JOMO: la gioia di perdersi qualcosa per riscoprire il proprio tempo

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JOMO: la gioia di perdersi qualcosa per riscoprire il proprio tempo

Viviamo in un’epoca in cui siamo costantemente connessi, bombardati da notifiche e aggiornamenti sui social media. In molti casi, tutti questi stimoli, portano senza che quasi ce ne accorgiamo alla FOMO (Fear of Missing Out), ossia la paura di perderci qualcosa, che ci spinge a controllare compulsivamente cosa stanno facendo gli altri per paura di essere tagliati fuori. 

In contrapposizione alla FOMO, da qualche tempo si sente parlare di un altro acronimo inglese (che, chissà come mai, a noi italiani piacciono sempre così tanto), ossia la JOMO (Joy of Missing Out), la gioia di perdersi qualcosa. In pratica, un concetto che ci invita a rivalutare il nostro tempo e a viverlo con maggiore consapevolezza.

Dal timore di perdere al piacere di scegliere

La JOMO è una risposta consapevole alla sovraesposizione digitale e alla pressione sociale di essere sempre aggiornati. Invece di sentirci ansiosi per ciò che ci stiamo perdendo, possiamo imparare a gioire del tempo che abbiamo, senza confrontarci costantemente con gli altri. Questo approccio ci permette di riscoprire il valore delle esperienze autentiche, senza l’ansia di doverle condividere a tutti i costi. O, peggio, di paragonarle con quelle degli altri.

Il tempo: una risorsa da proteggere

Uno degli aspetti più interessanti della JOMO è il suo legame con il tempo. Una delle frasi che sentiamo più spesso è “non ho tempo”. Viviamo nella convinzione che il tempo scorra troppo velocemente, ma non è il tempo che vola, siamo noi a non riempirlo di significato

La riscoperta del tempo passa quindi attraverso la capacità di disconnettersi e di vivere il presente. Ritagliarsi momenti di solitudine e di riflessione senza il costante bisogno di documentarli sui social permette di sperimentare un senso di libertà e di autenticità che spesso dimentichiamo. 

Il passaggio è questo: non ci stiamo più perdendo qualcosa, ma stiamo trovando qualcosa.

JOMO e benessere (digitale)

Una delle cose che sicuramente troveremo, o ritroveremo, è il nostro benessere. Da una recente ricerca condotta dall’Associazione Nazionale DiTe (Dipendenze tecnologiche, gap e cyberbullismo), in collaborazione con il portale studentesco Skuola.net, infatti emerge che  la sovraesposizione digitale incide negativamente sull’umore e sull’autostima.

La JOMO, in tal senso, offre un antidoto a questa dipendenza: abbracciare il piacere di stare offline significa migliorare il proprio benessere psicologico e relazionale. Significa imparare a vivere il proprio tempo con consapevolezza e senza il peso del confronto continuo, riscoprendo il piacere delle piccole cose e della lentezza. Significa riscoprire la gioia di scegliere di perdersi qualcosa per trovare una vita più autentica e serena.

Rimaniamo in contatto, su LinkedIn parlo di comunicazione, digitale e crescita personale. Mi trovi quiwww.linkedin.com/in/ivanzorico

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