In Italia il tasso di disoccupazione giovanile è uno dei più alti d’Europa secondo gli ultimi dati Eurostat relativi al primo quadrimestre 2017. Certo ci sono alcune aziende che hanno ricominciato ad assumere ma c’è ancora molta strada da fare per poter sperare in un futuro roseo per il nostro paese e, soprattutto, per i nostri giovani.
C’è, però, un trend che si configura come contro altare rispetto alla sempre più frequente fuga di cervelli. Parliamo della crescita, sempre maggiore, del numero di startup. La nascita di nuove realtà imprenditoriali, spesso legate al mondo della tecnologia e dell’innovazione, è una piacevole sorpresa in un paese, come il nostro, in cui la pressione fiscale, per chi fa impresa, sfiora il 60%.
La creazione di startup può essere un volano di crescita per tutto il sistema Italia e, di conseguenza, per ogni singolo territorio della nostra penisola.
Proprio così perché anche nelle regione con il più basso tasso di disoccupazione vi è impresa o meglio, giovane impresa. Un esempio viene dalla Campania, terra in cui salvo poche aziende del comparto food vi sono ben poche opportunità per i giovani che, quindi, sono costretti ad emigrare.
Da qualche tempo si è creata una piccola comunità di innovatori che porta il nome di Nastartup. Nei giorni scorsi la community si è riunita nell’isola di Ischia creando, in questo modo, un occasione di incontro tra startupper, circa 80, e imprenditori locali.
I temi principali sono stati: realtà aumentata (utilizzata sempre di più come strumento, di marketing territoriale e non, per migliorare i servizi soprattutto ai clienti potenziali) e la Li-Fi (Light Fidelity) tecnologia che utilizza la luce emessa da una lampadina LED navigare su internet tramite la luce in maniera veloce e innovativa.
Insomma grazie ai nostri giovani, competenti e pieni di talento, il nostro paese può sperare in un futuro.