Forum “Osservatorio Mezzogiorno”: il punto per la Puglia e il Mezzogiorno

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Giovanni Vita (2)

 

Il 30 giugno scorso si è tenuto a Bari, nella cornice di Villa Romanazzi Carducci, il Forum “Osservatorio Mezzogiorno”, una iniziativa promossa a partire dal 2006 da The European House – Ambrosetti. L’evento giunto alla sua sesta edizione rappresenta un momento di confronto sulla situazione attuale e prospettica dell’economia pugliese e del mezzogiorno d’Italia.
20140630_093831-2Tra i temi approfonditi nel corso dell’incontro: il ruolo del capitale di rischio per finanziare la crescita del territorio, le prospettive dell’utilizzo dei fondi comunitari nei cicli di programmazione 2007-2013 e 2014-2020, nonché le opportunità offerte dalla Green Economy Chimica Verde.
Nel corso del Forum, moderato dal Vice Direttore de “Il Sole 24 Ore” Fabrizio Forquet, sono intervenuti l’Assessore allo Sviluppo Economico della Regione Puglia, Loredana Capone e la Vice Presidente e Assessore alla Qualità del Territorio, Angela Barbanente nonché i rappresentanti delle aziende partner dell’iniziativa (Banca Popolare di Bari, BASF Italia ed Exprivia). La testimonianza internazionale è stata affidata invece al caso di successo del cluster green ECO World Styria in Austria, una realtà all’avanguardia nelle tecnologie sostenibili.
I risultati delle analisi effettuate dall’Osservatorio sono stati illustrati da Valerio De Molli e dai componenti del Comitato Scientifico dell’Osservatorio: Innocenzo Cipolletta, Simona Milio e Gianfranco Viesti. Vediamo in sintesi i dati relativi alle imprese che hanno registrato andamenti di performance migliori in Puglia e nel Mezzogiorno.
Obiettivo dell’analisi specifica è stato quello di comprendere quali sono gli effetti della crisi sulle imprese del Mezzogiorno nei diversi settori economici al fine di verificarne l’andamento ed evidenziare i dati delle aziende che hanno registrato performance migliori. In particolare, sono state considerate le imprese del Mezzogiorno con un fatturato superiore ai 5 milioni di euro, pari a 7.608 unità, nel periodo che va dal 2006 al 2012 (escludendo le imprese artigiane e le società di persone). In tal senso, il campione (dati al 2012) è risultato rappresentativo della realtà economica del Mezzogiorno, con una leggera eccezione per la Calabria dove la presenza delle imprese sotto i 5 mln di euro ne riduce la rappresentatività.osservatorio_mezzogiorno Il focus sul manifatturiero evidenzia una buona rappresentatività del campione selezionato. Tutti i settori economici hanno registrato un incremento dei ricavi rispetto al 2006 anche se la marginalità (MOL/Fatturato) ha presentato andamenti in declino. Sono incrementati inoltre i crediti inesigibili verso i clienti e l’indebitamento netto delle imprese. Dal focus sulle imprese appartenenti al settore manifatturiero emergono invece: una forte crescita dei ricavi del comparto Gomma-Plastica e una riduzione della marginalità per tutte le industrie ad eccezione delle bevande (+4%) e della chimica (+57%). Il settore che registra invece andamenti peggiori di marginalità è quello dei Mezzi di trasporto (-104%).
Come già osservato, all’interno del campione considerato (7.609 imprese) è stata condotta una ulteriore focalizzazione per individuare le imprese che hanno rilevato migliori risultati nel periodo in esame. Lo scopo dell’analisi è stato quello di individuare i settori e gli elementi che possono rappresentare dei punti di forza per lo sviluppo del mezzogiorno. Tali imprese sono state distinte in aziende leader e aziende star. In tal senso, i parametri di riferimento presi in considerazione sono indicati nel prospetto seguente.

