Il prodotto filmico come bene esperienziale e relazionale

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Cinema come bene espereziale


Jessica Palese (23)

 

Cinema come bene espereziale
Cinema come bene espereziale

Sarà capitato a tutti, almeno una volta nella vita, di uscire da una sala cinematografica delusi dal film appena visto. Magari non è il capolavoro che ci si aspettava e si ha la sensazione che la pellicola non meritasse il prezzo del biglietto. I prodotti dell’audiovisivo sono infatti “beni esperienza” il cui valore rispetto al prezzo può essere valutato dal consumatore solo dopo averne usufruito. Mentre per i search goods le caratteristiche possono essere valutate prima di procedere con l’acquisto, la qualità degli experience goods può essere giudicata soltanto dopo. Ecco perché prima di andare al cinema si può scegliere un film in base al cast, al regista oppure in seguito al consiglio di parenti e amici, ma un parere potrà essere espresso solo successivamente alla visione. Il gradimento però, è del tutto soggettivo e determinato da vari fattori, tra cui l’età anagrafica, il livello di istruzione, l’estrazione sociale, il vissuto personale. Nella fase del consumo del prodotto, emerge infatti la componente affettiva e l’esperienza viene considerata soddisfacente se il film è in grado di sorprendere, emozionare e generare discussioni con gli amici, se le aspettative vengono confermate e superate. Una pellicola, oltre che bene esperienza, è anche un bene relazionale, pensato per essere consumato in compagnia nella sala cinematografica. Stimola la socializzazione e il confronto tra le persone, attraverso la condivisione delle proprie opinioni. È proprio il gradimento del pubblico a decidere le sorti di un film. Un successo annunciato potrebbe rivelarsi un flop, così come una pellicola inizialmente snobbata potrebbe rivelarsi agli occhi degli spettatori uno dei prodotti cinematografici più interessanti della stagione. L’imprevedibilità del gradimento non è determinata soltanto dall’eterogeneità del pubblico che adotta comportamenti di consumo cinematografico differenti. Negli ultimi anni si sta assistendo al passaggio da un consumatore di tipo cinematografico, che vede il cinema come luogo di incontro e di divertimento, ad un consumatore di tipo filmico, che sceglie con ponderazione la cosa vedere perché mosso da un effettivo interesse per la pellicola.

La grande bellezza - Jep Gambardella
La grande bellezza – Jep Gambardella

Prendiamo ad esempio il confronto e lo scontro scaturiti dalla trasmissione de “La grande bellezza” sul piccolo schermo. Il film mostra una babilonia disperata di personaggi potenti ed erranti che tessono trame nei salotti romani: i palazzi antichi, le ville maestose, le terrazze più belle della Capitale. Lo scrittore Jep Gambardella, assiste a questa sfilata di umanità potente e deprimente. A fare da sfondo alla vicenda, una Roma bellissima e decadente come una diva “sul viale del tramonto”. Trasmesso in televisione due giorni dopo la Notte degli Oscar, il film ha suscitato pareri contrastanti, ha scatenato uno straordinario dibattito mediatico che ha spaccato il pubblico italiano. Una parte l’ha elogiato ritrovandovi lo spirito de “La dolce vita”, ossia un quadro dell’Italia del boom che scopriva la dolcezza del consumo.

Ticket cinema
Ticket cinema

Altri spettatori l’hanno trovato pretestuoso e inconsistente, indegno della vittoria: ”una caricatura dell’Italia” l’hanno definito alcuni, “lento e senza trama” hanno lamentato altri. Eppure, il regista Paolo Sorrentino, si è aggiudicato l’ambita statuetta dedicata al Miglior Film Straniero. Quindi, neppure un trionfo determinato da una giuria di professionisti, fa di film un capolavoro oggettivo? Come è stato già accennato all’inizio, la visione e le impressioni che ne scaturiscono sono influenzati da alcune variabili che incidono sulla costruzione mentale del gradimento. Esso può essere determinato solo all’uscita da una sala di proiezione o dopo aver visionato il film comodamente a casa. Una dimensione del tutto personale e soggettiva che va al di là di ogni premio, critica o cast stellare. Non è stata ancora individuata una formula che determini il successo di un film nei cuori e nelle menti del pubblico ma, in fondo, nessun biglietto o tempo sono mai sprecati quando vengono stimolati il confronto, il dibattito, il pensiero critico.

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