Il boom delle biciclette: startup su due ruote, sharing economy e nuovi trend

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Non solo Giro d’Italia o passeggiata domenicale: ricordate quando la bicicletta veniva associata quasi soltanto allo sport, ai momenti di svago, alle domeniche fuori porta? Oggi, invece, si parla sempre più di mobilità urbana, di bike sharing, di bike delivery e di tutta una serie di neologismi derivanti dall’inglese che fino a qualche anno fa per la maggior parte di noi non significavano nulla e che adesso, invece, sono parte integrante del nostro lessico. La bicicletta è un vero e proprio trend. Un trend ecologico ma anche di marketing, che ha ispirato e dato un tocco radical chic a diverse startup e idee imprenditoriali che si sono sviluppate negli ultimi anni.

Il trend, provando a ricostruirne la storia, in Italia, prende verosimilmente il via con il servizio di bike-sharing, ovvero il semplice concetto di bicicletta in condivisione. È così che le biciclette diventano improvvisamente un’alternativa trendy anche nelle grandi città. Mentre nei piccoli centri le due ruote sono sempre state utilizzate molto, soprattutto da giovani e studenti universitari, nelle grandi città, con l’avvento del bike sharing, si presentano come una buona alternativa di trasporto pubblico da utilizzare soprattutto in centro e per spostamenti brevi.bike_sharing_bikemi

Si inizia a parlare di mobilità sostenibile e, a fronte di un piccolo abbonamento, è possibile utilizzare le bici “condivise” 365 giorni l’anno e con tariffe assolutamente accessibili. In certi casi, come a Milano, addirittura gratuitamente per la prima mezz’ora. Ad oggi si stima che le città che offrono i servizi di bike sharing in Italia siano 132, tra grandi, piccole e medie.

Chi scrive ha vissuto per 8 mesi nel paese con il più alto rapporto di biciclette per abitante: l’Olanda. Il 99% degli Olandesi ha una bicicletta e – cosa ancora più importante – oltre ad averla, la utilizza realmente per la maggior parte degli spostamenti diurni e serali, sia con il sole che con la neve o la pioggia. D’altronde, con i suoi 32.000 chilometri di piste ciclabili, l’Olanda può essere davvero considerato il paese indiscusso delle biciclette. Ma l’Italia non è l’Olanda e in tanti avremmo scommesso sul flop del bike sharing nella maggior parte delle grandi città del Belpaese. Prima di tutto perché alcune città, come Milano, non ci sembravano adatte alle due ruote e poi, perché ci sembrava quasi assurdo pensare che chi avesse voglia di “pedalare” decidesse di farlo con una bici in abbonamento e non con una di proprietà.bicicletta_01Solo anni dopo, alcune ricerche sui Millennials avrebbero sottolineato una caratteristica importante di questa generazione: a differenza delle generazioni precedenti i Millennials non danno un valore fondamentale alla proprietà, ma puntano piuttosto alla disponibilità di un mezzo, alla possibilità di accedervi e di utilizzarlo (è un discorso ampio che va dalle auto alla musica, fino ai beni di lusso, ecc…). Poter utilizzare una bici (o un’automobile) al bisogno, grazie a un servizio di condivisione, è più importante di possederla. È il successo della cosiddetta sharing economy, che insieme alla crescita del numero delle piste ciclabili anche in Italia, spiega la nascita di un vero e proprio trend su due ruote.

Con il bike sharing inizia timidamente a nascere un “mondo in sella” che ci avrebbe stupiti da lì a pochi anni. Un mondo in grado di coinvolgere privati, imprenditori, startupper e sognatori. Al trend degli spostamenti agili in bicicletta si accosta, quindi, pian piano, il trend delle startup su due ruote o alimentate e completate da servizi in bicicletta.

Un esempio tra tutti è dato dai servizi di food-delivery in bicicletta che si sono sviluppati negli ultimi anni. Il meccanismo è semplice: ordino il pranzo online, tramite un sito o un’app, e lo ricevo comodamente a casa o in ufficio, consegnato da un fattorino in bicicletta. L’esempio più conosciuto è probabilmente Foodora, che ha catturato l’attenzione e le simpatie di tanti proprio grazie alle consegne su due ruote. Oltre al servizio specifico di delivery in ambito food, esistono anche altri servizi più versatili, come i bicicouriers di Milano  ovvero un servizio di consegna in bici, presentato come un “servizio di consegne non motorizzato, con l’obiettivo di rendere la città di Milano un posto migliore in cui vivere”. Le consegne (di buste, plichi, pacchi, documenti, inviti, libri, fiori, ecc.) avvengono in tutta Milano e hinterland, persino in condizioni atmosferiche avverse.

Altra iniziativa interessante è l’idea di startup avuta dalla giornalista Benedetta Cosmi, raccontata all’interno della sua web serie sulle nuove generazioni “Quelli che il 2000” e all’interno del libro “E’ il futuro, bellezza!”. La startup si chiama “Book in Bike” e l’idea è stata messa in pratica per la prima volta durante Tempo di Libri, a Milano. Book in bike prevede qualcosa di diverso rispetto al pony express in bicicletta: è una bella iniziativa che unisce cultura e sociale. I riders, infatti, effettuano la consegna di libri in bici a chi non può o non ha tempo di andare in libreria o in biblioteca. All’interno di Tempo di Libri l’idea è stata messa in pratica con l’aiuto di 50 studenti in alternanza scuola lavoro di un liceo milanese. Tre i servizi offerti: consegne dei libri a domicilio, recensioni pedalando dalle biblioteche alle vie del centro, letture ad alta voce ad anziani e a coloro che sono interessati ad ascoltare. Tutto questo è stato possibile grazie anche alla partnership con il servizio di Bike Sharing (BikeMi) e alla voglia di fare e di condividere (non solo online) dei giovani, perché come ricorda l’ideatrice di Book in bike: ”La cultura è l’unico bene che se condiviso aumenta”.bicicletta

Sono solo alcuni dei tanti esempi che potremmo fare per raccontare come negli ultimi anni ci siamo un po’ tutti innamorati delle bici. Il trend è davvero trasversale: oltre alle iniziative imprenditoriali fioccano anche pub e locali di vario genere che hanno le due ruote come tema principale. C’è persino chi utilizza le bici per decorare o arredare gli spazi. Anche la moda ha fatto suo il simbolo delle ruote: maglie e felpe che raffigurano biciclette stilizzate si sono diffuse tra i giovani come capi sempre più cool.

Sarà che inconsciamente la bicicletta è ancora in grado di evocare un senso di libertà e di benessere, sarà che siamo molto sensibili alle tendenze e ci siamo fatti conquistare dalla simpatia di questo mezzo, ma di fatto forse ci piace perché è un mezzo semplice, classico, un po’ retrò…e in un mondo sempre più digitalizzato e automatizzato, ogni tanto riscopriamo e rivalutiamo la semplicità.

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