Da dove ripartirà la cultura appena la pandemia, anche grazie all’avvento dei vaccini, ci darà un po’ di tregua?
Sperando che sia quella definitiva?
E’ la domanda che un po’ tutti gli addetti ai lavori si stanno ponendo in questi giorni, perché poi Febbraio è alle porte e non manca tanto alla primavera e all’estate, da sempre periodi prolifici per la cultura. Il cinema ripartirà, più florido di prima e tutti coloro che ci navigano intorno stanno cercando di tenersi pronti. Sarà un pullulare di idee, una nuova ventata di “voglia di fare”, simile a quella che colpì l’Italia che era appena fuoriuscita dalla seconda guerra mondiale. Ripartiranno tutti, a cominciare dagli esercenti, grandi o piccoli, toccando anche chi organizza Festival, rassegne e piccoli cineforum, fino alle maestranze attive sui set.
Già perché l’indotto cinematografico, che si arricchisce anche della didattica, non è solo il set, ma è un contenitore molto più ampio di quel che superficialmente si possa pensare. Tutti siamo stati colpiti in modo durissimo, ormai da un anno, con brevi pause ritempratrici, nessuno escluso. In concomitanza con questa crisi sono però fiorite delle esperienze di visione e incontri virtuali, che aiutano psicologicamente a tenere in vita il Cinema, ma che mai sostituiranno il contatto diretto. Come ad esempio tutto quel settore nel quale il cinema tocca le altre arti: la letteratura, con gli innumerevoli libri a tema cinema; la musica con i concerti che toccano le corde più alte della poesia; con il teatro, settore totalmente, ahimé, immobile.
Rinasceremo, risorgeremo e ritorneremo in sala. Mai come in quest’anno ci siamo accorti che la sala cinematografica, non è morta e probabilmente mai morirà. Perché la sala è la magia del cinema, è il luogo in cui il cinema, in quel lontano giorno di fine 1895 nacque e espresse i suoi primi vagiti. Abbiamo capito una cosa da questa crisi pandemica, che la soluzione “casalinga”, dei film in prima visione sulle piattaforme online, è soltanto una misura d’emergenza, che andrà sempre più affiancando il classico metodo di distribuzione in sala, ma mai lo sostituirà. Perché vorrà dire, che sarà la morte delle sale cinematografiche, e in fondo anche la morte di un vecchio, glorioso modo di intendere il cinema.
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Dopo un 2020 così pesante sotto tutti i punti di vista, il 2021 deve rappresentare, per tutti noi, l’alba di un nuovo inizio.
Il cinema che verrà, sarà un cinema pieno di idee, un cinema che avrà voglia di emergere, un cinema che non perderà l’occasione di parlare di questa pandemia e raccontarla con il suo occhio penetrante. E lo farà soprattutto da noi. Non ci scordiamo che il cinema italiano da sempre, è stato lo specchio della nostra società, e mai come in Italia è stato in grado di raccontare la Storia, quella con la S maiuscola.
La luce in fondo al tunnel, ancora non si vede, però il cinema, inteso in tutte le sue accezioni, deve farsi trovare pronto, per rinascere assieme a tutto il mondo, e dovrà essere in grado di trainare un nuovo pulpito di rinascita artistica che investirà certamente anche tutte le altre Arti. Ogni tanto si dibatte: “La cultura ci salverà”. Quanto sarà vera questa frase, non lo sappiamo; ma certamente possiamo dire “La cultura ci farà rinascere”.
E questo accadrà.
Speriamo quanto prima.
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