e Maria, “promessi sponsor”, fautori di un Sanremo dalle larghe intese tra Rai e Mediaset, regalano ascolti record e qualcosa di cui parlare per le prossime quattro serate.