Le bufale, quelle notizie false che di bocca in bocca si amplificano fino a diventare reali, sono sempre esistite ma, al tempo del web e dei social network il fenomeno diventa sempre più virale, tanto da diventare incontrollato. Nessuna tematica resta illesa dalle fake news che riescono capillarmente a raggiungere tutte le tipologie di notizie.
Il 2018 ha visto un tam tam di informazioni inesatte, soprattutto, in materia di digital news e innovazione creando confusione ed alimentando disinformazione in un mondo ancora tanto nebuloso, dove c’è molto da far chiarezza essendo proprietà di informazione nelle mani di pochi, motivo per cui è ancor più semplice creare tutto intorno alla notizia, una bolla di sapone di disinformazione dove la grande difficoltà sta nel riuscire a smascherare le falsità.
Per approfondire:
SMS, e-mail, WhatsApp oltre che banner pubblicitari che ci invogliano a cliccare e a cadere nella trappola proprio perché non si è preparati, come è successo ai tanti che hanno ricevuto l’sms con il “pacco in attesa” di Amazon che si è presto palesata essere una truffa. Prima l’avviso per un problema di spedizione, ma in realtà solo un inganno per raccogliere in modo fraudolento i dati degli utenti.
Catene di Sant’Antonio e fantomatiche richieste di rinnovo a pagamento del servizio WhatsApp che arrivano via sms, come fossero messaggi al cliente. Anche qui si tratta di truffa.
Come smascherare il finto hacker che chiede un riscatto in bitcoin per non diffondere i tuoi video intimi?
Diversi i post da copiare-incollare sui social network per informare tutti di cose che puntualmente non sono neanche vere. La new entry si riferisce al nuovo algoritmo introdotto da Facebook, cioè quello che riporta al centro le interazioni tra amici e conoscenti più stretti a discapito dei contenuti delle Pagine. Anche questa una bufala!
Come tante le frottole sulla blockchain (leggi la nostra intervista a Gian Luca Comandini per capire finalmente cos’è la blockchain) e le false storie sul Black Friday.
Sopravvivere alla disinformazione si può ma bisogna conoscere il problema ed avere gli strumenti giusti.
Si stanno sempre più diffondendo, soprattutto per gli addetti ai lavori tools utili a per fare FACT CHEKING (verifica dei fatti) tanto da creare, oltreoceano ed oltremanica una vera professione quella del fact chekers, colui il quale smonta la notizia verificandone tutte le informazioni e pubblicando, poi, gli articoli in rete solo dopo essere certi che non nascondino insidie e falsità ed evitare di pubblicare informazioni errate.
Per intercettare le bufale e sopravvivere in un mondo maggiormente ipertecnologico e globalizzato, sempre più si dovrà ricorrere ad “intelligenze” nuove.
Sono “5 le chiavi del futuro” secondo lo psicologo americano Howard Gardner, docente di cognitivismo e pedagogia alla facoltà di scienze dell’educazione all’Università di Harvard.
Intelligenza disciplinare, sintetica, creativa, rispettosa ed etica saranno fondamentali per dominare i rapporti tra lavoro e automazione, etica e intelligenza artificiale; informazione, propaganda e fake news.
L’intelligenza disciplinare servirà per evitare di soccombere in un mondo dove i mestieri meno qualificati saranno appannaggio di intelligenze artificiali e robot. Saper cercare e valutare le fonti, nell’era dei motori di ricerca, sarà più importante che imparare nozioni a memoria.
L’intelligenza sintetica ci aiuterà a sopravvivere in un mondo caratterizzato dall’overload imparando a comprendere e a sintetizzare. Non solo raccogliere le informazioni da fonti diverse, ma anche combinarle in modo che abbiano senso per sé e per gli altri. Una capacità di sintesi che è sempre stata necessaria, soprattutto per il mestiere di giornalista ma che oggi diventa una questione di sopravvivenza.
L’intelligenza creativa aiuterà a proporre nuove idee, inventare nuovi modi di pensare perché ci sarà sempre più bisogno di innovazione, semplice per chi possiede la capacità di pensiero laterale, meno semplice per chi dovrà svilupparla. Una necessità per chi vuole vivere in un mondo dove computer e robot saranno sempre più sofisticati.
L’intelligenza rispettosa registra e accoglie con favore le diversità che esistono tra i singoli individui e tra le comunità umane, si sforza di capire i diversi e operare efficacemente con loro per vivere sempre meglio in un mondo in cui tutti sono interconnessi e l’intolleranza e l’assenza di rispetto soluzioni non sono più concepibili.
Infine, l’intelligenza etica che ha cuore il proprio bene ma anche quello della collettività, lavorando lavorare per un fine che trascende l’interesse egoistico in una piena collaborazione.
Bufale o realtà? Per scoprirlo non resta che cominciare a conoscerle!