Tre persone sdraiate per terra in posizione fetale sembra stiano dormendo, mentre altre tre in piedi vicino a loro sono intente a fare altro. Il primo da sinistra sembra in posa come un chierichetto con un abito bianco splendente; di fianco a lui un altro, sempre di bianco vestito, sembra indicare il cielo con un braccio e pare che sia incoronato da una sorta di areola; infine l’ultimo sulla sinistra è il più strano ed inquietante di tutti, indossa un pantalone nero e una camicia giallo arancio, e sembra che stia minacciando i tre individui sdraiati con una lancia o una pertica.
L’immagine composta dall’artista di questo mese, al secolo Pino Caputi, ci lascia disorientati e attoniti, non riusciamo a capire, ad un primo sguardo, a quale anniversario, fra i tanti che ricorrono in questo 2019, si stia riferendo. Quello che sappiamo è che l’immagine ci comunica sia un senso di pace, sia uno stato latente di inquietudine, non sappiamo definirlo ma sappiamo che c’è.
È come se luce ed ombra fossero entrambi presenti nelle pennellate, è come se l’artista nel preparare la tela ed i colori si fosse premunito di mischiare insieme ai colori una manciata di tensione, un pizzico di paura, una spolverata di ansia. L’alchimia che ne risulta è estremamente feconda, l’opera ci affascina e ci seduce e ci dice più cose di quelle che vorremmo sapere, anche se non ci svela mai il suo segreto.
Come spesso accade nell’arte contemporanea, è il titolo scelto che chiarisce qualche dubbio e ci conduce sulla via di una giusta interpretazione. In questo caso l’opera si chiama “Panmunjom” e i più informati di noi avranno riconosciuto il nome del famoso villaggio sito al confine delle due Coree, quella del Nord e quella del Sud, dove nel 1953 venne firmato l’armistizio del che pose fine alla Guerra di Corea. Questo villaggio è tornato agli albori della cronaca il 27 aprile 2018, perché quel giorno il presidente Moon Jae-in della Repubblica di Corea e il presidente della Commissione affari statali della Repubblica democratica popolare di Corea Kim Jong Un hanno firmato la ‘Dichiarazione di Panmunjom per la pace, la prosperità e l’unificazione della Penisola coreana’; ed è appunto questo l’anniversario che il nostro artista vuole celebrare.
Classe 1968, Pino Caputi è attivo sulla scena nazionale da oltre un ventennio. La sua ricerca artistica ha attraversato diverse fasi, partendo da un “pop” originale e scintillante, che lo fa conoscere al grande pubblico, passando per un breve, ma fecondo periodo “iperrealista”, fino ad approdare allo stile attuale dove figurativo e astrattismo sono sempre in bilico, pronti a confluire l’uno nell’altro e a contaminarsi vicendevolmente. Pino Caputi ha esposto sia in Italia che all’estero, collaborando con importanti gallerie ed oggi è considerato uno degli artisti più interessanti della New Wave pugliese.
Questa è la sua seconda copertina per il nostro magazine, la prima è del febbraio 2015.
2016
“News-Cover. Notizie, immagini e visioni al tempo dell’Infotainment” – Matera, Taranto, San Giorgio Jonico, San Marzano di San Giuseppe;
“New Things” – Next Gallery, Piacenza;
2015
“Italia Moderna” – Consolato Italiano, Edinburgo, Inghilterra;
2014
“Foreign Bodies”- Alpha Art Gallery, Stockbridge, Edinburgo Inghilterra.
“Affordable Art Fair”- Kromatica Arte Contemp, Milano.
Per informazioni e per contattare l’artista Pino Caputi: