Raffaello Castellano (544)
È Donald Trump, secondo il Time, la persona dell’anno. Il Presidente degli Stati Uniti (ma non troppo) d’America è stato scelto dalla rivista come personaggio più significativo del 2016. L’anno scorso l’onore, era toccato alla cancelliera tedesca Angela Merkel. “È un grande onore, significa molto” è stato il commento a caldo del magnate, appena appresa la notizia.
La prima volta in cui il settimanale Time instituì la copertina raffigurante il personaggio dell’anno fu nel 1927, quando sul podio salì il trasvolatore oceanico Charles Lindbergh; da allora sono passati 90 anni e altrettante copertine che hanno sancito, celebrato, glorificato e, qualche volta condannato, il personaggio, che in una maniera o nell’altra aveva lasciato il segno sull’anno appena trascorso.
Impossibile ricordare le innumerevoli e famosissime copertine che il settimanale americano ha pubblicato nel corso di 90 anni, basterà citarne alcune particolarmente famose. Rimanendo nell’ambito strettamente politico sono passate alla storia le due copertine dedicate al primo Presidente nero d’America, Barack Obama, che finì sulla copertina di Time nel 2008 e nel 2012; oppure quella del 2013, dedicata a Papa Francesco. Celebre rimane, inoltre, la famosa copertina del 2006, quando la rivista decise di pubblicare una copertina a specchio. In pratica una superficie riflettente permetteva, a chiunque la guardasse, di vedere la propria faccia sotto la testata e dietro la dicitura “persona dell’anno”. Secondo Time nessuno aveva avuto più influenza nel 2006 quanto l’utente ordinario di Internet. Furono gli utenti, infatti, i veri protagonisti della rivoluzione digitale, grazie a siti come YouTube, Wikipedia, MySpace, Flickr.
Ma torniamo alla copertina di quest’anno, dedicata appunto al neo presidente eletto Donald Trump.
Il settimanale scrive che la sfida del Presidente è quella di dover unire un Paese profondamente spaccato, che ancora non si capacità né del risultato delle elezioni, né delle tante anime, e quindi opinioni, che lo compongono: “Davanti a questo barone dell’immobiliare e proprietario di casinò diventato star di un reality e provocatore senza mai aver passato un giorno da pubblico ufficiale e gestito altro interesse che non il suo, si prospettano le rovine fumanti di un vasto edificio politico che un tempo ospitava partiti, politologi, donatori, sondaggisti, tutti quelli che non lo avevano preso sul serio e non avevano previsto il suo arrivo. Sopra queste rovine Trump deve ora presiedere, nel bene o nel male”
Come dare torto agli editorialisti del Time, ma permettetemi di aggiungere una nota personale: questa è la 90esima copertina dell’uomo dell’anno del settimanale, la 90esima! Senza tirare in ballo idee sul paranormale e la numerologia, da buon italiano, per giunta meridionale, il numero 90 è nel gioco del lotto e nell’immaginario collettivo, associato alla paura, speriamo che sia solo un caso e che non ci sia da preoccuparsi.
Confido questo Natale di ricevere in regalo una buona dose di razionalità e serenità.