Per noi di Smart Marketing, quest’anno, il mese di agosto, è davvero un mese particolare: festeggiamo il centesimo numero di pubblicazione. Permetteteci di darci una pacca sulla spalla e di autocelebrarci!
Io sono arrivata in tempi relativamente recenti, da quasi 3 anni collaboro con il magazine nato dall’idea di due giovani intraprendenti, anni che sono stati “densi”, fatti di tanti bassi ma anche di alti, a livello globale, ma anche personale. Anni importanti in cui il mondo, senza esagerare, è davvero cambiato (grande causa ne è la pandemia).
Smart Marketing mi ha dato l’opportunità di iniziare la mia (spero) carriera di web editor nel campo del marketing e della comunicazione. Ho acquistato fiducia in me stessa credendo in quello che so fare e convincendomi a bussare a qualche porta, perché se non bussi, nessuno apre! Ho fatto i passi che mi rendevano felice, ho abbandonato l’idea di svolgere un lavoro che non mi soddisfa solo per lo stipendio e ho imparato a lasciare andare ciò di cui non avevo bisogno. D’altronde il benessere non si misura più solo con la ricchezza, come cita Giorgio Ruffolo nel libro “Lo specchio del diavolo”.
Dalla collaborazione con Smart Marketing ho imparato tanto: ho affinato la mia tecnica di scrittura, tanto da sviluppare, forse inconsapevolmente, un mio stile riconoscibile. Ciò non mi ha privata però della curiosità di sperimentare, uscire dalla comfort zone, anche se richiede impegno, è allo stesso tempo gratificante; mi sono arricchita con gli articoli dei colleghi; ho approfondito i temi in cui pensavo di avere conoscenza, scoprendo che non è mai abbastanza; e ho capito che ci si può confrontare e addirittura conoscersi pur essendo lontani fisicamente, la conferma che per essere presenti non c’è necessità di essere vicini. In redazione ci siamo scambiati email, messaggi e tanti video, relativi ai contenuti degli articoli in primis, ma spesso anche solo per salutarci.
Ho affrontato l’imbarazzo cimentandomi per la prima volta in dirette online sugli argomenti trattati negli articoli, e nel farlo, mi sono sorpresa nello scoprire che ogni volta ero un po’ più a mio agio.
Io scelgo il video
Se dovessi citare un cambiamento importante avvenuto in questi ultimi anni, che possa accumunare la comunicazione, il marketing, il nostro magazine e la mia esperienza personale, direi proprio i video.
Il mio inizio a Smart Marketing, coincide, praticamente, con lo scoppio della pandemia Covid e a pensarci bene, sono stati proprio i contenuti video, (live o streaming), a tenerci uniti durante i lockdown, momenti difficili, in cui sentirsi soli era fin troppo semplice. La maggior parte dei cittadini ha iniziato ad inviare contenuti video, anche coloro che hanno minore dimestichezza con le nuove tecnologie.
Ovviamente, da tutto ciò, prende spunto il marketing, sempre attento ai cambiamenti delle abitudini dei consumatori.
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Con ormai una lunga storia alle spalle, noi di Smart Marketing siamo pronti a correre verso il futuro pieni di fiducia e speranza, non senza paura di sbagliare e cadere, ma sicuri che, se mai esistesse la fortuna, di sicuro aiuta gli audaci e certi che comunque vada “l’azione è sempre risolutrice”.
I numeri del video content marketing
Il marketing che sfrutta i filmati cerca di raccontare un brand generando una reazione emotiva, facendo leva sull’immediatezza del messaggio. Le immagini e i suoni restano infatti maggiormente impressi nella memoria rispetto al testo. Un format di cui non si può fare a meno nel 2022, che ha rivoluzionato il customer journey del cliente, grazie, soprattutto, al massiccio di utilizzo dello smartphone, che non pone limiti temporali e spaziali alla fruizione di video.
Hubspot Research sottolinea che a livello internazionale, il 90% degli utenti dichiara di essere interessato dai video, preferendo l’autenticità anche a discapito della qualità.
Dato confermato anche da Wyzowl, che sottolinea che il 79% degli utenti che naviga nel web preferisce i video rispetto al testo; 89% dei marketers ritiene che i video permettano di migliorare il ROI; l’80% degli addetti ai lavori ritiene che incrementi le vendite, l’83% sostiene che migliori la produzione di lead e l’87% che aumenti il traffico web.
Numeri incoraggianti dunque, ma non solo, i filmati appaiono anche come lo strumento adatto a migliorare la posizione sui motori di ricerca, agendo positivamente sulla SEO, semplicemente inserendoli all’interno della pagina di un sito o di un blog.
Quali video funzionano sul mercato?
Se è chiaro che il video è la scelta vincente per promuoversi, occorre capire quali sono le tipologie che più funzionano:
- Video guide: contenuti che mostrano il funzionamento e il corretto utilizzo di un prodotto
- Brand video: realizzati per migliorare l’awareness del brand, spesso inseriti all’interno di una più ampia campagna pubblicitaria
- Interviste: realizzano un contenuto considerato autentico dai consumatori, rilasciate dai portavoce dell’azienda o professionisti (ad esempio un nutrizionista se si parla di un prodotto alimentare)
- Live: la grande novità degli ultimi anni, è probabilmente il mezzo più amato sui social media grazie alle promozioni degli influencer
- Video informativi: utilizzati per diffondere news circa il settore in questione
La Generazione Z preferisce i video
Il video è diventato il re indiscusso dei social media, assumendo il ruolo di format principale per comunicare con la Generazione Z, ma, come puntualizza un articolo di Forbes, deve essere “pertinente, significativo e autentico”.
Secondo un articolo di Think with Google, l’85% degli utenti appartenenti alla nuova generazione, dichiara di usare YouTube, rispetto ai Millennials che invece preferiscono piattaforme quali Netflix, Amazon Prime, Disney+…; l’80% di loro ammette di aver fatto acquisti influenzato dai video sui canali YouTube.
La conferma della tendenza video viene da Tik Tok, il social che in poco tempo ha spopolato, soprattutto fra i giovanissimi. Si evidenzia una tendenza all’abbandono dell’estetica, tipica di Instagram, a favore di un feed più disordinato e non filtrato, come quello, appunto, del social ultimo arrivato. I video appaiono più spontanei e meno preparati.
Il video è una forma comunicativa adatta alla frenetica vita contemporanea, possiamo scommettere che la sua ascesa non si fermerà a breve, e Smart Marketing non si farà certo trovare impreparato.
Per approfondire: La comunicazione visuale che colpisce la Generazione Z
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