Il futuro? Essere più intelligenti dell’AI

0
428
Il futuro? Essere più intelligenti dell’AI

L’intelligenza artificiale semplifica la vita, aiuta nelle scelte, analizza i dati. Nella quotidianità funge da promemoria, valuta il traffico, sceglie il percorso migliore, consiglia e offre suggerimenti.

Ci sono Alexa, Siri, i mezzi a guida autonoma, gli elettrodomestici intelligenti, le chatbot dei negozi on line, i testi e le immagini rielaborate, le app per investire in borsa… ce n’è per tutti i gusti.

La maggior parte delle attuali AI funzionano per apprendimento. Più informazioni hanno a disposizione, più possono incrociare azzeccare risposte corrette.

Gli esseri umani funzionano solo in parte per apprendimento (alcuni non imparano mai) e l’altra grande fetta è data da una parte non cognitiva, che si basa sempre sull’esperienza, ma in un ambito più emotivo.

Senza infilarsi in sentimentalismi, basta pensare alla fiducia. Come fanno gli individui a fidarsi di qualcuno?

Ci sono diversi approcci.

Il primo, è l’avere punti in comune. Quando due persone hanno qualcosa che li accomuna, saranno incentivate a fidarsi l’una dell’altra in nome di un piccolo aspetto che li rende simili. E in quanto simili, più meritevoli di fiducia.

Un altro sistema consiste nell’esperienza insieme. Quando dei soggetti hanno vissuto una forte prova insieme si genera un legame che difficilmente può spezzarsi. E chi è rimasto unito di fronte a una grande sfida, difficilmente molla il colpo nella quotidianità.

Scopri il nuovo numero: “Il Futuro è aperto 2024”

Il futuro tecnicamente non esiste. Lo possiamo immaginare, disegnare, raccontare e poco altro. Anzi no, possiamo anche viverlo proiettandoci in un tempo lontano da noi con il rischio, però, di perdersi tra i vari farò e dirò. L’unica cosa che si può fare è stare nel presente per costruirselo, il Futuro.

Una terza strategia è quella più lunga e ripetitiva che analizza la storia personale. Se un individuo mi ha consigliato bene, una volta, due volte, tante volte, significa che i suoi consigli sono affidabili e quindi presi per veri, sempre, in modo acritico.

È lo stesso principio degli amuleti: se con questo oggetto in tasca ho raggiunto un traguardo, perché non utilizzarlo anche alla prossima sfida importante? E così si finisce per attribuire proprietà mistiche ad oggetti invece che al proprio impegno. Proprio quest’ultimo sistema è quello che potrebbe risultare più connesso all’intelligenza artificiale.

Se gli strumenti di AI che ci circondano dialogano tra loro e imparano costantemente, probabilmente riusciranno a conoscerci così bene da fornirci informazioni e dati sempre più utili e pertinenti. Questo porterà nel tempo l’individuo a fidarsi sempre di più di quei mezzi e sempre meno del proprio intuito.

Se fosse possibile eliminare dalle scelte le cosiddette asimmetrie informative ogni decisione sarebbe più accurata e razionale e il moral hazard sparirebbe. Questo è il vantaggio competitivo dell’intelligenza artificiale che può portare a far dubitare della propria mente: non avere limiti nel processare informazioni, come invece accade per l’essere umano.

Più ci si fida dell’AI, più le capacità di giudizio, in virtù di questa fiducia, vengono meno. E quindi passa la voglia di riflettere e pensare.

Il prossimo futuro ci metterà davanti proprio a questo: sfruttare gli strumenti, senza delegare il pensiero. Ecco perchè bisogna tenere attiva la mente e le capacità di giudizio. Come? Ecco alcuni semplici esercizi.

  1. Cercare strade alternative.

Basta un po’ di tempo all’aria aperta e la creatività per inventarsi nuovi percorsi per fare le solite commissioni. Farlo a piedi aiuta a non farsi influenzare dal traffico e cedere alla tentazione di richiedere l’aiuto del navigatore o di attuare il consueto tragitto. Dalla ricerca di nuove vie alla ricerca di nuove soluzioni, il passo è breve.

  1. Preparare la cena con meno ingredienti

Immaginate un frigo vuoto, con solo 3 ingredienti. Come inventarsi una cena gourmet con così poche possibilità? Semplificare è alla base della capacità di scegliere e decidere.

  1. Parole in catena. 

Inventare frasi in rima non è sempre semplice, così come creare pensieri di senso compiuto con il maggior numero di lettere che abbiano lo stesso suono. Allenare il linguaggio è il primo passo per esprimersi meglio e non porre limiti al pensiero.

  1. Imparare a decidere razionalmente

Come per tutte le cose l’allenamento fa la differenza. Il sovraccarico di elementi spesso rende difficile e faticoso prendere una decisione. Allenarsi a comprendere i pro e i contro nelle piccole scelte permette di velocizzare il processo quando le conclusioni non sono scontate.

  1. Parlare con altri e spostare la conversazione

Parlare con gli altri è un utile strumento per relazionarsi e confrontarsi. I diversi punti di vista sono essenziali per sviluppare un pensiero critico e ampliare i punti di vista. Partire da un argomento e spostare la conversazione ad un piano più profondo può sembrare inappropriato e difficile ma la reazione delle persone sarà sconcertante. Da un nuovo prodotto sullo scaffale, ad analizzare lo spot in TV e le idee che veicola basta davvero poco e offre nuovi spunti critici e di analisi.

Provare per credere!

Hai letto fino qui? Allora questi contenuti devono essere davvero interessanti!

Iscriviti per restare in contatto con Smart Marketing. Senza perderti nulla!

Non inviamo spam! Leggi la nostra Informativa sulla privacy per avere maggiori informazioni.