Se ti dico andiamo a “chillare” in piscina, cosa credi che voglia fare?
E se ti dico “Non ti flexare”, esattamente che cosa non devi fare?
“Amio”, se non hai capito allora sei un vero “Boomer”!!
Non ho preso una brutta malattia che mi altera il linguaggio e non ho scordato la lingua italiana, semplicemente sto utilizzando il linguaggio di Zoomers e Gen Alpha.
Nati digitali e appassionati di piattaforme di gaming come Twitch e di social come TikTok, gli Zoomers (nati tra la metà degli anni ‘90 e il 2010) e la successiva Generazione Alpha (nati dal 2010 in poi), hanno un modo diverso di esprimersi rispetto ai propri genitori, che chiamano affettuosamente “boomer”, e comprenderli e stabilire una comunicazione efficace con loro non è sempre facile.
Come farsi capire ed ascoltare?
Semplice: fare noi il primo passo, dimostrando interesse nei loro confronti, ascoltarli, utilizzare il loro linguaggio non facendoli sentire alieni che parlano un’altra lingua.
Allora, cosa deve sapere un “boomer” (tecnicamente chi è nato negli anni ’60, ma i ragazzi lo usano per tutte le persone più grandi con cui non riescono ad avere un terreno comune di comunicazione) per poter parlare ad un Gen Alpha senza sfigurare?
Bastano una ventina di neologismi, per lo più mutuati dai videogame e dallo slang inglese o americano, coniugati all’italiana, il cui significato è, di solito, figurato.
Scopri il nuovo numero: “Tutto è Comunicazione”
Il ruolo della comunicazione è fuori discussione. Gli effetti di questa sovraesposizione un po’ meno. Abbiamo iniziato a conoscere le fake news, la post verità, le dipendenze dai social. Il mondo in vent’anni non è solo cambiato, si è trasformato completamente. E’ altro.
Ad esempio, “chillare” (dall’inglese ‘to chill’), vuol dire rilassarsi ma anche stare nella propria zona di confort, oppure “flexare” (dall’inglese ‘to flex’), sfoggiare ma anche vantarsi o ostentare un’abilità; ma poi ci sono anche i termini come “blastare” (dall’inglese ‘to blast’), distruggere, per indicare una vittoria schiacciante al gioco o in una discussione sui social, “triggerare” (dall’inglese ‘to trigger’), innescare, utilizzato per indicare una reazione molto negativa come la rabbia.
Poi ci sono una serie di termini utilizzati per definire i rapporti interpersonali come “bae” (before everyone else) usato per indicare la fidanzata o il fidanzato, o “bestie”, forma contratta e vezzeggiativa di “best friend”; “crush” (dall’inglese infatuazione) indica la persona di cui si è innamorati. Relegare un precedente innamoramento al rapporto d’amicizia, invece, si dice “friendzonare” (dall’inglese ‘friend’ e ‘zone’) mentre sparire senza dare spiegazioni diventa “ghostare” (dall’inglese ‘ghost’, fantasma).
Solo alcuni esempi che domani saranno già superati da altre parole, oppure, alla velocità dei social, diventeranno familiari nel linguaggio comune di tutti, come “spoilerare”, “mood” o “pov”.
E se proprio non riusciamo ad integrarci ed a capire il loro linguaggio, possiamo sempre chiedere aiuto a Slengo, un dizionario online che raccoglie termini ed espressioni appartenenti a varie sfere gergali della lingua italiana (come il gergo giovanile e di strada, quello delle comunità online, del mondo dei videogiochi e di altri hobby), in cui sono gli utenti stessi a contribuire arricchendolo con nuove voci sempre aggiornate e che ci ricorda che la nostra bella lingua italiana è più viva che mai ed ogni giorno muta di pari passo con le nuove tecnologie così come mutano i costumi e società.