Festival di Sanremo – Terza Serata

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Oltre 12 milioni di telespettatori incollati alla tv per seguire la terza serata della 67esima edizione del Festival della canzone italiana.

La coppia Conti – De Filippi, comincia a rodarsi ed ormai è diventata di fatto familiare agli occhi degli italiani, che non li tradiscono ed assicurano il 49% di share.

Di solito, chi ama seguire il Festival, è pronto a giurare che la terza serata, quella delle Cover, sia la più bella, se non fosse altro perché tocca il lato emozionale dei ricordi e vengono rispolverati quei brani che sono legati indissolubilmente alla storia della musica italiana.crop

Quando poi, canzoni famose, si legano ai ricordi d’infanzia e sul palco dell’Ariston, salgono i bimbi dello Zecchino d’oro, riproponendo i migliori successi della celeberrima rassegna canora per bambini, che quest’anno è giunta alla 60esima edizione, il successo è assicurato ed ormai il pubblico è stato conquistato.

Conquista il pubblico anche la trascinante Orquesta de Reciclados de Cateura, che si esibisce suonando strumenti ricavati dalla spazzatura, recuperata nella discarica di Cateura, in Paraguay.

I ragazzi dell’orchestra, bravi e coinvolgenti, grazie ad un progetto dell’Unicef, girano il mondo lanciando il messaggio che la musica e la buona volontà possono salvare da un’esistenza di stenti ed emarginazione. Davvero un esempio importante dell’attività dell’Unicef  nel mondo.

L’andamento della puntata, in questa serata, assume un ritmo più movimentato e ben diverso da quello a cui ci eravamo abituati nel corso dei primi due appuntamenti, vuoi per le buone interpretazioni delle cover, che in alcuni casi sono risultate troppo pretenziose, vuoi per la gara sul filo del rasoio dei big a rischio eliminazione, vuoi per gli altri 4 cantanti in gara per le nuove proposte.taglioAlta_001-273

Per quest’ultime si esibiscono Maldestro con “Canzone per Federica”, Lele con “Ora mai”, Tommaso Pini con “Cose che danno ansia” e Valeria Farinacci con “Insieme”.

Passano il turno Maldestro e Lele che insieme a Francesco Guasti e Leonardo Lamacchia, vanno a comporre la rosa dei finalisti della sezione giovani.

Meritatissimo il primo premio ad Ermal Meta, che commuove con la cover di “Amara terra mia” di Modugno, mentre il secondo posto va a Paolo Turci che con “Un’emozione da poco”, non ci fa rimpiangere l’interpretazione di Anna Oxa del Sanremo del 1978.

Meritato anche il terzo posto conquistato da Marco Masini che regala una profonda interpretazione del brano “Signor tenente”, che fu di Giorgio Faletti nel Sanremo del 1994.

Eliminazione definitiva e prevedibile, nel torneo di spareggio, per le coppie Nesli – Alice Paba e Raige – Giulia Luzi.

Scoppiettanti come sempre, Luca e Paolo, ospiti attesissimi; piace la coppia Alessandro Gassman – Marco Giallini; molto a suo agio sul palco dell’Ariston, Mika; ironica e coinvolgente LP che fischietta insieme a Carlo Conti e riesce a scuotere dalle sedie il pubblico sanremese; meno caustico del solito, sua santità Crozza, che si supera citando Platone.

Mentre Carlo Conti dichiara di non voler ripetere l’esperienza sanremese anche per il prossimo anno, stasera occhi puntati sulla gara che decreterà il vincitore della sezione giovani e sulle performance dei 20 big rimasti in gara, con l’eliminazione degli ultimi quattro classificati.

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Maddalena D'Amicis
Esperta di Marketing e Comunicazione d’Impresa e di Marketing Culturale per la Valorizzazione dei Sistemi Ambientali e Culturali (S.A.C.). Da sempre appassionata di musica, cinema e nuove tendenze, ha militato in diverse associazioni organizzando eventi ed è stata Direttrice di produzione per alcuni cortometraggi. Nel 2012 fonda a Taranto l’Associazione di Promozione Sociale ERIS e dal 2014, è Responsabile del Laboratorio Urbano Mediterraneo/Presidio del Libro di San Giorgio Jonico (TA), in cui organizza eventi e corsi di formazione. Dopo quasi vent’anni di attività concertistica in veste di corista e polistrumentista, nel 2015, fonda l’Associazione Culturale MUSICA HISTORICA, con l’obiettivo di preservare e valorizzare la musica antica, con un occhio di riguardo per la musica medievale.