Il Futuro è aperto 2025 – Leditoriale di Raffaello Castellano

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Nell'immagine si vede lo schermo di uno smartphone con le app di DeepSeek e ChatGPT una accanto all'altra - Smart Marketing

Nell'immagine Raffaello Castellano Direttore responsabile del mensile Smart MarketingDeepSeek R1 è il momento Sputnik dell’intelligenza artificiale?

Il numero di gennaio di Smart Marketing, intitolato “Il futuro è aperto”, non poteva arrivare in un momento più significativo.

Negli ultimi giorni di gennaio, il mondo tech ha vissuto un vero terremoto con il debutto dirompente, il 10 gennaio, dell’AI cinese DeepSeek R1. L’evento ha spinto Marc Andreessen, uno dei più influenti investitori americani e consigliere di Donald Trump, a dichiarare:

“DeepSeek R1 è il momento Sputnik dell’intelligenza artificiale”.

Il riferimento è al lancio del primo satellite artificiale da parte dell’Unione Sovietica nel 1957, che scosse l’egemonia tecnologica statunitense e diede il via alla corsa allo spazio. La storia è nota, in poco meno di 12 anni, gli USA, inizialmente in svantaggio, arrivarono a far atterrare l’Apollo 11 sulla Luna il 20 luglio 1969.

Ma cosa rende DeepSeek R1 così rivoluzionaria da essere paragonata a uno spartiacque storico?

Perché DeepSeek R1 sta cambiando il panorama AI

Le ragioni sono molteplici. Vediamone alcune:

✅Crescita esplosiva: rilasciata il 10 gennaio, in soli 17 giorni DeepSeek R1 è diventata l’app gratuita più scaricata su App Store iOS negli Stati Uniti, superando persino ChatGPT. Questo ha causato un crollo del 18% del valore delle azioni Nvidia, il principale produttore di chip per AI.

✅Prestazioni superiori: secondo i test, DeepSeek R1 ha superato modelli come Llama 3.1 di Meta, GPT-4o di OpenAI e Claude Sonnet 3.5 di Anthropic in aree critiche come problem-solving complesso, matematica e coding. Inoltre, in molte prove indipendenti, ha battuto il recente modello o1 di OpenAI.

✅Efficienza senza precedenti: DeepSeek R1 è stata addestrata con un budget di 5,6 milioni di dollari, contro i 100 milioni spesi da OpenAI per l’addestramento di ChatGPT. Inoltre, utilizza solo 2.000 microchip, rispetto ai 16.000 stimati per i concorrenti, e sfrutta processori Nvidia H800, meno potenti di quelli delle aziende rivali. Un risultato straordinario, che dimostra come anche con risorse limitate si possano ottenere prestazioni eccellenti.

✅Open source e gratuito: DeepSeek R1 è stato rilasciato con licenza MIT, consentendo a chiunque di usarlo e modificarlo liberamente. Un approccio opposto rispetto a quello di OpenAI, Google o Meta, che mantengono segreti i dettagli tecnici dei loro modelli.

Un rischio per il mercato AI?

L’ascesa fulminea di DeepSeek R1 ha scatenato un acceso dibattito tra esperti di tecnologia ed economia. Molti si chiedono se questo evento possa causare lo scoppio di una bolla speculativa nel settore AI.

Dal lancio di ChatGPT nel 2022, l’entusiasmo degli investitori ha portato a una crescita economica esplosiva, forse persino eccessiva. Ora, il successo di DeepSeek potrebbe rivelare le fragilità di un comparto che ha corso troppo in fretta, rischiando un contraccolpo simile a quello delle dot-com nei primi anni 2000.

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Spesso pensiamo, troppo presi da quello che viviamo nel quotidiano, che tutto sia immutabile. Sbagliamo! Il futuro è aperto: concediamoci l’opportunità di agire e di incidere sulla nostra vita.

Lezioni per il futuro dell’innovazione

Oltre all’impatto sul settore AI, la vicenda DeepSeek offre spunti interessanti per chi si occupa di marketing, comunicazione e innovazione:

Limitazioni come motore di creatività: l’azienda cinese ha ottimizzato hardware meno avanzato, aggirando le restrizioni USA sui semiconduttori avanzati e dimostrando che fare di più con meno è possibile.

Innovazione senza giganti: DeepSeek è nata nel 2023 a Hangzhou, finanziata dal fondo cinese High-Flyer. Un caso che dimostra come l’innovazione non sia esclusiva delle grandi aziende tech.

Un nuovo modello di AI: essendo open source e gratuita, DeepSeek R1 propone un’alternativa all’attuale modello di AI controllato da poche Big Tech.

Il futuro dell’intelligenza artificiale è davvero aperto?

Neanche dieci giorni fa, durante il World Economic Forum di Davos, la responsabile degli investimenti di Alphabet, Ruth Porat, dichiarava:

“I nostri modelli sono avanti di oltre un anno rispetto a quelli cinesi”.

Poi è arrivato il 27 gennaio e tutto è cambiato. L’entusiasmo iniziale si è trasformato in una paura appena celata. Come ha detto Ivan Feinseth, analista di mercato presso Tigress Financial, al giornalista di ABC News, Max Zahn,

“DeepSeek è il primo tentativo di quella che sta emergendo come una corsa allo spazio globale dell’intelligenza artificiale”.

E tu cosa ne pensi?

DeepSeek R1 è davvero “il momento Sputnik dell’intelligenza artificiale”?

L’Europa, che finora si è limitata a regolamentare senza competere, ha ancora tempo per recuperare?

Fammelo sapere nei commenti.

Raffaello Castellano

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