Il Bias del Pavone: il più pervasivo e diffuso dei nostri tempi

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Nella gif un pavone apre la sua ruota - Smart Marketing

Il bias del Pavone, noto anche come “Self-Enhancing Transmission BIAS”, è probabilmente il bias più diffuso e meno conosciuto dei nostri tempi.

In psicologia il bias cognitivo del Pavone è quello che spinge l’essere umano a condividere i lati positivi della sua vita piuttosto che quelli negativi.

Furono due ricercatori della Stanford University, i dottori Bing Han e David A. Hirshleifer, a studiare ed approfondire questo bias nell’ambito dei mercati d’investimento in una celebre ricerca dal titolo: “Self-Enhancing Transmission Bias and Active Investing“.

Ma, oltre che nei mercati d’investimento, il luogo dove spopola a dismisura questo bias cognitivo sono i social media; Facebook, Instagram e anche LinkedIn sono luoghi affollati di gente meravigliosa, intelligente, bella e ricchissima, e questo ovviamente non può essere vero.

Tutti noi siamo sia vittime che artefici di questo bias e, in misura minore o maggiore, tendiamo sui social media in particolare a dare di noi la versione migliore.

Ma una cosa è postare una foto in cui siamo venuti bene, tutt’altra è essere ossessionati dall’apparire sempre al top, super motivati, super belli e intenti a goderci la vita fra lussi ed eccessi di ogni tipo.

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Ogni giorno prendiamo migliaia di decisioni e non sempre abbiamo il tempo necessario per raccogliere tutte le informazioni necessarie per prendere la migliore decisione possibile. Proprio per sopravvivere a queste situazioni, facciamo involontariamente ricorso ai pregiudizi – ai bias – che intervengono nelle nostre scelte decisionali molto più spesso di quanto pensiamo.

Il bias del Pavone va a braccetto con la riprova sociale, il web ed i social media ci mettono ogni giorno in contatto e a “confronto” con centinaia, migliaia di persone che, almeno apparentemente, sono più brave, più belle, più intelligenti e più ricche di noi, ma questo, oltre a non corrispondere sempre alla realtà, alimenta in noi lo stesso comportamento, spingendoci a mostrare di noi solo gli aspetti positivi, magari esagerandoli.

Su YouTube un video del 2014 che conta + di 16 milioni di visualizzazioni riesce a spiegare le dinamiche del bias del Pavone meglio di tante parole.

Anche se ironicamente, il video ci mostra un chiaro ed eloquente esempio di come agisca il bias del Pavone. Ogni giorno la spasmodica ricerca di riprova sociale ci spinge a condividere immagini irreali di noi stessi, fino a ritenere che se non “mostriamo” una vita cool agli occhi degli altri non saremo interessanti. Ma tutto questo non è a costo zero, il bias del Pavone ci costringe ad una spirale faticosa da gestire, con un aumento costante di stress ed ansia, con il risultato che il divario fra come appariamo sui social e come siamo realmente si fa sempre più incolmabile.

“Buona parte della nostra energia viene usata per alimentare la nostra sensazione di essere importanti”.

Deepak Chopra

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