Con “Occidentali’s Karma”, Francesco Gabbani è il vincitore della 67esima edizione del Festival della Canzone italiana, che si è appena concluso sotto la direzione artistica di Carlo Conti.
Visibilmente sorpreso e commosso, come se non si aspettasse il primo posto, Gabbani ci regala una canzone sopra le righe rispetto a quelle che, di solito, il Festival di Sanremo propone; originale, ironica, densa di significato e per niente scontata.
Vittoria meritata anche se resta un po’ di amaro in bocca per il secondo posto di Fiorella Mannoia, con la sua delicata ma energica interpretazione della canzone “Che sia benedetta”.
Presentata dalla stampa come la favorita del Festival, ancor prima che si aprisse ufficialmente la kermesse canora, la Mannoia, ha rappresentato il valore aggiunto di una gara con canzoni troppo banali ed a volte mal interpretate, probabilmente la vittoria avrebbe rappresentato per lei l’incoronamento di una carriera di successi ed il giusto riconoscimento per tutti i capolavori che ha regalato, in questi anni, alla musica italiana.
Meritato il terzo posto di Ermal Meta con l’intensa canzone “Vietato morire” e forse Paola Turci e Marco Masini (rispettivamente quinto e tredicesimo posto), avrebbero potuto aspirare a classificarsi meglio, con due belle canzoni, ben interpretate.
Ultimo posto per il rapper Clementino con “Ragazzi fuori”, una canzone di contenuto, ma totalmente inadatta al pubblico sanremese.
Grandi ospiti anche in questa serata conclusiva, come Zucchero che ricorda Luciano Pavarotti e l’opera benefica del progetto “Pavarotti and Friends”, esibendosi in un duetto virtuale con il cantante lirico, da tempo scomparso.
Alvaro Soler, scuote dalle sedie anche il più impettito spettatore del parterre sanremese, così come fa la comicità senza peli sulla lingua, di Geppi Cucciari quando accusa alcune testate giornalistiche di sessismo.
Montesano ci regala la comicità pulita di una volta e finalmente si rivela sul palco dell’Ariston anche Maurizio Crozza.
Si chiude il sipario, sulla 67esima edizione del Festival di Sanremo che sarà ricordato, anche quest’anno, come tutti gli anni, per ascolti record, polemiche ed outfit poco azzeccati, ma sempre fenomeno di costume di quell’Italia a cui piace mettersi in gioco.
Osannato, criticato, bistrattato, parodiato, inutile per alcuni, irraggiungibile per altri, resta comunque la manifestazione canora più importante d’Italia, dalla quale, non si può prescindere per comprendere il panorama musicale nazionale.