Il recovery fund a sostegno della sostenibilità

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Il recovery fund a sostegno della sostenibilità

Dopo il termine “lockdown” la parola chiave del momento è certamente “Recovery Fund”: la chiusura dei mesi scorsi ha avuto un forte impatto su tutti noi, psicologicamente ma anche economicamente, tanto che gli aiuti erogati dai governi a sostegno dei cittadini hanno portato ad un innalzamento del livello di indebitamento di tutti i paesi membri dell’Unione Europea. Con il concetto di Recovery Fund, l’Europa mette a disposizione degli stati membri circa 750 miliardi di euro, e di quelli destinati al nostro Paese, una buona parte sarà utilizzata a favore della sostenibilità.

“Il 37% delle risorse assegnate all’Italia devono andare al green con un concetto trasversale di sostenibilità” ha segnalato il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, in audizione presso la Commissione Ambiente della Camera, “la sostenibilità ambientale, nelle intenzioni delle istituzioni comunitarie non è soltanto un cluster, ma un criterio trasversale di valutazione, attraverso cui è fondamentale valutare l’impatto degli altri progetti”. L’Unione Europea ha sottolineato che un investimento è definibile green se migliora un indicatore verde, come ad esempio l’impronta idrica, l’impronta di carbonio, le emissioni inquinanti, il grado di circolarità dei prodotti, la quota di energia rinnovabile, senza andare a ledere gli altri indicatori.

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Quella che stiamo vivendo è una partita – un round – tra le più difficili che abbiamo mai vissuto sotto tutti i punti di vista: economico, sanitario e sociale. In questo contesto i progetti relativi ai fondi europei del recovery fund potranno e dovranno essere un volano di crescita e di rinnovato benessere.

Il sostegno alla sostenibilità imprenditoriale è un elemento imprescindibile nel mercato globale contemporaneo, le politiche del marketing sono rivolte verso un atteggiamento di responsabilità, basilare per i consumatori e per i governi. Creare un ambiente favorevole all’innovazione, l’inclusività sociale su scala globale al fine di ridurre le disuguaglianze che impediscono agli attori di partecipare alla vita economica e sociale del paese, e la parità di genere, sono i pilastri dell’idea europea, sottolineati anche in occasione degli incontri relativi alla gestione dell’economia di questo difficile periodo.

In occasione di Festambiente tenutasi dal 19 al 23 agosto, la Legambiente ha lanciato le proposte per un uso funzionale alla sostenibilità delle risorse del Recovery Fund:

  • Lotta alla crisi climatica con progetti di efficienza energetica, tra i quali l’incentivazione al fotovoltaico e l’aumento delle piste ciclabili
  • Realizzare un’economia circolare incentivando gli impianti di riciclo e smaltimento di rifiuti, che oggi vengono ancora, in parte, inviati all’estero
  • Innovazione industriale che consenta di produrre con fonti rinnovabili
  • Sviluppo dell’agroecologia, realizzata riducendo l’utilizzo di sostanze chimiche e la plastica, sensibilizzando ad un consumo idrico responsabile, ottimizzando i trasporti e valorizzando il biologico
  • Istituire maggiori aree verdi protette, come parchi, riserve e foreste urbane
  • Promuovere un turismo sostenibile
  • Lotta all’illegalità ambientale finanziando le attività dell’Arpa a tutela di un ambiente sano e vivibile
  • Incentivazione allo sviluppo della banda larga, il Covid-19 ha infatti lasciato emergere l’importanza del lavoro e della scuola online e per tale ragione è necessario colmare l’eventuale gap tecnologico. L’attenzione nello sviluppo alla banda larga si concentra anche sull’emissione dei valori del campo elettrico fissato a 6V/m, livello al quale l’inquinamento elettromagnetico non evidenzia possibilità di danni negativi sulla salute
  • Green Public Procurement, ossia favorire l’utilizzo di strumenti finanziari etici come Green Bond e Social Impact Bond
  • Realizzazione di opere pubbliche, l’Italia ha in programma 170 opere tra messa insicurezza di infrastrutture, bonifiche e trasporti.

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