Altri parametri di selezione considerati sono: fatturato 2012 pari ad almeno 10 mln di euro; sede legale nelle regioni del Mezzogiorno; forma di società di capitali (SpA e SrL); capitale a maggioranza privato.  Fonte: elaborazione The European House - Ambrosetti su dati AIDA, 2014
Altri parametri di selezione considerati sono: fatturato 2012 pari ad almeno 10 mln di euro; sede legale nelle regioni del Mezzogiorno; forma di società di capitali (SpA e SrL); capitale a maggioranza privato.
Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti su dati AIDA, 2014

Dall’analisi effettuata si è rilevato non solo che in Puglia è localizzato quasi il 20% delle imprese leader dell’intero Mezzogiorno, ma anche che la Puglia detiene la maggiore incidenza delle stesse (14%).
Si è poi osservato che, quasi il 65% delle imprese leader ha un fatturato compreso tra i 10 e i 25 milioni di euro, e che tra le imprese leader prevalgono i settori tradizionali (commercio 35,8%; Manifatturiero 27,3%).
Dall’analisi sulle imprese Star è emerso invece che, nel Mezzogiorno, la Campania è la prima regione come presenza di imprese Star (129 Imprese) seguita dalla Sicilia (79 imprese) e dalla Puglia (66 imprese). I settori maggiormente rappresentati nelle imprese Star sono il Commercio e l’Alimentare. La Puglia risulta la prima regione per imprese Star sul totale regionale mentre la Campania è la prima regione come percentuale di Star su fatturato totale regionale. In particolare per quest’ultima, le imprese Star sono il 4,8% ma incidono per il 16,6% sul fatturato totale regionale, mentre in Puglia l’incidenza delle imprese Star sul fatturato è pari al 14,6%, con una quota di Star sul totale pari al 6%.
È stato sottolineato che il sistema economico, dalle analisi effettuate, risulta in sofferenza ma che sta cambiando ed evolvendo in modo rapido e strutturale.
In particolare, i fattori comuni rilevati per le imprese Star e Leader e che possono rappresentare dei punti di forza per tutto il sistema produttivo sono stati:
– La partecipazione a reti di relazioni con altre imprese e distretti;
– Gli investimenti in formazione, ricerca, sviluppo e innovazione;
– L’attuazione di processi di internazionalizzazione;
– L’attenzione all’innovazione di prodotto;
– Lo sviluppo di una cultura manageriale all’interno delle imprese.
In conclusione è stato evidenziato che in Puglia e nel Mezzogiorno ci sono imprese che hanno reagito positivamente alla recente crisi ma ancora troppe sono le imprese in situazioni di difficoltà. La Puglia ha evidenziato una dimensione limitata del suo sistema produttivo presentando ad esempio nel confronto con la Campania un numero di imprese Star con un fatturato superiore a 50 mln di Euro inferiore del 50%.

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Giovanni Vita
Ha seguito gli studi economici a Lecce (Università del Salento). Dopo esperienze in studi di consulenza in Puglia, si è trasferito prima a Castellanza (Varese), dove si è specializzato in Merchant Banking (Università Carlo Cattaneo), e poi a Milano, dove ha lavorato nella divisione Transaction Services di PricewaterhouseCoopers. Ideatore e amministratore unico del “Progetto InPuglia”, già vincitore del Concorso Principi Attivi – Giovani Idee per una Puglia Migliore (edizione 2008) è stato curatore e coautore del volume “InPuglia, Opportunità di investimenti nella regione Puglia” (Cacucci 2011). Attualmente è amministratore unico del Progetto “Tavoli per la Sussidiarietà Circolare – Esperienza Progetto InPuglia”, una iniziativa in fase di start up a supporto delle P.A. e delle comunità locali. PhD St. in Management and Local Development presso l’Università degli Studi del Sannio (Benevento), è docente di Marketing territoriale nel “Master in Marketing e Comunicazione – Studio Valletta Comunicazione “(Bari).